sabato 22 settembre 2012

L'UOMO DI PAGLIA



E’ difficile commentare la storia della Regione Lazio. E’ difficile non scivolare nel banale, nel già detto, descrivendo la triste figura di Franco Fiorito, ex capogruppo PDL del Consiglio Regionale laziale. L’aspetto che colpisce subito, in questa sporca vicenda, è la faccia di Fiorito. Tornano alla memoria le teorie sulla fisiognomica lombrosiane: con una faccia simile, come ci si poteva fidare? “Er Batman” come lo chiamavano tutti, era conosciuto da un vasto entourage di politici e non. E’ fin troppo ovvio che la Polverini fosse perfettamente al corrente delle mascalzonate di quest’uomo. Il Batman non ha mai fatto mistero del suo tenore di vita, del fatto di essere uno snodo fondamentale tra il finanziamento pubblico dei partiti e i famelici colleghi di partito e non solo. Funzionava, come da lui stesso ammesso, come un “bancomat”: peccato che i soldi impiegati per festini, abbuffate, fuoristrada, frequentazioni con donne di dubbia moralità appartenessero ai contribuenti, quegli stessi cui si chiedono continuamente sacrifici, perché lo spread è sempre alto, e le fabbriche chiudono, e la disoccupazione giovanile e femminile sfiora percentuali da capogiro. Da quattro anni siamo immersi in una contrazione economica mondiale mai conosciuta prima, da quattro anni ci viene imposta una pressione fiscale senza pari per tentare di conseguire il pareggio di bilancio (non considerando che il pareggio è pura utopia). Eppure, proprio nel momento peggiore, all’apogeo della crisi, c’è chi se la spassa come e meglio di prima. E’ come se esistesse un mondo parallelo, che confina con il nostro di comuni mortali, che tirano la carretta, ma non si incrocia mai con il nostro, non condivide nulla con il mondo della squallida quotidianità. Un personaggio come il Batman (non è una persona, è un personaggio da tragica farsa), alla faccia dei contribuenti, vive e sguazza in questo mondo parallelo popolato dai politici di tutti, dico tutti gli schieramenti. L’opposizione (chiamiamola opposizione!) nel Consiglio Regionale del Lazio, non solo sapeva, ma fruiva di tutti i benefici di questo sistema che definire peculato è quanto meno riduttivo. Se dici che i politici sono tutti uguali fai del qualunquismo e generalizzi: eppure è proprio così. Al di là di ogni ragionevole dubbio, tutti i politici, di qualsiasi fazione, sono uguali. Uguali nel rubare ai cittadini onesti, uguali nel vivere in quel mondo parallelo fatto di vacanze caraibiche, di appartamenti milionari con vista sulla Costa Smeralda o sul Colosseo, di feste e festini con mignotte di ogni specie e fattura. Se la godono come matti, mentre la nave affonda, e le seconde  e terze classi sono già al di sotto del livello del mare. E’ pacifico che il Batman e i suoi compagni di bagordi non faranno mezza giornata di carcere: questi reati non sono puniti, i nostri politicanti possono dormire sonni tranquilli. Si è fatto difendere dall’avvocato Taormina, un legale delle cause perse, un nome di grido, espertissimo di calcio, buono a nulla e capace di tutto, pronto a difendere l’indifendibile, solo per comparire sulle prime pagine dei giornali e conseguire lauti guadagni. Quanti anni sono passati da Tangentopoli? Circa venti. Le cose sono cambiate, è vero, ma solo in peggio. Adesso i protagonisti della politica sembrano usciti dal “Fellini-Satyricon”, da una cena di Trimalcione, rubano per se stessi, non per il partito, e questo per il semplice fatto che è proprio il partito, attraverso il finanziamento pubblico, a matenere nel lusso, nello sfarzo e nel più volgare tornaconto personale questa classe di politicanti mediocri ed  inetti. La faccia, il fisico del Batman testimonia di lui, della sua vita sregolata e dissipata. Se ci fosse bisogno di un volto, un simbolo, di questa nuova stagione di ruberie e di grassazioni da parte dei politici, bene, la faccia di Fiorito è perfetta. Ce la siamo presa tanto con il povero Berlusconi, e con le sue seratine con le donnine allegre, quando, in fondo, il Cavaliere non è che un dilettante del bengodi. C’è tutta una schiera di politicanti professionisti della rapina, instancabili nottambuli, indefessi divoratori di cenoni, alacri frequentatori di puttane. Quello che avviene in molte altre regioni italiane, Campania in testa, non è dissimile da quello che accade in Lazio. E il Parlamento non è da meno. I candidati prescelti dai capibastone dei partiti, secondo imperscrutabili criteri, se la godono e se la spassano allo stesso modo, alla faccia di quelli che hanno perduto il posto di lavoro. Ma perché in Italia, sempre in Italia? Cosa abbiamo di speciale noi italiani per avere un livello così alto di corruzione, ed un livello così alto di imposizione fiscale per compensare il denaro perduto per colpa dell’evasione, dell’elusione  e della corruzione stessa? Se la pressione fiscale è al 45% , come sottolineato anche dalla Corte dei Conti, è anche perché i costi della politica sono enormi, la voracità dei nostri politicanti è senza limiti, l’apparato burocratico del nostro paese è un Moloch elefantiaco, un Leviatano che tormenta e perseguita il cittadino. In un paese come l’Olanda, un paese considerato da molti nostri benpensanti immorale e senza Dio, dove l’eutanasia è permessa, così come le unioni omosessuali e la marihuana, se un politico viene pescato con le mani nella marmellata viene immediatamente rimosso. Da noi, l’intera classe politica andrebbe decapitata. In fondo, molto in fondo, l’immagine di Batman fa venire una grande malinconia. E’ un personaggio stanco, da commedia dell’arte, un clown triste, che non fa ridere nessuno. Sono talmente scontati, prevedibili, banali, che si fa fatica persino a disprezzarli. Più che rabbia fanno venire malinconia. Meritiamo davvero una simile classe politica? Non lo so. Temo che ci sia qualcosa, in noi italiani, di insopprimibile, che ci porta a ragionare seconda il famoso “cà nisciuno è fesso”. E per non passare per fessi, si cerca di fare fessi gli altri. Non dobbiamo prendercela con la stampa estera o con l’opinione pubblica dei paesi del nord Europa. Quando gente come il Batman ricopre una carica come la sua, è difficile avercela con chi ci giudica o ci prende per i fondelli. Come già scrissi in un’altra occasione, se fossi in Napolitano conferirei il prossimo incarico a Robespierre redivivo. La fila davanti alla ghigliottina coprirebbe il percorso Roma – Velletri. 

