venerdì 28 settembre 2012

CUL-DE-SAC



Pubblico volentieri l’articolo del brillante Eugenio Benetazzo, analista sempre acuto e lungimirante. Sottoscrivo ogni sillaba, in effetti siamo esattamente al punto da lui descritto. Dal momento che, nel nostro paese, con la nostra democrazia in agonia, non ci possiamo attendere dalle elezioni alcun risultato utile alla navigazione e al governo della crisi, possiamo solo augurarci un Monti-bis. Non è granchè, ne convengo, Monti stesso ha ammesso di aver compiuto diversi errori. Hollande, in Francia, ha appena varato un provvedimento che colpisce i grandi patrimoni fino al 75%. E’ il minimo che si possa fare, ma la sua anima di banchiere glielo ha finora impedito. Ma il nostro problema vero, quello talmente vasto da essere irrisolvibile è costituito dalla nostra classe politica. Il caso Batman la rappresenta e la riassume perfettamente. Si annida un batman in ogni partito della repubblica, in ogni consiglio Regionale, Provinciale e Comunale. Tutti i nostri politicanti sono un po’ Batman, per il semplice fatto che non hanno iniziato una carriera in politica per servire il paese ma i propri interessi personali e familiari. In definitiva, considerato che il sistema democratico, in questo paese è stato ammazzato da gentaglia come Belsito, Lusi, Penati e Batman, siamo in un cul-de-sac, senza via d’uscita. Quando arrivi in fondo, puoi solo annaspare, ma così facendo, peggiori solo la tua situazione.

In dialetto siciliano stretto l'allocuzione “a schifiu finisce” significa che qualcosa sta per finire male o che sta per scoppiare una rissa rabbiosa. In molti mi scrivono chiedendomi ma perchè in Italia non finisce a schifiu, vedendo come con periodicità costante è possibile assistere in continuazione a scandali politici a sfondo finanziario vedi i vari Lusi, Belsito, Bossi e adesso Fiorito, della serie “the neverending story”. Perchè in Italia non assistiamo a fenomeni di sommossa o rivolta sociale violenta al pari di quanto sta accadendo in queste ultime 48 ore in Spagna o peggio ancora anche atti di giustizia sommaria come in Romania all'epoca di Ceausescu (peraltro oggi anche eventualmente giustificabili sul piano morale visto il clima di impoverimento sociale ed oppressione fiscale che contraddistingue questi ultimi anni). Quest'ultimo, lo ricordo per chi fosse nato in quegli anni ed oggi si trova ad essere un ventenne senza speranza di vita lavorativa, venne processato e condannato a morte per fucilazione per crimini contro lo stato e distruzione dell'economia nazionale. 

Perchè in Italia non abbiamo visto il movimento giovanile degli indignados ? Perchè in Italia non abbiamo avuto manifestazioni di protesta violenta, al di là del movimento dei forconi in Sicilia e del V-Day, che di violento non avevano nulla quanto piuttosto agli occhi della stampa estera sembravano più momenti di folklore locale ? Lo ricordo ancora, perchè l'ho vissuto in diretta alla televisione, ma l'unico momento in cui abbiamo fatto quasi paura, rischiando di imitare la soluzione rumena, è stato il 30 Aprile 1993 quando davanti all'Hotel Raphael di Roma a seguito di un lancio di monetine, Bettino Craxi & Company sono scappati da un linciaggio di massa. Quelle immagini fecero il giro del mondo, furono un monito per i successori della prima repubblica, generarono un sentimento di pulizia e rinnovamento nella politica, che aprirono la strada all'ascesa di Berlusconi e di molti altri nuovi partiti come la stessa Lega Nord. Sono passato ormai vent'anni e come possiamo vedere non è cambiato sostanzialmente nulla, anzi forse siamo peggiorati. Fiorito, tanto per fare gossip, era tra quelli che lanciavano le monetine contro Craxi in quel lontano 30 Aprile 1993.

