venerdì 26 maggio 2017

LA VEGLIA DI SHIELDS



"Ribellione: alle tue condizioni". Recitava così la scritta sull'etichetta delle bottiglie di Shiraz, poggiate su un tavolo verde in una sala decorata con margherite e altri fiori di campo. In sottofondo la musica scandiva le ore di quell'inusuale veglia funebre, mentre i presenti ricordavano i momenti più belli trascorsi con l'amico: era stato lui a organizzare per se stesso quella festa commemorativa e, ancora vivo, ha ascoltato le loro parole, in attesa della sua morte.
John Shields ha scelto di andarsene in questo modo e ha scelto l'eutanasia. All''uomo di 78 anni qualche mese prima era stata diagnosticata l'amiloidosi, che ha danneggiato i nervi di braccia e gambe. Per lui avere il controllo sulla sua morte significava essere più potente della malattia, anziché paralizzato da essa, per questo ha scelto un'iniezione letale somministrata dal suo medico, una pratica ora possibile in Canada, il paese di John.

Come racconta il New York Times, due giorni prima della morte programmata si è svegliato nel suo letto d'ospedale con un'idea insolita. Voleva organizzare per se stesso una veglia irlandese, un'antica tradizione in base alla quale amici e parenti si riuniscono in casa per giorni, mangiando, bevendo e raccontando storie sul defunto. L'unico particolare è che lui sarebbe stato presente.

La festa si sarebbe dovuta tenere in un ristorante canadese, la sua ultima cena doveva prevedere le portate che più amava. Infine, la famiglia lo avrebbe accompagnato a casa e lui si sarebbe spento nel giardino, il suo posto preferito, roccioso e selvaggio, dove amava trascorrere il tempo prima che la malattia lo debilitasse.
Il piano non era però del tutto realizzabile: negli ultimi 17 giorni non era stato in grado di lasciare il letto d'ospedale e il suo fisico certamente non avrebbe sopportato quegli sforzi. Con l'aiuto della dottoressa ha raggiunto però un compromesso: l'ultima notte, il signor Shields l'avrebbe trascorsa celebrando la sua vita in una sala dell'ospedale. La mattina successiva il corpo sarebbe stato disteso per due giorni nell'amato giardino.
"La qualità della vita è importante, per me e per la mia dignità, per risparmiare ansie a mia moglie e mia figlia", diceva Shields, che ha sempre tenuto a mantenere la sua libertà intellettuale, spirituale e personale.
Ex prete cattolico, dopo quattro anni abbandonò il sacerdozio, perché contrario ad alcune posizioni della Chiesa. Poco più tardi conobbe Madeleine, diventata sua moglie e con lei si impegnò per difendere i diritti sociali, fino al giorno della morte di lei, a causa di un linfoma.

Al suo fianco, nelle ultime ore di vita, c'era un nuovo amore, Robin. Il 23 marzo era con lui nella sala, mentre gli amici lo ringraziavano per l'ultima volta, era al suo fianco nel letto d'ospedale, mentre la dottoressa dava le ultime direttive prima dell'iniezione letale e salutava John dicendogli che "non ci sono medaglie per chi resta e non c'è giudizio per chi lascia".

Silvia Renda – Huffington Post