venerdì 1 aprile 2011

IL CANTO DELLE SIRENE (occhio alle obbligazioni)

Ritengo utile, soprattutto in una fase di difficile comprensione dei mercati, sia obbligazionari che azionari, riassumere brevemente che cosa sono le obbligazioni e, soprattutto, quali sono i rischi che corre il risparmiatore poco avveduto nell’accettare le proposte (che non mancano mai in questo periodo) di acquisire obbligazioni strutturate, spesso promosse dalle banche, ma che nascondono non poche incognite. Ricordiamo sempre (non lo si ripeterà mai abbastanza) quanto sia importante per un investitore non acculturato in fatto di finanza, procedere con grande cautela nel mercato obbligazionario, in quanto, purtroppo, gli istituti di credito non sono sempre cristallini in fatto di relazione qualità/convenienza, soprattutto per quanto concerne l’analisi del rischio. Sottolineiamo ancora una volta, che la banche sono tenute, a fronte di un qualsiasi investimento di qualsivoglia entità, a compilare il cosiddetto questionario MIFID, utile ad analizzare le competenza del cliente della banca nell’acquisizione di qualunque tipo di titolo. Non si tratta di una semplice formalità. Se le competenze dell’utente sono inadeguate al titolo acquisito il questionario rivela l’inadeguatezza dell’investimento. In parole povere, chi non possiede una cultura finanziaria appropriata deve farsi guidare da un analista terzo, possibilmente non dipendente da un istituto di credito, e sarebbe buona norma che procedesse ad operazioni finanziarie adeguate al suo livello di conoscenza dei mercati e delle borse. In sostanza, l’utente poco esperto farà meglio ad acquistare titoli obbligazionari (mai azionari!) a breve termine e con un rendimento contenuto, onde evitare spiacevoli sorprese all’atto del rimborso del titolo stesso. I rendimenti astronomici non sono mai veritieri, diffidate sempre dei promotori finanziari che promettono l’affare della vostra vita: o sono in cattiva fede, o sono impreparati, che forse è anche peggio.

Cosa sono le obbligazioni - Un prestito che ci verrà rimborsato, più interessi. Acquistare un’obbligazione vuol dire prestare soldi a un’azienda, a uno Stato o a un ente pubblico, e diventare creditori verso uno di questi “emittenti”: poter vantare il diritto alla restituzione di quanto abbiamo prestato e di una somma in più, gli interessi, come compenso per aver prestato quel denaro. Acquistare un titolo azionario, invece, vuol dire diventare proprietari di un “pezzettino” dell’azienda che ha emesso quel titolo, e partecipare con quel titolo alla sua storia. Se quella azienda andrà bene, allora il valore di quel titolo salirà; ma scenderà, se gli affari andranno male. Per questo, per il fatto che acquistando un’obbligazione abbiamo una buona certezza di riavere i soldi prestati e ottenere un compenso per il prestito, l’investimento in obbligazioni viene considerato più sicuro di quello azionario.

Esistono diverse tipologie di obbligazioni:
  1. a tasso fisso: una sorta di modello base, sono obbligazioni per cui il tasso di interesse è fisso, non cambia nel tempo, e viene stabilito una volta per tutte prima dell’emissione del titolo;
  2. a tasso variabile: la remunerazione dell’investimento in questo tipo di obbligazioni cambia nel tempo. Il tasso di interesse varia seguendo l’andamento di altri parametri, a scadenze temporali definite. Per le obbligazioni emesse da aziende, il parametro di riferimento è l’indice Euribor a sei mesi; per i Cct, il tasso di interesse sui Bot;
  3. zero coupon: vuol dire senza cedola, senza interessi periodici, cioè, che vengono invece pagati a scadenza del prestito assieme al rimborso del capitale prestato;
  4. strutturate: il rendimento di queste obbligazioni dipende da una attività sottostante subordinate: nel caso di fallimento dell’emittente, i possessori dell’obbligazione verranno rimborsati dopo i creditori privilegiati e chirografari;
  5. perpetue: cedola per sempre, nessun termine finale del prestito, nessuna restituzione del capitale; acquistata un’obbligazione perpetua si ha il diritto a ricevere interessi periodici senza limite di tempo;
  6. callable: obbligazioni a tasso fisso, in questo caso l’emittente può decidere di rimborsare il prestito prima della loro scadenza;
  7. convertibili: il possessore può decidere, a scadenza, se farsi rimborsare in denaro o con altri titoli. Al momento della sottoscrizione è definita la quantità dei titoli, ma non il loro valore. Ad esempio X azioni della stessa azienda. Questa la regola generale. In alcuni casi gli emittenti impongono la conversione in azioni a fine prestito.

Obbligazioni per principianti – Come dice il titolo, questo è un articolo per principianti, per chi non si azzarda a speculare, a rischiare troppo sui mercati. Così limiteremo gli strumenti su cui investire, e ragionare, a solo tre tipi di obbligazioni: quelle a tasso fisso, le zero coupon e quelle a tasso variabile. Tutti casi in cui non si perdono soldi, a meno di fallimento dell’emittente. E ci limiteremo all’ipotesi che le obbligazioni vengano acquistate per essere tenute fino a scadenza.

Calcolare il rendimento – Il rendimento di una obbligazione può essere calcolato a priori nel caso di obbligazioni a tasso fisso e per le zero coupon. Solo per queste tipologie, infatti, abbiamo tutti i dati per risolvere l’equazione. Gli elementi che determinano il rendimento annuo di una obbligazione sono: gli interessi, o cedola annuale; il guadagno in conto capitale, differenza tra valore di rimborso e prezzo di emissione; il numero di anni che devono trascorrere dal momento dell’acquisto alla scadenza dell’obbligazione; il prezzo pagato, e cioè il costo dell’obbligazione più le commissioni applicate dalla banca. Agli interessi e al guadagno in conto capitale va tolto il 12,5%, che finisce in tasse. Attenzione: il prezzo di emissione non è necessariamente il prezzo a cui si acquista. Il primo è quello a cui l’emittente vende in fase di collocamento. Ma il titolo potrà essere acquistato anche in altri momenti, e avrà un prezzo di mercato che potrà differire dal primo.

Sempre più spesso gli istituti di credito collocano presso la propria clientela le obbligazioni strutturate. Ma cosa sono questo particolare tipo di obbligazioni?

Cosa sono le obbligazioni strutturate


Un titolo strutturato è un prodotto finanziario abbastanza complesso, con una componente obbligazionaria e uno o più strumenti derivati (generalmente opzioni). Un titolo in cui di solito l'ammontare della cedola dipende dall'andamento di uno o più strumenti finanziari o indici sottostanti.

Obbligazioni strutturate: qualche motivo per starne alla larga


Data la complessità di tali prodotti, il singolo risparmiatore si trova spesso in difficoltà nel valutare la convenienza o meno nella sottoscrizione. Esse devono la loro diffusione all'evidente asimmetria informativa presente fra il risparmiatore e l'emittente che è in grado di realizzare prodotti finanziari così complessi che il sottoscrittore difficilmente riesce a valutarne la validità.

Il motivo per cui la banca tende alla vendita di questo strumento è che incassa una commissione di collocamento che può variare dall'uno al tre per cento, ottenendo un guadagno superiore alla semplice commissione per l'acquisto ad esempio di un BTP. Generalmente analizzando il rendimento reale di una obbligazione strutturata con un titolo di stato di analoga scadenza si scopre che l'obbligazione strutturata ha un rendimento atteso mediamente inferiore dell'uno per cento rispetto al titolo di stato.
Fonte: soldionline.it