venerdì 13 luglio 2012

I CAPPONI DI RENZO


Inutile negarlo. La tempistica, tanto discussa sia da Bruxelles che dal governo italiano, del taglio di due gradini (da A3 a Baa2) dei titoli di stato italiani da parte di Mooody's è dovuta semplicemente all'annuncio di Berlusconi di candidarsi per la 37° volta presidente del Consiglio dei Ministri. Moody's aveva già in animo un declassamento, ma si sarebbe probabilmente limitato ad un solo gradino nella ipotesi di una continuità di un governo politico a guida di un tecnico. Ora, l'intempestiva e sbalorditiva decisione del Cavaliere ha indotto gli analisti di Moody's a considerare quale variabile altamente negativa l'ennesima discesa in campo di Berlusconi. Per una volta, la prima, non possiamo dare torto all'agenzia di rating, anche se gli azionisti di Moody’s saranno i primi a speculare sui titoli di stato che hanno declassato, ma questo è un altro discorso. Intanto perchè il contagio da parte della Spagna è già arrivato a noi: lo spread, nonostante la commedia stucchevole sullo scudo antispread che non sarà mai attuato, rimane costantemente sopra i 450 punti, e poi perchè l'entrata in lizza, nuovamente, di un personaggio come Berlusconi, che come ogni populista demagogo gode ancora di una certa popolarità, contribuisce non poco a rendere complicato un quadro politico già ingarbugliato. Il 2012 è un anno di recessione piena (con un PIL a circa -2%), il 2013 sarà un anno ancora peggiore, altro che ripresa (si prevede un ulteriore calo a -3%), ragione di più per eleggere un parlamento politico ma con un presidente del consiglio tecnico, magari non Monti che ha già dimostrato di essere un ottimo merkeliano, ma, almeno, con un'altra personalità di spicco presa dal mondo economico finanziario. Ora, un personaggio come Berlusconi, che vuole uscire unilateralmente dall'euro, che vorrebbe stampare moneta in una tipografia clandestina ecc. non appare nelle condizioni psicofisiche migliori per ricoprire un simile ruolo. E' una persona, con il dovuto rispetto, mentalmente problematica, con un grado di confusione elevatissimo ed una vita personale non proprio irreprensibile, che, alla veneranda età di 75 anni, potrebbe condizionarlo negativamente anche nelle scelte politiche. I particolari che emergono dai vari procedimenti giudiziari a carico del Cavaliere non fanno che far emergere un terribile sottobosco fatto di lenoni, ruffiani, prostitute che ricoprono cariche istituzionali, rituali da suburra. Sembra impossibile che non riusciamo a produrre un leader che abbia meno di 60 anni, che non sia stracotto come Berlusconi (ma anche Bersani) che abbia un livello di preparazione adeguato ad un Primo Ministro che sia abituato a fare la spola da Roma a Bruxelles. Forse abbiamo la classe politica che ci meritiamo, che rappresenta degnamente quello che siamo, certo è che l'attuale legge elettorale che ha riempito il Parlamento di imboscati prescelti dai capibastone dei partiti è cosa da far rabbrividire. Se esiste ancora una remota speranza di mantenere in vita un euro allo stremo, la partecipazione di Berlusconi alla competizione elettorale fornisce una ulteriore spinta verso il baratro. L'Italia, e Moody's lo ha appena ratificato, è già un paese contagiato dalla Spagna. Il nostro spread salirà nei prossimi giorni sopra i 500 punti, saremo costretti a pagare il famoso 7% di interessi sui nostri titoli di stato. Il nostro sistema bancario vacillerà fino a cadere, perchè i soldi per salvare gli stati (i fondi di stabilità Efsf ed Esm) si sono esauriti con gli aiuti alla Spagna. Non esiste insomma denaro a sufficienza per salvare l'Italia. Come abbiamo già detto un default dell’Italia provocherebbe a catena quello della Francia (cui siamo strettamente connnessi) e la conseguente esplosione dell'euro, che non potrebbe sussistere più privato dell'intera Europa del sud. E' uno scenario che molti di noi da tempo vanno evidenziando, ma, se non altro, un personaggio di miglior qualità e credibilità rispetto ad un Berlusconi ci avrebbe fatto uscire di scena in modo più indolore. E' proprio vero che dobbiamo bere l'amaro calice sino in fondo, fino all'ultima goccia. Non ci mancava che Berlusconi in questa tetra, amarissima commedia che sta per entrare nelle sue ultime battute. La prossima competizione elettorale vedrà Bersani e Berlusconi beccarsi ed insultarsi mentre si dirigono allo sgozzamento, come i manzoniani capponi di Renzo. Non è un bello spettacolo.