Ho avuto modo di scriverlo in più occasioni, ricevendo anche pesanti critiche ed insulti, ma ormai il nostro paese della democrazia rappresentativa e dei partiti ordinari non se ne fa più niente, più mantiene in vita questi apparati più condanna se stesso ad una lenta morte prima economica e poi sociale. Le menti migliori del nostro paese, quelli che dovrebbero rappresentare la nuova intelligentia per un ricambio della classe dirigente non ci sono, perchè sono emigrate all'estero a lavorare per qualche multinazionale o a fare ricerca per qualche ateneo prestigioso. Il resto della maggior parte degli italiani che rimangono, ahimè mediocri e cialtroni, perchè impossibilitati ad abbandonare il paese, causa vincoli con le banche o la loro famiglia d'origine, sono ormai stati inebetiti da una televisione che si concentra su bisogni superflui o notizie di gossip, piuttosto che diffondere e promuovere ideali e forma pensiero verso un nuovo rinascimento culturale. Chi prova e vuole cambiare il paese dal basso, viene deriso in tutti i modi, quasi fosse una minaccia incombente da sopprimere quanto prima, vedi il Movimento 5 Stelle, brutalmente attaccato dall'establishment conservatore che vuole mantenere e congelare per sempre l'attuale status quo, per non parlare del giovane Renzi.

L'accessibilità alla vita politica dimostra che non esiste la democrazia rappresentativa, solo pochi si possono permettere di fare politica, e lo fanno perchè investendo tanto per entrarvi, successivamente ne saranno pienamente ricompensati. Ne ho menzionato anche lo scorso anno, i 2/3 del parlamento italiano è composto da medici ed avvocati, e questo va avanti da anni: per me il tutto rappresenta una nuova forma di aristocrazia. Lo stesso si può estendere anche alla vita negli enti locali, partendo dalle regioni andando ai comuni. Il motto è per tutti ormai se sei un libero professionista affermato allora sei pronto per entrare nella pancia della balena. Probabilmente, ma è un atto di presunzione personale, se fossero adottate le Quote Professioni come avevo proposto lo scorso anno, rendendo possibile una maggiore rappresentatività di tutti gli attori della vita economica del nostro paese, avremmo un futuro governo in grado di essere più in sintonia con le necessità e problemi delle famiglie ed imprese, piuttosto che avere un'aristocrazia che vive mantenuta e protetta come ai tempi di Luigi XVI. Non so voi, ma mi sentirei più bensperante in un miglioramento, se in parlamento ci fossero molti meno avvocati e molti più operai, insegnanti, artigiani, poliziotti, dipendenti pubblici, macchinisti, autotrasportatori, oltre a tantissime altre professioni al momento snobbate.
Eugenio Benetazzo – eugeniobenetazzo.com

