giovedì 16 marzo 2017

JOBS ACT: PERCHE’ NON PAGARE I PARLAMENTARI CON I VOUCHER?



Su una cosa sono d'accordo i parlamentari: il lunedì non si lavora in aula. A sentire le risposte arrivate da tutti i fronti politici, per non parlare di quei deputati che l'hanno definita come una grande bolla mediatica, l'aula vuota di lunedì - mentre si discuteva del biotestamento - è cosa normale. Così davanti a quell'immagine, la rete, i cittadini e molti giornalisti hanno riportato la notizia che sa d'incredulità e d'indignazione. Già, perché sulla morte di Dj Fabo tutti a twittare e a fare post su Fb per esprimere rammarico, dolore e tanto altro e poi alla prova dei fatti, l'assenza in aula.
E pensare che molti di loro davanti alle telecamere hanno parlato dei furbetti del cartellino con parole denigratorie. E loro allora? La sola Camera dei deputati costa annualmente per il funzionamento: 31 milioni per la locazione di immobili, 16,9 per le manutenzioni, 7,8 per le pulizie, 6 milioni per acqua, gas e luce, 5 milioni per l'acquisto dei materiali e beni di consumo e 5,4 milioni per la stampa degli atti parlamentari. Ma se non serve tenerla aperta in determinati giorni si può anche chiudere, no? Perché non servono aule aperte per far finta di lavorare.
Perché se l'imprenditore apre la fabbrica, accende le luci, mette in moto i macchinari ma non c'è nessuno a lavorare sicuramente alla fine del mese avrà delle bollette da pagare ma nulla di realizzato. Ecco il nodo, perché forse se a pagare le bollette fossero i parlamentari e non i cittadini italiani, allora non la terrebbero aperta se inutile. Ma già immagino la risposta: "Serve tenerla aperta perché ci sono le discussioni", e allora serve tenerla aperta o no? Perché se serve non ci sono scusanti e i parlamentari lunedì dovevano sedere nei banchi, se invece non serve si apra solo dal martedì pomeriggio al giovedì mattina.
Quanto si risparmierebbe? Certamente milioni di euro. Visto che si tiene aperta 5 giorni e ne servono solo 2,5. Oppure si potrebbe pensare di pagare i parlamentari con i voucher, gli stessi promessi dal governo Renzi come il modello di successo che nel Pd rivendicano nei talk show come la manna dal cielo. Resta il malcontento per chi ha promesso di fare la rivoluzione e invece ha restaurato solo le cattive abitudini.
Ester Mieli – Huffington Post