Fra i brani
eseguiti all’Old Trafford nel concerto One Love Manchester ci sarebbe stato a
pennello un vecchio classico pop di Barbra Streisand e Donna Summer: Enough
Is Enough, cantato a due voci da Theresa May e Boris Johnson. La premier
britannica il suo ministro degli Esteri si sono limitati a citarlo nelle
interviste dopo l’ultimo attentato a Londra: «enough is enough»,
variamente traducibile in «quando è troppo è troppo, ora basta, la misura è
colma». Ma il loro impasto vocale risultava molto meno armonioso di quello
delle due signore della canzone quando raccontavano in musica la voglia di
chiudere con un uomo capace di regalare solo dolore e lacrime.
LE PAROLE
VUOTE DI MAY E JOHNSON. La misura è colma solo adesso? C’è un numero prefissato di attentati
sopportabili, una soglia di tolleranza per i morti e i feriti, che è stata
oltrepassata nella notte tra il 3 e 4 giugno al London Bridge e al Borough
Market, e non già con le famiglie decimate alla Manchester Arena? E quando si
colmerà la misura per i crimini d’odio, aumentati del 50% dopo la Brexit (ma
l’assassinio della deputata pro-Remain laburista Jo Cox, accoltellata da un
fanatico nazionalista, è di un anno fa)? E soprattutto, ora che «il troppo è troppo»,
che si fa contro un terrorismo strategicamente disorganizzato, pulviscolare,
che ha nell’improvvisazione la sua arma vincente? L’«enough is enough» di May e
Johnson sembra il brontolio di certi genitori che si limitano a minacciare e a
promettere punizioni esemplari, ma non hanno realmente idea di cosa fare per
costringere i figli a smettere di comportarsi male, e forse nemmeno la forza
per metterlo in atto.
Comportiamoci
in modo tale che, se l’Inghilterra ci sarà ancora fra mille anni, si possa dire
di noi: “È stato il loro momento di gloria”
Winston Churchill, 1940
Retorica
vuota, slogan senza senso, molto meno efficaci e rassicuranti della foto del
londinese che si allontana dal luogo dell’attentato tenendo stretto il suo
bicchiere di birra: era la sua pinta del sabato sera, regolarmente pagata, e
nessun attentatore del cazzo poteva togliergli il sacrosanto diritto di
bersela. Ogni perdita umana è incommensurabile, ogni vittima civile colma da
sola la misura. Forse una leader conservatrice come May avrebbe fatto meglio a
rispolverare le parole di Churchill nel 1940, quando a minacciare Londra erano
le bombe naziste: «Comportiamoci in modo tale che, se l’Inghilterra ci sarà
ancora fra mille anni, si possa dire di noi: “È stato il loro momento di gloria”».
E la gloria a volte sta in un bicchiere di birra.
Lia
Celi – Lettera 43