sabato 22 settembre 2012

L'UOMO DI PAGLIA



E’ difficile commentare la storia della Regione Lazio. E’ difficile non scivolare nel banale, nel già detto, descrivendo la triste figura di Franco Fiorito, ex capogruppo PDL del Consiglio Regionale laziale. L’aspetto che colpisce subito, in questa sporca vicenda, è la faccia di Fiorito. Tornano alla memoria le teorie sulla fisiognomica lombrosiane: con una faccia simile, come ci si poteva fidare? “Er Batman” come lo chiamavano tutti, era conosciuto da un vasto entourage di politici e non. E’ fin troppo ovvio che la Polverini fosse perfettamente al corrente delle mascalzonate di quest’uomo. Il Batman non ha mai fatto mistero del suo tenore di vita, del fatto di essere uno snodo fondamentale tra il finanziamento pubblico dei partiti e i famelici colleghi di partito e non solo. Funzionava, come da lui stesso ammesso, come un “bancomat”: peccato che i soldi impiegati per festini, abbuffate, fuoristrada, frequentazioni con donne di dubbia moralità appartenessero ai contribuenti, quegli stessi cui si chiedono continuamente sacrifici, perché lo spread è sempre alto, e le fabbriche chiudono, e la disoccupazione giovanile e femminile sfiora percentuali da capogiro. Da quattro anni siamo immersi in una contrazione economica mondiale mai conosciuta prima, da quattro anni ci viene imposta una pressione fiscale senza pari per tentare di conseguire il pareggio di bilancio (non considerando che il pareggio è pura utopia). Eppure, proprio nel momento peggiore, all’apogeo della crisi, c’è chi se la spassa come e meglio di prima. E’ come se esistesse un mondo parallelo, che confina con il nostro di comuni mortali, che tirano la carretta, ma non si incrocia mai con il nostro, non condivide nulla con il mondo della squallida quotidianità. Un personaggio come il Batman (non è una persona, è un personaggio da tragica farsa), alla faccia dei contribuenti, vive e sguazza in questo mondo parallelo popolato dai politici di tutti, dico tutti gli schieramenti. L’opposizione (chiamiamola opposizione!) nel Consiglio Regionale del Lazio, non solo sapeva, ma fruiva di tutti i benefici di questo sistema che definire peculato è quanto meno riduttivo. Se dici che i politici sono tutti uguali fai del qualunquismo e generalizzi: eppure è proprio così. Al di là di ogni ragionevole dubbio, tutti i politici, di qualsiasi fazione, sono uguali. Uguali nel rubare ai cittadini onesti, uguali nel vivere in quel mondo parallelo fatto di vacanze caraibiche, di appartamenti milionari con vista sulla Costa Smeralda o sul Colosseo, di feste e festini con mignotte di ogni specie e fattura. Se la godono come matti, mentre la nave affonda, e le seconde  e terze classi sono già al di sotto del livello del mare. E’ pacifico che il Batman e i suoi compagni di bagordi non faranno mezza giornata di carcere: questi reati non sono puniti, i nostri politicanti possono dormire sonni tranquilli. Si è fatto difendere dall’avvocato Taormina, un legale delle cause perse, un nome di grido, espertissimo di calcio, buono a nulla e capace di tutto, pronto a difendere l’indifendibile, solo per comparire sulle prime pagine dei giornali e conseguire lauti guadagni. Quanti anni sono passati da Tangentopoli? Circa venti. Le cose sono cambiate, è vero, ma solo in peggio. Adesso i protagonisti della politica sembrano usciti dal “Fellini-Satyricon”, da una cena di Trimalcione, rubano per se stessi, non per il partito, e questo per il semplice fatto che è proprio il partito, attraverso il finanziamento pubblico, a matenere nel lusso, nello sfarzo e nel più volgare tornaconto personale questa classe di politicanti mediocri ed  inetti. La faccia, il fisico del Batman testimonia di lui, della sua vita sregolata e dissipata. Se ci fosse bisogno di un volto, un simbolo, di questa nuova stagione di ruberie e di grassazioni da parte dei politici, bene, la faccia di Fiorito è perfetta. Ce la siamo presa tanto con il povero Berlusconi, e con le sue seratine con le donnine allegre, quando, in fondo, il Cavaliere non è che un dilettante del bengodi. C’è tutta una schiera di politicanti professionisti della rapina, instancabili nottambuli, indefessi divoratori di cenoni, alacri frequentatori di puttane. Quello che avviene in molte altre regioni italiane, Campania in testa, non è dissimile da quello che accade in Lazio. E il Parlamento non è da meno. I candidati prescelti dai capibastone dei partiti, secondo imperscrutabili criteri, se la godono e se la spassano allo stesso modo, alla faccia di quelli che hanno perduto il posto di lavoro. Ma perché in Italia, sempre in Italia? Cosa abbiamo di speciale noi italiani per avere un livello così alto di corruzione, ed un livello così alto di imposizione fiscale per compensare il denaro perduto per colpa dell’evasione, dell’elusione  e della corruzione stessa? Se la pressione fiscale è al 45% , come sottolineato anche dalla Corte dei Conti, è anche perché i costi della politica sono enormi, la voracità dei nostri politicanti è senza limiti, l’apparato burocratico del nostro paese è un Moloch elefantiaco, un Leviatano che tormenta e perseguita il cittadino. In un paese come l’Olanda, un paese considerato da molti nostri benpensanti immorale e senza Dio, dove l’eutanasia è permessa, così come le unioni omosessuali e la marihuana, se un politico viene pescato con le mani nella marmellata viene immediatamente rimosso. Da noi, l’intera classe politica andrebbe decapitata. In fondo, molto in fondo, l’immagine di Batman fa venire una grande malinconia. E’ un personaggio stanco, da commedia dell’arte, un clown triste, che non fa ridere nessuno. Sono talmente scontati, prevedibili, banali, che si fa fatica persino a disprezzarli. Più che rabbia fanno venire malinconia. Meritiamo davvero una simile classe politica? Non lo so. Temo che ci sia qualcosa, in noi italiani, di insopprimibile, che ci porta a ragionare seconda il famoso “cà nisciuno è fesso”. E per non passare per fessi, si cerca di fare fessi gli altri. Non dobbiamo prendercela con la stampa estera o con l’opinione pubblica dei paesi del nord Europa. Quando gente come il Batman ricopre una carica come la sua, è difficile avercela con chi ci giudica o ci prende per i fondelli. Come già scrissi in un’altra occasione, se fossi in Napolitano conferirei il prossimo incarico a Robespierre redivivo. La fila davanti alla ghigliottina coprirebbe il percorso Roma – Velletri. 