E' per colpa di questa classe politica corrotta ed inetta, da terzo mondo, solo attenta ai propri privilegi  e alle proprie rendite di posizione, disposta solo ad aiutare il proprio clan familiare, fratelli, cugini, zii e nipori, se l'apparato burocratico dello stato si è ingigantito e moltiplicato a dismisura, altro che snellimento. Per sistemare amici e parenti si sono creati nuovi uffici preposti al nulla, o meglio, alla vessazione e persecuzione puntuale e quotidiana del cittadino. Negli ultimi anni la burocrazia italiana si è fatta ancora più farraginosa e ingarbugliata per la moltiplicazione delle cariche e dei centri di spesa e di potere dello stato. Stato che ingaggia una guerra quotidiana con il cittadino contribuente costretto a difendersi dall'Agenzia delle Entrate o da Equitalia, che ti impongono di pagare una ICI sulla prima casa quando l'ICI sulle prime abitazioni era stata abolita. Quando le cartelle esattoriali o le sanzioni "pazze" si moltiplicano a centinaia di migliaia, è lecito sospettare che qualcuno diriga questi sporchi giochetti. Si può sbagliare, è umano. Ma se l'errore è sempre favorevole all'Amministrazione, allora qualcosa non funziona. Chi, fra noi, ha mai ricevuto un rimborso per errore dall'Agenzie delle Entrate? Nessuno. A chi non è capitato almeno una volta di ricevere una ingiunzione di pagamento per somme non dovute? A tutti. E allora, in tutto questo, c'è premeditazione, c'è il freddo calcolo: io stato ci provo a farti pagare somme indebite, se tu cittadino, per evitare seccature o semplicemente per ignoranza paghi quello che non dovresti pagare, tanto meglio e per me  e tanto peggio per te. Per questo è importante, nella guerra tra burocrazia statale e contribuente non perdersi mai d'animo, e combattere, ribattendo colpo su colpo. E' giusto farlo per noi stessi e per un senso di giustizia ed equità, ma è anche giusto perchè non dimentichiamo mai che se la pressione fiscale e le tasse che paghiamo sono senza pari al mondo è proprio per via di quella classe politica, a tutti i livelli, locale come nazionale, profondamente corrotta. I cittadini dell'Alto Adige vorrebbero indire un referendum per riunificarsi al Tirolo austriaco. Nella provincia di Bolzano stanno scomparendo le scritte nella doppia lingua, rimangono intatte solo quelle in tedesco. Possiamo biasimarli? In un paese come l'Austria (senza dover andare molto lontano, dunque), un personaggio da operetta come il Batman sarebbe già dietro le sbarre in una scomoda cella. Da noi fa l'ospite dei talk show, e queste comparsate gli frutttano altro denaro, altre prebende. Noi siamo quello che siamo e meritiamo questi loschi figuri alla guida di questa specia di accozzaglia di granducati che è l'Italia. Auguriamo ai sud tirolesi di riunificarsi presto alla loro madre patria, l'Austria, hanno ragione, la loro è una battaglia culturale e di civiltà: noi, da parte nostra, ci faremmo adottare da qualche altro paese, ma dubito che qualcuno, in Europa, abbia voglia di sobbarcarsi una zavorra come la nostra.


Cliccare sull'immagine per ingrandirla



Fonte: Il Sole 24 ore