lunedì 2 maggio 2016

MANDIAMOLO A CASA



Capisco bene la disperazione del Cazzaro che vede crollare il proprio patrimonio di credibilità e consenso, comprendo la sua inquietudine, rabbia e paura.
Tuttavia una infamia è un infamia. E chi la pronuncia è un Infame. Nel caso del Premier Cazzaro anche peggio proprio per il ruolo istituzionale che dovrebbe essere chiamato ad onorare (si lo comprendo, concetti vuoti nello Stato di Cialtronia)
Oggi il nostro Cazzaro a Domenica In, da Repubblica
Roma, 1 mag. – ‘Chi e’ condannato in via definitiva? Grillo. Mi sento dire tutti i giorni che guido un partito di delinquenti, ma il M5S e Forza Italia sono guidati da due leader con sentenze passate in giudicato. Io ho la fedina penale pulita’. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Domenica in.
Dunque lui ha la fedina penale pulita mentre i leader di due partiti di opposizione sono dei condannati con sentenza passata in giudicato.
Ed è vero, tecnicamente è vero, e per quello che riguarda Silvio Berlusconi lo è anche nella sostanza politica.
Tuttavia il riferimento a Grillo non l’ho potuto digerire, scusatemi tanto e non fate l’errore di pensare che sia una difesa di ufficio. Grillo non ne ha bisogno e io francamente non sono ne voglio essere il suo avvocato.
Qui il problema è il Cazzaro che avete come presidente del consiglio.
Faccio notare che è vero Beppe Grillo è stato condannato con sentenza definitiva per omicidio plurimo colposo questa è la storia da wikipedia:
Incidente di Limone Piemonte
Nel pomeriggio del 7 dicembre 1981 Beppe Grillo perse il controllo di un fuoristrada Chevrolet K5 Blazer mentre percorreva la strada militare che da Limone Piemonte porta sopra il Colle di Tenda. Il veicolo, sei chilometri dopo “Quota 1400” vicino al confine con la Francia, scivolò su un lastrone di ghiaccio e cadde in un burrone profondo ottanta metri. A bordo con Grillo c’erano quattro suoi amici genovesi, con i quali stava trascorrendo il fine settimana dell’Immacolata. Grillo si salvò gettandosi fuori dall’abitacolo prima che l’auto cadesse nel vuoto e, contuso e in stato di choc, riuscì a chiamare i soccorsi. Tre dei suoi amici rimasti nell’auto persero la vita: i coniugi Renzo Giberti e Rossana Guastapelle, rispettivamente di 45 e 33 anni, e il loro figlio Francesco di 9 anni. Il quarto, Alberto Mambretti, 40 anni, fu ricoverato con prognosi riservata a Cuneo[189][190][191].
Tre settimane dopo l’incidente, per Grillo scattò l’incriminazione per omicidio plurimo colposo[192]. Nell’ottobre 1982 la perizia ordinata dal giudice istruttore suggerì che Grillo era colpevole di non aver fatto scendere i suoi passeggeri prima di affrontare il tratto di strada più pericoloso[193]. Per questo il 28 settembre 1983 il comico genovese fu rinviato a giudizio[194]. Il processo di primo grado si celebrò a Cuneo il 21 marzo 1984[195] e si concluse con l’assoluzione di Grillo per insufficienza di prove[196]. Pubblico ministero e avvocato della difesa fecero, però, ricorso in appello. Il primo perché aveva chiesto una condanna a sedici mesi di reclusione, il secondo per avere un’assoluzione più ampia[197].
Condanna
In appello il 14 marzo 1985 Grillo fu condannato per omicidio colposo a quattordici mesi di reclusione con il beneficio della condizionale e della non iscrizione[198]. La condanna fu resa definitiva dalla IV sezione penale della Corte Suprema di Cassazione l’8 aprile 1988[199].
Questo episodio è stato ricordato nel 2005 per sottolineare che Grillo, condannato con una sentenza definitiva, non era legittimato a chiedere un “parlamento pulito”. A questa critica Grillo ha subito replicato spiegando che non si sarebbe mai candidato al Parlamento[200].
Beppe Grillo come noto non si candida ne si candiderà a nessuna elezione proprio per questa storia, e potrebbe farlo con ovvi risultati.
Lo ripeto per il Cazzaro è finita, ha perso ogni contatto con la realtà e ogni minimo senso della misura. Si tratta solo di aspettare la prima elezione utile per vederlo spazzato via. Mi auguro non sia quella sul referendum costituzionale che francamente non c’entra nulla.
p.s. un sincero vaffanculo al giornalista che lo aveva davanti durante la così detta “intervista”.
p.p.s. forse oggi aveva letto l’ennesimo sondaggio diversamente rassicurante per se stesso e il PD
p.p.p.s. un consiglio ai pentastellati…. non cadeteci. Credetemi, so di cosa parlo, ignorare un fallito (ciao pippa) è la strategia vincente, e lo fa incazzare come un bufalo.
Fonte: rischiocalcolato