E' per colpa di questa classe politica corrotta ed inetta, da terzo mondo, solo attenta ai propri privilegi  e alle proprie rendite di posizione, disposta solo ad aiutare il proprio clan familiare, fratelli, cugini, zii e nipori, se l'apparato burocratico dello stato si è ingigantito e moltiplicato a dismisura, altro che snellimento. Per sistemare amici e parenti si sono creati nuovi uffici preposti al nulla, o meglio, alla vessazione e persecuzione puntuale e quotidiana del cittadino. Negli ultimi anni la burocrazia italiana si è fatta ancora più farraginosa e ingarbugliata per la moltiplicazione delle cariche e dei centri di spesa e di potere dello stato. Stato che ingaggia una guerra quotidiana con il cittadino contribuente costretto a difendersi dall'Agenzia delle Entrate o da Equitalia, che ti impongono di pagare una ICI sulla prima casa quando l'ICI sulle prime abitazioni era stata abolita. Quando le cartelle esattoriali o le sanzioni "pazze" si moltiplicano a centinaia di migliaia, è lecito sospettare che qualcuno diriga questi sporchi giochetti. Si può sbagliare, è umano. Ma se l'errore è sempre favorevole all'Amministrazione, allora qualcosa non funziona. Chi, fra noi, ha mai ricevuto un rimborso per errore dall'Agenzie delle Entrate? Nessuno. A chi non è capitato almeno una volta di ricevere una ingiunzione di pagamento per somme non dovute? A tutti. E allora, in tutto questo, c'è premeditazione, c'è il freddo calcolo: io stato ci provo a farti pagare somme indebite, se tu cittadino, per evitare seccature o semplicemente per ignoranza paghi quello che non dovresti pagare, tanto meglio e per me  e tanto peggio per te. Per questo è importante, nella guerra tra burocrazia statale e contribuente non perdersi mai d'animo, e combattere, ribattendo colpo su colpo. E' giusto farlo per noi stessi e per un senso di giustizia ed equità, ma è anche giusto perchè non dimentichiamo mai che se la pressione fiscale e le tasse che paghiamo sono senza pari al mondo è proprio per via di quella classe politica, a tutti i livelli, locale come nazionale, profondamente corrotta. I cittadini dell'Alto Adige vorrebbero indire un referendum per riunificarsi al Tirolo austriaco. Nella provincia di Bolzano stanno scomparendo le scritte nella doppia lingua, rimangono intatte solo quelle in tedesco. Possiamo biasimarli? In un paese come l'Austria (senza dover andare molto lontano, dunque), un personaggio da operetta come il Batman sarebbe già dietro le sbarre in una scomoda cella. Da noi fa l'ospite dei talk show, e queste comparsate gli frutttano altro denaro, altre prebende. Noi siamo quello che siamo e meritiamo questi loschi figuri alla guida di questa specia di accozzaglia di granducati che è l'Italia. Auguriamo ai sud tirolesi di riunificarsi presto alla loro madre patria, l'Austria, hanno ragione, la loro è una battaglia culturale e di civiltà: noi, da parte nostra, ci faremmo adottare da qualche altro paese, ma dubito che qualcuno, in Europa, abbia voglia di sobbarcarsi una zavorra come la nostra.


Cliccare sull'immagine per ingrandirla



Fonte: Il Sole 24 ore

venerdì 21 settembre 2012

IL PRIMO NEMICO DEL CITTADINO: LO STATO ED IL SUO APPARATO BESTIALE



Il termine bestia deriva dal latino, il suo significato etimologico voleva rappresentare una belva violenta, solitamente cieca, originariamente infatti questa parola veniva usata per identificare animali molto feroci e violenti destinati al combattimento nei circhi: la bestia è stata la prima agghiacciante paura dell'uomo. Nel linguaggio figurativo esprime anche un animale spaventoso che non si può controllare o domare il quale ostenta violenza e furia inaudita in grado di prendere il sopravvento su tutto e tutti. La bestia per gli italiani è rappresentata dal suo apparato statale contraddistinto dai suoi organi istituzionali e dai suoi vari dipartimenti parastatali. Questa bestia ormai è senza più controllo, nessuno riesce più a domarla, combatte quotidianamente con i suoi artigli (Agenzia delle Entrate ed Equitalia) per strappare e lacerare la carne e le viscere dalle sue prede (contribuenti italiani). La bestia è insaziabile, più mangia e più vuole mangiare, non si stanca, non dà cenni di tregua nemmeno vedendo le sue prede accasciarsi al suolo esanime o in procinto di morire.

