Inutile negarlo. La tempistica,
tanto discussa sia da Bruxelles che dal governo italiano, del taglio di due
gradini (da A3 a Baa2) dei titoli di stato italiani da parte di Mooody's è
dovuta semplicemente all'annuncio di Berlusconi di candidarsi per la 37° volta
presidente del Consiglio dei Ministri. Moody's aveva già in animo un
declassamento, ma si sarebbe probabilmente limitato ad un solo gradino nella
ipotesi di una continuità di un governo politico a guida di un tecnico. Ora,
l'intempestiva e sbalorditiva decisione del Cavaliere ha indotto gli analisti
di Moody's a considerare quale variabile altamente negativa l'ennesima discesa
in campo di Berlusconi. Per una volta, la prima, non possiamo dare torto
all'agenzia di rating, anche se gli azionisti di Moody’s saranno i primi a
speculare sui titoli di stato che hanno declassato, ma questo è un altro
discorso. Intanto perchè il contagio da parte della Spagna è già arrivato a
noi: lo spread, nonostante la commedia stucchevole sullo scudo antispread che
non sarà mai attuato, rimane costantemente sopra i 450 punti, e poi perchè l'entrata in
lizza, nuovamente, di un personaggio come Berlusconi, che come ogni populista
demagogo gode ancora di una certa popolarità, contribuisce non poco a rendere
complicato un quadro politico già ingarbugliato. Il 2012 è un anno di
recessione piena (con un PIL a circa -2%), il 2013 sarà un anno ancora
peggiore, altro che ripresa (si prevede un ulteriore calo a -3%), ragione di
più per eleggere un parlamento politico ma con un presidente del consiglio
tecnico, magari non Monti che ha già dimostrato di essere un ottimo merkeliano,
ma, almeno, con un'altra personalità di spicco presa dal mondo economico
finanziario. Ora, un personaggio come Berlusconi, che vuole uscire
unilateralmente dall'euro, che vorrebbe stampare moneta in una tipografia
clandestina ecc. non appare nelle condizioni psicofisiche migliori per
ricoprire un simile ruolo. E' una persona, con il dovuto rispetto, mentalmente
problematica, con un grado di confusione elevatissimo ed una vita personale non
proprio irreprensibile, che, alla veneranda età di 75 anni, potrebbe
condizionarlo negativamente anche nelle scelte politiche. I particolari che emergono dai vari procedimenti giudiziari a carico del Cavaliere non fanno che far emergere un terribile sottobosco fatto di lenoni, ruffiani, prostitute che ricoprono cariche istituzionali, rituali da suburra. Sembra impossibile
che non riusciamo a produrre un leader che abbia meno di 60 anni, che non sia
stracotto come Berlusconi (ma anche Bersani) che abbia un livello di
preparazione adeguato ad un Primo Ministro che sia abituato a fare la spola da
Roma a Bruxelles. Forse abbiamo la classe politica che ci meritiamo, che
rappresenta degnamente quello che siamo, certo è che l'attuale legge elettorale
che ha riempito il Parlamento di imboscati prescelti dai capibastone dei
partiti è cosa da far rabbrividire. Se esiste ancora una remota speranza di mantenere
in vita un euro allo stremo, la partecipazione di Berlusconi alla competizione
elettorale fornisce una ulteriore spinta verso il baratro. L'Italia, e Moody's
lo ha appena ratificato, è già un paese contagiato dalla Spagna. Il nostro
spread salirà nei prossimi giorni sopra i 500 punti, saremo costretti a pagare
il famoso 7% di interessi sui nostri titoli di stato. Il nostro sistema
bancario vacillerà fino a cadere, perchè i soldi per salvare gli stati (i fondi
di stabilità Efsf ed Esm) si sono esauriti con gli aiuti alla Spagna. Non
esiste insomma denaro a sufficienza per salvare l'Italia. Come abbiamo già
detto un default dell’Italia provocherebbe a catena quello della Francia (cui
siamo strettamente connnessi) e la conseguente esplosione dell'euro, che non
potrebbe sussistere più privato dell'intera Europa del sud. E' uno scenario che
molti di noi da tempo vanno evidenziando, ma, se non altro, un personaggio di
miglior qualità e credibilità rispetto ad un Berlusconi ci avrebbe fatto uscire
di scena in modo più indolore. E' proprio vero che dobbiamo bere l'amaro calice
sino in fondo, fino all'ultima goccia. Non ci mancava che Berlusconi in questa
tetra, amarissima commedia che sta per entrare nelle sue ultime battute. La
prossima competizione elettorale vedrà Bersani e Berlusconi beccarsi ed
insultarsi mentre si dirigono allo sgozzamento, come i manzoniani capponi di
Renzo. Non è un bello spettacolo.