martedì 30 agosto 2011

NON E' UN PAESE PER GIOVANI

Ci siamo. Finalmente il governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti ha mostrato  il suo vero volto. Si tratta di un governo di destra, non lo dimentichiamo, e, coerentemente, riversa i sacrifici sulle fasce non diremo più deboli, ma più facilmente identificabili. Rientra parzialmente il pudico “contributo di solidarietà”, limitato ai soli statali. E’ ovvio che si tratta di un provvedimento incostituzionale, così come incostituzionale è l’individuazione delle fasce orarie di reperibilità in caso di malattia di sette ore per i dipendenti pubblici e di quattro per i privati. Napolitano legge quello che firma? Quanti dipendenti statali possono vantare un reddito di 150.000 euro? Pochini. Quanto potrà giovare alle casse dello stato un simile provvedimento che esclude i privati? E poi: finalmente si mette mano alle pensioni, le famose riforme strutturali. E come si snodano queste riforme strutturali? Annullando gli anni riscattati della laurea e l’anno di militare. Utili solo ai fini economici (quattro soldi in più al mese)ma inutili ai fini della maturazione del diritto al trattamento di quiescenza. Altro provvedimento incostituzionale. Come è possibile concepire una simile aberrazione giuridica? Quale mente contorta può aver ideato un simile sopruso? Per coloro che hanno riscattato i quattro anni di laurea e l’anno di militare (mediamente la spesa si aggirava, al tempo delle lire, intorno ai 20.000.000)non può essere retroattivamente applicata una simile disposizione. Avendolo saputo prima, quanti avrebbero proceduto al riscatto, non utile all’anzianità, ma solo per ritrovarsi una pensione con qualche euro in più? Un altro risultato di questa sciocchezza, è che l’età pensionabile, nei fatti, viene elevata ai 70 anni. Se i quarant’anni di lavoro devono essere effettivi, tutti coloro che hanno conseguito un titolo di laurea (e sono molti), per assommare un quarantennio di anzianità contributiva, dovranno raggiungere l’età di 70 anni. Questo non è più un paese per giovani. Se avessi dei figli soffrirei per loro nella mia stessa carne. Il futuro è talmente funereo, che per un ventenne diventa difficile qualsiasi tipo di scelta. Le misure di questa specie di governo, come fa notare anche la Banca di Italia, sono depressive per l’economia, scoraggiano i consumi perché ricadono di fatto sulle categorie meno abbienti, che subiranno misure impositive sia a livello statale che locale. Una paese dove si va in pensione a 70 anni non può fare spazio alle sacrosante ragioni dei giovani. La lotta all’evasione fiscale non è possibile seriamente in questo paese semplicemente perché abbiamo un corpo, la Guardia di Finanza, che non fa quello che dovrebbe fare. Negli Stati Uniti, dove non esiste un inutile e costoso corpo militarizzato come la Guardia di Finanza, a condurre la lotta agli evasori sono mobilitati dei civili con mansioni di detective, che  svolgono una vera e propria attività investigativa allo scopo di snidare gli evasori. E’ una idea così balzana? Non si potrebbe fare lo stesso invece di mantenere un corpo militare scarsamente preparato in fatto di investigazione finanziaria? Non si potrebbe, invece di applicare misure che penalizzano anche i piccoli risparmiatori, come l’aliquota unica al 20% su azioni e obbligazioni che non siano di stato, o la ridicola tassa sui depositi, pensare ad una vera e propria patrimoniale? E i capitali rientrati con lo scudo fiscale, penalizzati di un misero 5%? La partita con questi evasori è chiusa? Allora è verosimile che lo stato abbia stabilito un patto con malavitosi di tale portata, perché di malavitosi si tratta, non dimentichiamolo.  I capitali accertati sopra il milione di euro dovrebbero contribuire in modo progressivo, i grandi proprietari immobiliari idem, non serve fare particolari studi di settore, basta considerare il tenore di vita, i beni posseduti e quelli ostentati. Ci sembra di essere di fronte ad un caso analogo a quello del tristemente noto Don Seppia di Genova. Per anni questo personaggio ha condotto una vita dissoluta e dissipata, esibendola senza restrizioni. Eppure, interrogati, nessuno sapeva nulla, nessuno aveva notato alcunché. Possiamo togliere il velo di mortadella che ricopre gli occhi della nostra guardia di finanza? Questa manovra tutta italiana, nello spirito e nella costruzione (il famoso rigore all’italiana)non prevede nulla che possa agevolare minimamente la crescita e lo sviluppo economico, e ci condanna ad una nuova manovra tra quattro o se mesi. Almeno finchè resteremo nella gabbia dorata dell’Euro. Sarà dorata, è vero, ma è pur sempre una gabbia. E così, di manovra in manovra, diventeremo sempre più poveri, i consumi saranno destinati a calare sempre più, i giovani a non trovare alcuna occupazione, perché i posti a loro destinati saranno ancora occupati da vecchietti col bastone, lo spread tra i titoli di stato italiani e bund oggi ha nuovamente superato i 300 punti, e la tendenza è ad una sicura crescita, sino ai livelli dello scorso luglio, gli eurobond, unico espediente per rallentare una caduta inevitabile, non sono graditi dai tedeschi, che dell’Italia hanno bisogno per non cadere a loro volta. Lo spettro della deflazione (un fenomeno immensamente più grave dell’inflazione) comincia a non essere così lontano.  In compenso, i sacrifici alla politica sono rinviati sine die, alla prossima, anzi alla legislatura ancora successiva. Così, tanto per non sbagliarsi. E la domanda, come al solito, è sempre la stessa: meritiamo davvero di essere salvati? Certamente no. Se questa è la classe politica che abbiamo espresso, non meritiamo una sorte migliore. Ringrazio questa sera Domeneddio di non avere figli, se ne avessi, correrei in farmacia ad acquistare una pacco da venti confezioni di Prozac.