La squadra
di governo di Matteo Renzi sale da 56 a 64 membri e quattro
sottosegretari cambiano ministero. Il consiglio
dei ministri di giovedì ha infatti dato il via libera al rimpasto
dell’esecutivo e nominato i nuovi titolari di alcune cariche vacanti
da mesi. Tre degli otto freschi di nomina e cinque sui 12 coinvolti
dal rimpasto sono del partito di Angelino Alfano. “Dal manuale Cencelli
al manuale Renzelli, con Ncd che ha più ministri che voti #rimpasto
#todocambia”, ha commentato via Twitter il senatore bersaniano Miguel Gotor.
Teresa
Bellanova (Pd)
diventa viceministro allo Sviluppo economico, Gennaro Migliore (Pd)
e Federica Chiavaroli (Ncd) sottosegretari al ministero della
Giustizia, Antimo Cesaro (Scelta civica) e Dorina Bianchi (Ncd)
vanno alla Cultura, Enzo Amendola (Pd) sottosegretario agli
Esteri, Antonio Gentile (Ncd) va allo Sviluppo economico, Mario
Giro (ex Scelta civica, ora Democrazia solidale) agli Esteri con
delega all’immigrazione. Traslocano invece Ivan Scalfarotto (Pd),
che passa da sottosegretario alle Riforme allo Sviluppo economico, Enrico
Costa (Ncd), ora viceministro alla Giustizia, che diventa titolare
degli Affari regionali con delega alla Famiglia, e Simona
Vicari (Ncd), ora sottosegretario allo Sviluppo, che approda alle
Infrastrutture. Enrico Zanetti (Scelta civica) viene promosso
da sottosegretario a viceministro all’Economia. Infine è ufficiale che Tommaso
Nannicini, attuale consulente economico di Matteo Renzi,
diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio, come il premier
aveva annunciato la settimana scorsa.
Costa,
relatore del lodo Alfano, agli Affari regionali vacanti da un anno - Il deputato Ncd Costa, ex
berlusconiano e già celebre
per essere stato relatore del Lodo Alfano per garantire l’immunità tra
gli altri all’ex Cavaliere, passa dalla carica di viceministro
alla Giustizia a quella di ministro degli Affari regionali. Con una delega alla
famiglia particolarmente pesante a pochi giorni dal voto sulle unioni civili.
La poltrona era vacante dalle dimissioni di Maria Carmela
Lanzetta (Pd), che il 25 gennaio 2015 lasciò il governo per
andare a far parte della giunta regionale di Mario Oliviero in
Calabria, salvo rinunciare due giorni dopo in polemica per la nomina di un
altro consigliere sfiorato da un’indagine per voto di scambio.
La delega
all’immigrazione va a Giro, ex consigliere di Riccardi – Mario Giro da sottosegretario
agli Esteri viene promosso a viceministro. Dal 1975 è membro della Comunità
di Sant’Egidio dove è stato responsabile per le Relazioni internazionali. E’
stato consigliere del ministro Andrea Riccardi nel governo Monti.
Il leader di
Scelta civica diventa vice di Padoan - A via XX Settembre, come rivelato
da ilfattoquotidiano.it nei giorni scorsi, il sottosegretario Enrico
Zanetti diventa viceministro. Per lui, però, non ci sarà
l’attesa delega al fisco e le sue competenze verranno
definite più in avanti. La promozione del leader di Scelta civica ,
professione commercialista, modifica gli equilibri al Tesoro e rende
meno salda la poltrona della direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella
Orlandi, di cui Zanetti già lo scorso autunno aveva chiesto le dimissioni.
Migliore,
l’ex capogruppo di Sel convertito al renzismo – Sono due i nuovi sottosegretari alla Giustizia:
Gennaro Migliore (Pd) e Federica Chiavaroli (Ncd). Il primo è l’ex capogruppo
di Sel che a ottobre 2014 in diretta su Rai3 a Ballarò aveva annunciato
il suo passaggio con Renzi. Pochi mesi prima aveva abbandonato il partito di Nichi
Vendola dopo uno scontro con il leader sul decreto Irpef e il bonus di
80 euro. Chiavaroli, iscritta all’albo dei commercialisti, professione
imprenditrice, è stata eletta senatrice nel 2013 nelle fila del Pdl.
Pochi mesi dopo ha aderito al Nuovo Centrodestra, di cui è
diventata vicecapogruppo a palazzo Madama.
Scalfarotto
lascia la Boschi e passa allo Sviluppo – Ivan Scalfarotto, fino a oggi sottosegretario alle
Riforme, lascia il dicastero di Maria Elena Boschi in cui è entrato alla
nascita del governo Renzi per passare a quello di Federica Guidi. Al
posto di Carlo Calenda, che da
marzo sarà a Bruxelles come nuovo rappresentante dell’Italia
presso la Ue. Ex manager ed ex consigliere di circoscrizione a Foggia per
i Verdi del Sole che ride, londinese d’adozione e fondatore del primo
circolo di “Libertà e Giustizia” all’estero, Scalfarotto nel 2005 si è
candidato alle primarie dell’Unione, arrivando sesto. Dal 2009 al 2013 è stato
vicepresidente del Pd. Omosessuale dichiarato e attivista per i diritti
gay, sostiene il
ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Gentile, il
“cinghiale ferito che ammazza tutti” - Insieme a Scalfarotto diventa sottosegretario
allo Sviluppo Antonio Gentile. Colui che nel marzo
2014, agli albori del governo Renzi, fu per 72 ore sottosegretario ai
Trasporti ma dovette dare le dimissioni travolto
dall’accusa di aver fatto pressioni sul quotidiano Ora della Calabria che stava
per pubblicare un articolo su un’inchiesta a carico del figlio Andrea, a cui la
procura di Catanzaro contestava i reati di abuso d’ufficio, falso
ideologico e associazione per delinquere in relazione a una
vicenda di consulenze d’oro assegnate dall’Azienda sanitaria provinciale.
Il direttore Luciano Regolo si rifiutò di fermare il pezzo e a quel
punto intervenne lo stampatore e presidente di Fincalabra Umberto De
Rose che cercò di mediare con l’editore del giornale, invitandolo
a non pubblicare la notizia perché “il cinghiale, quando viene ferito,
ammazza tutti”.
Al posto
della Barracciu l’Ncd Bianchi e Cesaro (Scelta Civica) – I due nuovi sottosegretari alla
Cultura sono Dorina Bianchi e Antimo Cesaro. A ottobre 2015 si era liberato un
posto dopo che la
deputata Pd Francesca Barracciu aveva fatto un passo indietro perché
rinviata a giudizio per spese pazze in merito alla sua attività di consigliera
regionale. Bianchi, medico, eletta nel 2001 in Senato nel
centrodestra, ha militato prima nel Ccd, poi nell’Udc. E’ passata poi
al centrosinistra (prima Margherita e infine Pd) per poi finire nuovamente nel
centrodestra: Udc, Pdl e infine Ncd.