«Tocca a noi in Italia fare le
riforme se vogliamo la flessibilità dall’Europa» ha detto, invitando a frenare
i contrasti interni. «Spero che adesso sia chiaro perché abbiamo modulato sui
mille giorni il nostro impegno: perché questo è l’orizzonte di cui necessitiamo»
ha detto Renzi.(La Stampa)
Mille e non più mille verrebbe da
dire ma la sostanza è che l’Italia non avrà tempo 1000 giorni, tempo 365 giorni
e tutti i nodi verranno al pettine.
«Torniamo dall’Europa avendo
vinto una battaglia di metodo e di sostanza» ha detto Renzi. il quale non ha alcuna fretta e fa
partire i 1000 giorni dal mese di settembre.
“Ci prendiamo, dopo i primi 100
giorni più o meno scoppiettanti, un arco di tempo più ampio, di medio periodo,
mille giorni, dal primo settembre 2014 al 28 maggio 2017”
Quindi 100 diventano 1000 e intanto
il tempo passa, come tutte le promesse sino ad ora fatte e non mantenute,
soprattutto quella che riguarda i debiti della Pubblica Amministrazione.
Quale battaglia ha vinto Renzi in
Europa?
“I toni della Ue sono
cambiati ora però tocca a noi” ha aggiunto alla fine.
Infatti… (Il Sole 24 Ore
Radiocor) – Bruxelles, 27 giu – “Le conclusioni del Consiglio europeo indicano
chiaramente che il patto di stabilita’ deve essere applicato pienamente e
contiene flessibilita’ sufficiente tenuto conto delle esigenze della crescita”.
Quello che è chiaro a tutto e
probabilmente non a Renzi è che la flessibilità è sparita sul
cofinanziamento dei fondi Ue e sul pagamento dei debiti della Pubblica
Amministrazione.
Se rimanda tutto a settembre come
pensa di onorare l’ennesima balla signor Renzi?
Aveva detto ” … 22 miliardi già
pagati e altri 68 che pagheremo entro luglio ” . Poi a Porta a porta, rivolto a
Vespa: ” Il 21 settembre, a San Matteo ultimo giorno d’estate, se abbiamo
sbloccato tutti i debiti della Pa, lei va in pellegrinaggio a piedi da Firenze
a Monte Senario “
Morto un clown se ne fa un’altro
verrebbe da dire!
Non solo per chi non avesse ancora
capito l’antifona…
“In questi giorni ho sentito dei
commenti che facevano pensare a questo”, ha affermato Barroso, che ha invece
precisato: “Nessun primo ministro ha proposto di cambiare le regole e nemmeno
di emendare il trattato”. Per il Presidente “le regole sono chiare. Abbiamo
anche il Fiscal Compact, il Two Pact e il Six Pact e nessuno Stato membro ha
parlato di cambiare queste regole”.
Non ha importanza, chi vuole
intendere intenda, gli altri continuino a sognare.
Quindi uno a zero per la Merkel, ma
non è finita qua o almeno sembra, anche se Fubini su Repubblica sembra avere la
memoria corta…
La UE all’Italia: pareggio di
bilancio nel 2015. La Ue all’Italia: pareggio di bilancio nel 2015Malgrado
l’accordo sulla flessibilità, le raccomandazioni del Consiglio sono più rigide
di quelle di inizio giugno. Così il nostro Paese rischia di dover varare in
autunno una manovra correttiva da almeno 25 miliardi
Se facciamo un passo indietro …
La questione è più politica che
strettamente contabile. La bocciatura del rinvio del pareggio di bilancio decisa
dall’Ecofin a metà giugno e ratificata nel vertice del Consiglio europeo appena
concluso di cui parla oggi Repubblica peserà poco nella lista
della spesa che il premier si prepara ad affrontare al ritorno della vacanze a
settembre in vista del varo della legge di stabilità. Meno di due miliardi,
sempre ammesso che le stime di crescita su cui si regge tutto l’impianto
previsionale del governo non si rivelino poi infondate. Ma non passa comunque
inosservata la coincidenza dei tempi: mentre il presidente del Consiglio era a Bruxelles per negoziare,
a parole, maggiori margini di flessibilità all’interno del rispetto
dei trattati esistenti, contemporaneamente lo stesso vertice sanciva nero su
bianco la bocciatura alla prima e unica richiesta formale fatta dal governo di
deroga ai patti europei.
…contemporaneamente lo stesso
vertice sanciva nero su bianco la bocciatura alla prima e unica richiesta
formale fatta dal governo di deroga ai patti europei...
Non c’è dubbio davvero una grande
vittoria quella di Renzi, come Monti e Letta, la storia si ripete, due a zero
per la Germania, due a zero per la Merkel.
«Non provate un brivido pensando di
essere chiamati oggi a realizzare quel sogno degli Stati Uniti d’Europa, avuto
da quella generazione che nelle macerie del dopoguerra iniziò la creazione di
un nuovo soggetto?», dice Renzi.
Le macerie della Grecia le abbiamo
già viste, qua e la anche quelle di altri paesi europei e anche in Italia si
incomincia ad intravvedere qualcosa.
Ha dimenticavo! Se qualcuno crede
davvero che la imminente riforma del lavoro possa produrre qualche effetto in
assenza quasi totale di domanda, dia un’occhiata qui Flop del bonus
giovani e continui a sognare. (source)