lunedì 15 giugno 2015

LA GRECIA ANDRA' IN DEFAULT. QUALI LE CONSEGUENZE?



Naturalmente tutti si chiedono cosa accadrebbe qualora fra la Grecia e la zona euro non si riuscisse a trovare un accordo per l’ennesimo salvataggio.
Chiarisco subito che l’ennesimo salvataggio non potrebbe essere che temporaneo, poiché, ammesso e non concesso che i greci accettino di prendere qualche misura di carattere economico (aumento Iva? ritocco pensioni?) in cambio dell’erogazione di un nuovo prestito, finché saranno costretti ad utilizzare la moneta unica, non avrebbero comunque nessuna possibilità di veder risollevarsi la propria economia, quindi, esauriti quei fondi, saremmo ancora punto e a capo.
Ritengo che, a questo punto, tutti abbiano capito che è il concetto di moneta unica che non può funzionare, in quanto produce danni in funzione a quanto sono impari le economie dei Paesi che lo utilizzano.
Il famoso “effetto domino” si verificherebbe NON perché esiste la speculazione finanziaria, ma perché verrebbe sancito, senza possibilità di appello, ciò che tutti pensano, ossia: “uno Stato, una moneta”.
La cosiddetta “speculazione”, infatti, non è un’arma attraverso la quale si cerca di distruggere un sistema che funziona, ma la conseguenza più evidente del fatto che quel sistema NON funziona.
Il problema rimane però gigantesco perché abbiamo costruito una cosa talmente titanica che ora abbiamo persino paura a demolirla, alcuni, anche fra coloro che hanno posizioni molto critiche nei confronti dell’euro si chiedono se debba essere usata “la dinamite” oppure il sistema dell’euro debba essere smontato “pezzo per pezzo”.
In altre parole si ha il timore che ritornare di colpo alle monete nazionali possa comportare uno shock talmente forte all’economia europea da farla sprofondare in una crisi senza precedenti.
Naturalmente la demolizione dell’euro dovrà avvenire in maniera “controllata”, ma ciò non comporterebbe alcun trauma per l’economia del Vecchio Continente, sarebbe solo necessario stabilire delle norme comuni da rispettare e, così come siamo entrati nell’euro … ne usciamo.
Ricordiamo tutti cosa ci hanno ripetuto i media in maniera ossessiva nel momento in cui è entrato l’euro nelle nostre tasche, ci dicevano in continuazione, come un mantra, che “non sarebbe cambiato nulla”. Sarebbe stato tutto estremamente semplice, ciò che prima era espresso in lire sarebbe solo stato ridenominato in euro attraverso un cambio fisso un po’ strano per la verità, 1 euro = 1936,27 lire.
Ed in effetti è stato tutto molto semplice, ed anche le persone anziane non hanno avuto bisogno dei “convertitori” (qualcuno di voi ne ha ancora in casa?), è stato tutto molto facile.
Ebbene la fine dell’euro ed il ritorno alle monete nazionali sarebbe ancora molto, ma molto più semplice, perché ogni Stato riconvertirebbe la propria moneta con un cambio alla pari!
Cioè la nuova lira italiana? Pari ad un euro
Il nuovo marco tedesco? Pari ad un euro
Cosicché se una persona oggi ha uno stipendio di 1.200 euro in Italia diventerebbero 1.200 nuove lire, in Germania 1.200 nuovi marchi, in Grecia 1.200 nuove dracme e così via!!!
Ed al momento della riapertura dei mercati valutari “il mercato” unico arbitro imparziale ed inappellabile determinerà i cambi fra le nuove valute europee.
Ci vorrà 1,30 nuova lira per avere 1 nuovo marco? Bene!
Basteranno 0,70 nuove lire per avere 1 nuova dracma? Bene!
Ma quello che deve essere chiaro è che questo meccanismo non ci renderà più ricchi o più poveri rispetto alla situazione attuale!
In altre parole: non è che poiché ci vorranno 1,30 nuove lire per avere 1 nuovo marco tedesco allora noi siamo diventati più poveri ed i tedeschi più ricchi, perché è già così adesso!
Se il mercato determinerà un cambio nuova lira/nuovo marco pari ad 1,30 significa che OGGI ritiene che la Germania sia mediamente più ricca dell’Italia del 30%.
Il sistema dei cambi, se naturalmente lasciato funzionare, E’ UN SISTEMA REGOLATORE.
Il fatto che l’Italia avrà una moneta che varrà il 30% in meno di quella tedesca NON CI RENDE PIU’ POVERI. Anzi, ci dà un vantaggio! Perché le merci che produciamo saranno più competitive rispetto a quelle prodotte in Germania, e, di conseguenza, questo aiuterà la nostra economia!
Migliorerà la nostra economia e peggiorerà quella tedesca?  Se accadrà, anche questo lo vedremo dal mercato valutario perché il cambio nuova lira nuovo marco varierà, magari diventando 1,25 oppure 1,20.
I cambi fra le nuove monete europee varieranno di secondo in secondo come oggi accade fra euro e dollaro o qualsiasi altra moneta, basterà lasciar fare al mercato e tutto sarà regolato in maniera naturale.
A differenza di quanto detto, anche recentemente, da Mario Draghi, l’euro NON è una moneta irreversibile. Ma, sia ben chiaro, tutto quanto sopra citato potrebbe funzionare solo nel caso in cui tutti i paesi dell’eurozona decidessero di abbandonare la moneta unica per tornare, ordinatamente, alle valute nazionali. Guai se un solo paese dovesse essere espulso dall’euro: le conseguenze, lo abbiamo menzionato più volte in altre circostanze,  sarebbero drammatiche, fino al default. Standard & Poor’s ha pronosticato, attribuendo il rating “CCC” (il minore possibile), alla Grecia, una sopravvivenza di, al massimo,  12 mesi. Dopo di che il Tesoro dello Stato non sarebbe più in grado di pagare stipendi e pensioni e lo spettro della povertà, quella vera, diventerebbe una durissima realtà con la quale milioni di greci sarebbero costretti a convivere.