sabato 1 ottobre 2011

LE DUE ITALIE DI BERLUSCONI E DELLA VALLE

Riportiamo, per chi non lo avesse letto, il proclama comparso su “Repubblica” a firma Diego Della Valle. Confido di non essere tacciato di qualunquismo se mi permetto di sottolineare che non solo sottoscrivo pienamente tutto quello che sostiene il noto imprenditore, ma aggiungo che le medesime cose le vado scrivendo da parecchi mesi. Chi avesse avuto la bontà di seguirmi lo sa benissimo. In effetti, non c’era probabilmente bisogno di un Diego Della Valle per descrivere la miserevole situazione nella quale ci troviamo: la grande maggioranza della nazione la pensa allo stesso modo, e soprattutto il mondo intero, gli organi di stampa, gli osservatori politici ecc. hanno formulato osservazioni ben più pesanti di quelle di Della Valle. Il problema è che all’estero riescono, in diverse circostanze, a vedere e giudicare le cose con maggiore obiettività di quanto non riusciamo a fare noi stessi. Il solo fatto che l’incarnazione stessa del conflitto di interessi, Silvio Berlusconi, sia stato eleggibile ed eletto è semplicemente un non sense. Il primo imprenditore italiano non può contemporaneamente governare il paese politicamente, prima di tutto perché penserà a sistemare i suoi “affari di famiglia” impegnando il Parlamento per mesi ed anni con leggi confezionate su misura, in secondo luogo perché avrà la tentazione di trattare il paese come fosse una sua azienda, ed una nazione non si governa come una impresa. Il governo Berlusconi ha trasformato una democrazia imperfetta (quella italiana) in una plutocrazia, il governo dei ricchi. Le lobbies hanno dominato incontrastate invadendo settori della politica in modo indebito, si sono formate delle cosche e delle consorterie, o delle logge, che hanno semplicemente utilizzato il Parlamento per coltivare e facilitare i propri interessi personali. Il solo fatto  che in politica economica ci si sia svegliati, dopo un lunghissimo letargo fatto di case di Scajola, di Montecarlo, di Ruby e dell’Olgetta, di tristi figuri come Tarantino, Fede, Mora ecc. grazie alla letterina di luglio da parte della BCE, mi sembra che la dica lunga su di una classe politica imbelle, ottusa, insipiente, cieca, egoista, mediocre. Se aggiungiamo il fatto che la vita privata – e pubblica – di Berlusconi sia costellata di serate postribolari e di un clima da suburra, è d’obbligo la conclusione che un simile personaggio e un simile governo devono sgomberare il campo, soprattutto adesso che godono dell’indispensabile appoggio di personaggi del calibro di Romano e Scilipoti. Non è facile fare capire all’estero che il premier gode ancora dei favori di una considerevole parte del paese. Allora, forse, le amare conclusioni del patron di Unicredit Profumo, possono avere un senso: “questa classe politica rispecchia la realtà del paese”. Il cardinale Bagnasco e il sinodo dei Vescovi hanno stilato un documento che non ha precedenti, un richiamo all’ordine per uscire da un clima luciferino. La stessa reazione di Rosy Bindi, un’altra politicante per tutte le stagioni, una reazione stizzita alla parole di Della Valle, considerato un vigliacco qualunquista, dimostrano che Della Valle ha pienamente ragione, e che non si rivolge solo al governo di PDL e Lega, ma a tutta la classe politica, soprattutto a gente come Rosy Bindi, che farebbe meglio a studiare economia e finanza invece di scagliarsi contro una persona che dice quello che tutti pensano. Da lungo tempo invoco un governo tecnico svincolato dalla politica, per il semplice fatto che il Parlamento intero non è in grado di fronteggiare la contrazione mondiale cui stiamo assistendo. Ma non se ne andranno nemmeno con le cannonate, e saremo costretti a continuare a navigare a vista, tentoni, cercando di galleggiare, e sperando che, prima o poi, arrivi il tanto agognato commissariamento europeo. La levata di scudi trasversale da parte di quasi tutta la classe politica è la più semplice dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che Della Valle ha fatto centro.

POLITICI ORA BASTA

Lo spettacolo indecente ed irresponsabile che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda la buona parte degli appartenenti a tutti gli schieramenti politici.

Il vostro agire attento solo ai piccoli o grandi interessi personali o di partito, trascurando gli interessi del Paese, ci sta portando al disastro e sta danneggiando irrimediabilmente la reputazione dell’Italia nel mondo.

Rendetevi conto che tanti Italiani non hanno più nessuna stima e nessuna fiducia in molti di Voi e non hanno più nessuna intenzione di farsi rappresentare da una classe politica che, salvo alcune eccezioni, si è totalmente allontanata dalla realtà delle cose e dai bisogni reali dei cittadini. La grave crisi che ha colpito le economie mondiali, Italia compresa, impone serietà, competenza, buona reputazione, senso dello Stato ed amore per il proprio Paese, per uscire da questo momento molto preoccupante.

Invece, purtroppo, bisogna prendere atto che solo una piccola parte dell’attuale classe politica possiede queste caratteristiche, mentre il resto è composto da persone incompetenti e non preparate che non hanno nessuna percezione dei problemi del Paese, della gravità del momento e tantomeno una visione mondiale degli scenari futuri che ci aspettano.
Anche una parte del mondo economico del Paese (intendo quella che non vive di mercato e di concorrenza) ha le sue gravi responsabilità della condizione in cui ci troviamo ora: per troppo tempo ha infatti avuto rapporti con tutta la politica (in base alle opportunità e alle loro convenienze del momento) sostenendola in tanti modi, senza mai richiamarli al senso del dovere e nell’interesse dell’Italia.

Ora la gravità della situazione impone che le componenti della società civile più serie e responsabili, che hanno veramente a cuore le sorti del Paese (politici-mondo delle imprese-mondo del lavoro) si parlino tra di loro e si adoperino e lavorino per affrontare con la competenza e la serietà necessaria questo difficile momento.

Bisogna dare prospettive positive per il futuro dei giovani, creare e proteggere posti di lavoro e garantire a tutti una vita dignitosa, soprattutto a chi ha più bisogno.

Alla parte migliore della politica e della società civile che si impegnerà a lavorare seriamente in questa direzione, credo che saremo in molti a dire grazie.

A quei politici, di qualunque colore essi siano, che si sono invece contraddistinti per la totale mancanza di competenza, di dignità e di amor proprio per le sorti del paese, saremo sicuramente in molti a volergli dire di vergognarsi.

Diego Della Valle