Il signor Fiano, in gentile compagnia della signora Boldrini, ha una cosa che lo accomuna ai talebani: l’odio per i monumenti, che vorrebbe addirittura manomettere, rimuovendo la scritta “dux”. Caro Fiano, è superfluo ricordarle che manomettere un monumento storico equivale a compiere un gesto vandalico a tutti gli effetti. Lo sa, e non v’è bisogno che sia io a ricordarglielo.
NON SONO MAI STATO FASCISTA. A me, sinceramente, non dà preoccupazione che lei, signor Fiano, voglia rimuovere i riferimenti al fascismo dai monumenti italiani: non sono mai stato fascista. Se fossimo ai tempi di Gobetti, sarei anzi probabilmente tra gli antifascisti militanti. Oggi, però, l’antifascismo serve solo come alibi alle sinistre market friendly: essendo esse al servizio del Capitale, traggono legittimazione dalla lotta contro un nemico che fortunatamente non v’è più, per non combattere contro quello in forze, il capitalismo appunto, che esse difendono integralmente.
Ma questa è un’altra questione. Ciò che mi preoccupa, Fiano, non è tanto - ripeto - che voi volete togliere i simboli del passato: mi preoccupa il fatto che non abbiate simboli alternativi. Mi preoccupa che la vostra vacuità politica e culturale non abbia simboli né riferimenti. Dal Sessantotto, lo sappiamo, il Capitale opera in vista dell’integrale desimbolizzazione e, dunque, in termini schmittiani, della “neutralizzazione” di ogni risorsa simbolica di senso che non sia quella economica concorrenziale.
NICHILISMO DELLA SOCIETÀ. Sancendo l’uguale illegittimità di tutte le figure tradizionali dell’autorità (etica borghese, legame religioso, figura del padre, vincoli della tradizione), delegittima le ultime isole di resistenza all’onnimercificazione: e, per questa via, favorisce il compimento del nichilismo della società del mercato, in cui l’unico valore è quello di scambio e il solo simbolo superstite è il denaro: l’argent n’a pas de maître.
FURIA ULTRA-CAPITALISTA. In quest’opera pervicace di desimbolizzazione, di deeticizzazione e di sradicamento delle ultime frontiere all’estensione onnilaterale della forma merce ha svolto e continua a svolgere un ruolo di primo piano il quadrante sinistro della politica e dell’intellighenzia, le cui crociate anti-borghesi coincidono con quelle della furia del dileguare dell’ultra-capitalismo assoluto e post-borghese.
Diego Fusaro – Lettera 43