giovedì 31 maggio 2012

COLPO DI GENIO DEL GOVERNO MONTI: LA TASSA SULLE DISGRAZIE


Siamo tutti costernati, come è ovvio, per i ripetuti terremoti emiliani, chiunque non può rimanere insensibile di fronte a chi ha perduto casa e magari lavoro. Senza contare la tragedia delle vittime. Tutte le compagnie telefoniche e gli istituti di credito invitano la cittadinanza ad effettuare donazioni a favore di quelle sventurate popolazioni. Fin qui tutto normale. Di totalmente anormale, e anzi, di stomachevole, c'è la trovata del governo Monti per fornire le risorse necessarie per una prima fase della ricostruzione: la tassa sulla disgrazia. Ci rendiamo perfettamente conto che di questi tempi reperire i fondi necessari non è impresa da poco, ma ci dobbiamo mettere in testa una volta per tutte, soprattutto i Soloni che ci governano, che le risorse vanno attinte dove sono, non altrove. Ora, se non vado errato, le risorse maggiori sono nelle mani dei non pochi ricchi di questo paese, di coloro che non lavorano, che vivono di rendita, che se ne fregano di tutto e di tutti. La trovata ridicola se non fosse disgustosa del governo Monti è quella di alzare le accise sulla benzina: in questo modo, con una delle ennesime imposte indirette si finanziano i luoghi terremotati. Si chiama tecnicamente “tassa di scopo”. Solo che a pagare è sempre Pantalone, cioè noi, quelli che se ne stanno in panciolle sul loro panfili del rincaro della benzina se ne strafregano. E poi, se noi cittadini comuni siamo obbligati, con la benzina più cara, a finanziare le ricostruzione delle zone terremotate, perchè domandarci donazioni che già avvengono forzatamente? Se il bilancio del nostro Tesoro è messo così male da non aver accantonato una consistente somma a disposizione delle eventuali catastrofi naturali, sempre in agguato per qualsiasi paese, allora siamo messi veramente male. L'Emilia, grazie a Dio, non è Fukushima, se ci fosse toccato un simile cataclisma saremmo andati in default sicuro. Dobbiamo ricorrere ad una tassa sulle disgrazie? Ma stiamo scherzando? Ma che razza di stato, che razza di politicanti possiede questo infelice paese? Se le casse del Tesoro sono vuote, usciamo in tutta fretta dall'euro, prima che siano gli altri paesi a buttarci fuori. Non abbiamo un fondo per la protezione civile, abbiamo dopo le dimissioni di Berlusconi, uno spread nuovamente intorno ai 500 punti, ma cosa restiamo a fare in Europa, se per un terremoto neppure di proporzioni colossali ci ritroviamo a pagare una tassa sulle disgrazie? “Infelice è quel paese che ha bisogno di un governo tecnico”, potrebbe recitare una massima di scottante attualità. Ci stiamo avvicinando nuovamente alla soglia pericolosa, di non ritorno, degli interessi al 7% da pagare sui titoli di stato, è una soglia che manda in fumo qualsiasi manovra finanziaria. Siamo obbligati, lo sappiamo bene, a farne un'altra, di tagli e nuove imposizioni fiscali entro l'anno, diciamo durante l'estate. Ma perchè abbiamo chiamato una persona come Monti? Solo perchè fa bella figura nel corso dei meeting internazionali e non va con le minorenni? Solo perchè veste elegante, parla diverse lingue, è un buon cristiano e quando pronuncia un discorso sembra che la voce se la faccia venire dalle suole delle scarpe? Non si poteva nominare il rag. Pautasso, che avrebbe fatto lo stesso lavoro con pretese di stipendio più miti del nostro professore? In questo paese il capo della Polizia Manganelli guadagna 600.000 euro l'anno, Obama ne guadagna la metà, 300.000. Persino il garante dell'energia, una figura indistinta della quale non si sentiva la mancanza, guadagna 450.000 euro. E' qualcosa di incredibile. Si deve fare un patrimoniale, devono essere tassati pesantemente le rendite finanziarie improduttive sopra il milione di euro, soldi che non girano e sono utili solo a chi li possiede per comprarsi l'ultimo modello di Ferrari o una villa a picco sul mare. Possibile che una verità così lampante non venga recepita? I boiardi di stato, come i normali cittadini, devono percepire uno stipendio adeguato ma normale, non 600.000 euro, che non è uno stipendio, è un furto al cittadino comune. Se non si tassano i grandi patrimoni, a nulla vale la lotta all'evasione, le multe a chi non emette lo scontrino, le vessazioni continue da parte di Equitalia. Non si aggiusteranno mai i conti, non si perverrà mai al pareggio di bilancio se i cittadini continuano a non pagare le tasse sulla base del loro reddito effettivo. La grande evasione è costituita dal sommerso, è vero, ma una grande parte è quella che si definisce “elusione fiscale”, quella appunto, dei grandi patrimoni finanziari non dichiarati perchè solo parzialmente tassabili. I soldi si prendono dove sono, se non si comprende una realtà così elementare è meglio gettare la spugna e vendere gelati. La mia nausea è tale che mi imbarcherei sulla prima nave che salpa dal mio porto chiedendo solo in seguito, una volta imbarcato: “Dove è diretta questa nave?”