martedì 2 giugno 2015

L'IMMUNOTERAPIA PUO' CURARE IL CANCRO

Un tumore prima e dopo l'immunoterapia


Malati terminali sono «effettivamente guariti» grazie all'immunoterapia. Oltre a i nuovi farmaci per inibire le mutazioni cellulari, una serie di sperimentazioni negli Stati Uniti ha infatti dimostrato che più della metà dei pazienti che avevano solo pochi mesi di vita hanno visto il proprio tumore restringersi, o addirittura sparire completamente. I risultati, basati sull'immunoterapia - che secondo gli esperti è una delle più grandi scoperte della lotta contro il cancro delle ultime decadi - sono stati presentati nel corso di una conferenza dell’American Society for Clinical Oncology di Chicago. Proseguono così con successo le sperimentazioni del trattamento rivoluzionario che potrebbe sostituire entro cinque anni la chemioterapia e salvare la vita di decine di migliaia di pazienti.
SI ATTIVA IL SISTEMA IMMUNITARIO. L'immunoterapia agisce con un meccanismo d'azione completamente diverso rispetto alla chemio e alla radioterapia, perchè utilizza farmaci che non vanno a colpire direttamente le cellule del tumore ma agisce sul sistema immunitario: lo attiva per aggredire e combattere la massa tumorale tramite gli anticorpi.
La terapia 'insegna' al corpo come attaccare i tumori e sembra particolarmente efficace contro quelli mortali come il cancro ai polmoni e quelli alla pelle. Tra i casi presentati ci sono anche quelli di alcuni pazienti inglesi, con tumori della pelle molto estesi e particolarmente aggressivi, che erano stati dichiarati malati terminali e che invece ora sono tornati a una vita normale e hanno una aspettativa decisamente alta.
«UNA NUOVA ERA PER LA CURA DEL CANCRO». «Le prove ci dimostrano che siamo all’inizio di una nuova era per la cura del cancro. Non per tutti i tipi di cancro, ma per quelli contro cui abbiamo lottato di più», ha detto al Daily Mail il professor Peter Johnson, direttore dell’unità medico oncologica del Cancer Research Uk. L'immunoterapia è disponibile nel Regno Unito, a spese del Sistema Sanitario Nazionale, per alcuni pazienti affetti da cancro alla pelle e i ricercatori sperano di poterla estendere presto anche ad altri malati. (Lettera43.it)


E’ quello che, molto modestamente, andiamo sostenendo da tempo. IL cancro non è una malattia come le altre: non esiste un agente patogeno esterno, virus, batteri e via discorrendo, se non in qualità di fattore scatenante.  La chemioterapia e la radioterapia sono estremamente tossiche ed aggressive, mettendo a tappeto le difese immunitarie del paziente sino a provocare un tumore diverso da quello primario, erroneamente definito come “metastasi” di quello originario. Il cancro è una possibilità di errore nella replicazione cellulare, un difetto di informazione che l’RNA messaggero trasporta da una elica di DNA al’altra. Il cancro non è una malattia provocata da un agente opportunista: è una fatto statistico, una possibilità, o meglio una probabilità. Va da sé che non è curabile con agenti che bombardano l’organismo dall’esterno, ma solo dall’attivazione di una dinamica di difese interne, una stimolazione che provoca una modulazione del sistema immunitario tale da innescare un processo di auto guarigione per eliminazione (autolisi) del tumore stesso. Un farmaco, o una classe di farmaci come quelli sopra descritti potrebbero essere in grado di mettere  in moto questo circuito virtuoso. Adesso abbiamo davanti a noi qualcosa di più di una semplice speranza o una affascinante teoria: abbiamo le prime evidenze scientifiche della possibilità di guarigione indotta spontaneamente da una molecola introdotta nell’organismo, una molecola in grado di “insegnare” al nostro sistema immunitario come ridurre ed eliminare il cancro. Non è un dato trascurabile: in passato non si poteva parlare, in termini scientifici di “guarigione” dal tumore, ma di semplice “remissione”, nel migliore dei casi. Ora, se tutto ciò sarà ulteriormente dimostrato e implementato, potremo a ragione parlare, finalmente, di “guarigione dal cancro”.