Nessun gladiatore (leggasi forza o farsa politica) riesce a sedarla o a calmarla, non si ferma con il suo ringhio insidioso, non teme di spaventare a morte e far scappare tutte le sue prede, rimanendo pertanto priva di sostentamento. La  bestia non la puoi uccidere, non la puoi nemmeno tramortire o indebolire con qualche azione offensiva, perchè non  hai la forza e nemmeno i mezzi adeguati per contrastarla, quello che puoi provare a fare è pensare di sfiancarla, soffocarla, meglio ancora portarla ad asfissiarsi da sola per mancanza di ossigeno. Questo riflettendoci bene si sta già verificando, senza che nessuno si sia mai industriato ad implementare questa strategia. I suoi artigli ed i modi in cui essa incute paura e timore (metodi di oppressione e indagine fiscale basati sulla presunzione oggettiva e sulla determinazione indiretta del reddito complessivo del contribuente) stanno creando le condizioni ideali per una lenta e dolorosa morte per asfissia. Il nostro paese infatti sta vivendo una silenziosa fuga di piccoli e medi imprenditori (nonche piccoli risparmiatori) che abbandonano la nazione con le loro famiglie ed i loro capitali.

Non si tratta di delocalizzazioni, ma di vere e proprie migrazioni con fuoriuscita di risorse preziose, sia finanziarie che umane, che negli anni precedenti avevano prodotto indotto occupazionale e generato un consistente gettito fiscale. L'utilizzo sempre più disinvolto di strumenti di accertamento sintetico del reddito (leggasi redditometro & company), che ormai denotano più uno stato di polizia fiscale che un legittimo processo di verifica fiscale, produrrà un database di oltre cinquanta milioni di contribuenti, tutti potenziali evasori da dare in pasto alla bestia. Pur tuttavia appoggio in pieno queste misure e questo modus operandi, in quanto produrrà gli effetti completamente opposti a quelli aspettati ovvero il crollo del gettito fiscale negli anni a venire causa costante contrazione degli operatori economici. Così facendo la bestia morirà da sola, si sta scavando la fossa con le sue zampe. Mentre altre nazioni adesso si sfregano le mani dalla contentezza di riuscire ad avere non solo nuovi capitali privati, ma soprattutto nuovi imprenditori, quelli italiani, apprezzati ed ammirati in tutto il mondo (tranne nel loro paese) per l'ingegno, il carisma, la capacità e la determinazione nel creare e realizzare imprese di successo, nonché occupazione.

E non lasciatevi intortare da chi vi propone come ricetta la super patrimoniale o la vendita degli asset del patrimonio statale in modo da generare altre nuove risorse con cui alimentare la bestia per renderla ancora più aggressiva o per darle ancora più anni di vita di quelli che non dovrebbe più avere. Abbiate diffidenza nei confronti di questi soggetti che pontificano dalle loro cattedre universitarie o dalle loro testate giornalistiche profondendo la verità assoluta ed erigendosi a pionieri del cambiamento. La bestia deve essere soffocata, non vi è ideologia, dottrina filosofica o modello economico che possa servire in questo caso. Dobbiamo lasciare che lavori indisturbata, anzi se possibile aiutarla ad essere più invasiva e presente nella vita di tutti noi, così facendo perirà da sola in poco tempo, trascinandosi dietro tutti gli attori economici e non di cui sino ad oggi si è sempre servita (classe politica, sindacati, enti parastatali, organi di vigilanza e controllo e loro varianti), creando finalmente le condizioni per il vero rinnovamento, quello successivo ad ogni  salutare operazione tabula rasa. Della bestia a quel punto rimarranno ricordi e racconti, intrisi di mistero e orrore, degni della migliore narrazione orale di ogni grande popolazione del passato. 
Eugenio Benetazzo - eugeniobenetazzo.com 

