giovedì 22 giugno 2017

LA DANIMARCA E’ IL MIGLIO POSTO AL MONDO IN CUI VIVERE. L’ITALIA E’ SOLO 24ESIMA



È la Danimarca è il posto migliore al mondo in cui vivere. Un primato non da poco per il Paese scandinavo, che non a caso - insieme a Svezia e Norvegia - ha ottenutoriconoscimenti simili in passato. Ad incoronare la Danimarca come nazione regina del globo stavolta ci ha pensato il Social Progress Index, che ha reso noti i risultati per il 2017 del suo studio. E l'italia? Ha ottenuto "solo" il 24esimo piazzamento, ma è stata etichettata come uno degli Stati in cui il livello di qualità della vita è "alto".
Per arrivare a stilare la classifica, il Social Progress Imperative - che ha realizzato lo studio - ha vagliato 128 Paesi al mondo tramite la lente accurata di 50 indicatori. I numerosi indicatori, poi, sono stati raggruppati in 3 macrosezioni: i bisogni umani di base, opportunità e benessere.
Tra i bisogni umani di base sono stati annoverati, ad esempio, l'accessibilità alle cure mediche, la sicurezza personale e l'igiene, mentre il benessere è stato valutato tenendo conto anche della circolazione delle informazioni e della situazione educativa. Infine, tra le opportunità sono state considerate la libertà, la tolleranza e la possibilità di raggiungere un alto grado di istruzione.
La Danimarca ha eccelso soprattutto su diritti civili, accessibilità dell'istruzione, la possibilità per la popolazione di curarsi al meglio e la situazione igienica generale. Per ciò che concerne l'Italia, il punteggio più alto lo abbiamo ottenuto grazie alla qualità dell'acqua e dell'igiene (99,84 su 100), all'accesso alle cure mediche e alla nutrizione (99,50), all'istruzione di base (98,99) e alla qualità ambientale (89,58).
Ad andare peggio, invece, sono il livello di tolleranza degli italiani (solo 63,66 su 100), la libertà personale e di scelta (66,14), la sicurezza individuale (72,10), l'accesso a un livello di istruzione avanzata (73,38) e i diritti civili (79,67).
Tra i continenti, invece, la medaglia d'oro l'ha vinta l'Europa, mentre quello americano sconta i bassi punteggi della zona sud. Fanalino di coda l'Africa, che del resto ospita il Paese peggio posizionato della classifica: la Repubblica Centrafricana.
Tuttavia, la ricerca ha evidenziato che dal 2014 - anno del primo studio - a oggi la situazione mondiale è migliorata, in particolare grazie alla maggior facilità di accesso alle informazioni e al più facile accesso all'educazione. A calare, invece, è stato il rispetto dei diritti umani: per vederlo risalire c'è da sperare nel 2018.
Selene Gagliardi – Huffington Post