Proprio oggi, al sottoscritto, è pervenuta una cartella pazza. Il Comune di Genova mi chiede di versare nelle sue casse la somma di 300 euro per ICI non pagata per la prima abitazione in un anno nel quale l'ICI sulla casa di residenza non era dovuta. Ci sarebbe da ridere a crepapelle se non fosse che, come al solito, l'onere della prova spetta al cittadino. Ma il colmo è un altro: devo produrre un certificato di residenza storico che attesti che risiedo nella mia attuale dimora almeno dall'anno nel quale l'ICI per la prima casa non era dovuta. Il comune mi chiede una certificazione che possiede per forza, gestendo la demografia della città. Questa è la prova, tra il serio e il faceto, che uffici attigui non comunicano fra di loro. Ricapitolando: il Comune di Genova mi chiede 300 euro paradossali perchè nell'anno in questione vigeva l'esenzione dell'ICI per la prima abitazione. Ed io, per provarlo, devo farmi fare dal Comune stesso un certificato che attesti che in quella casa io avevo eletto la mia residenza anagrafica. Ora capite perchè lo Stato è un nemico, merita solo il nostro disprezzo, e dobbiamo ribattere e combattere tutto, colpo su colpo. Rivolgiamoci alle associazioni dei consumatori, ai Patronati, ai loro legali, pur di non perdere una guerra mai dichiarata tra burocrazia e cittadino.




giovedì 20 settembre 2012

MA IL COMICO NON ERA GRILLO?



E’ il momento di Susanna Camusso, il segretario generale della Cgil, che negli ultimi tempi era stata un po’ accantonata dai media, e non stava vivendo un periodo di grande fulgore, è tornata alla ribalta dopo che Fiat ha annunciato la propria impossibilità a rispettare il piano “Fabbrica Italia”, così come era stato pensato due anni fa.
 
Naturalmente la “Pasionaria” non si è lasciata sfuggire l’occasione di dire “noi l’avevamo detto”, accusando poi Marchionne di tutte le possibili nefandezze  del genere umano.
 
D’accordo questo rientra nel gioco delle parti, e risulta tutto fuorché una sorpresa, aveva l’occasione di tornare sulle prime pagine dei giornali e lo ha fatto, niente di male.
 
A tal proposito, però, curioso è il fatto che fra le varie cose di cui Marchionne si sarebbe macchiato ci sarebbe anche quella di “non aver una relazione” (uso le parole precise) con il nostro Paese, prova ne sia che comunica attraverso interviste a grandi quotidiani (tra l’altro di sinistra nda), ma, a parte il fatto che non si riesce a capire cosa dovrebbe fare Marchionne per comunicare, usare il megafono forse? La cosa singolare è che la Camusso lancia queste critiche dai microfoni della più nota trasmissione radiofonica della Rai e contemporaneamente rilascia lunghe interviste a varie testate (privilegiando naturalmente l’Unità).
 
Criticare una persona perché rilascia interviste ai giornali e farlo dalle pagine di un quotidiano è perlomeno singolare.  
 
Ma non era questa piccola incongruenza che mi ha divertito, bensì quando la Camusso è passata da una “scontata” indignazione ad una proposta concreta, beh, in quel momento la cosa si è fatta esilarante.
 
Cosa ha proposto infatti il Segretario della Cgil al Premier Monti per “punire” l’ingrato Marchionne?
 
Riportiamo letteralmente “sarebbe opportuno, da parte del Governo, pianificare un progetto che sia in grado di portare un nuovo costruttore di auto in Italia”.
 
Come si riesce a rimaner seri dopo una battuta del genere?
 
Ma c’è una fila interminabile di costruttori di auto che vogliono in tutti i modi venire in Italia per produrre le loro autovetture, questo lo sanno tutti.
 
Le più note case automobilistiche americane, giapponesi, tedesche, francesi, coreane ed ultimamente anche quelle cinesi e indiane sono anni che premono per venire a produrre in Italia, il posto ideale per fare impresa: tasse bassissime, energia a buon mercato, conflittualità sindacale al minimo, insomma il paradiso per chi vuole investire.
 
Anzi è ormai noto a tutti che tutte queste case automobilistiche hanno già fatto accuratissime indagini per trovare le migliori locazioni in cui ubicare questi nuovi stabilimenti e sono stati scelti due luoghi considerati da tutti ideali per produrre automobili: Termini Imerese e Pomigliano D’Arco!
 
Ma tutte queste aziende hanno posto una condizione essenziale senza la quale non se ne fa nulla, e cioè che tutto il personale, operai e impiegati debba essere obbligatoriamente iscritto alla Fiom.
 
So, che l’ironia, in questi casi è facile, e potrebbe anche sembrare fuori luogo in un momento di forte crisi economica come quello che stiamo vivendo, ma in certi casi, di fronte a certe esternazioni, si può rispondere solo in questo modo.
 
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro