Assurdo ma
vero: la prima e più naturale vocazione dell’Italia, quella del turismo, è
anche quella organizzata peggio. Il problema è una polarizzazione delle nostre
dipendenze o, per meglio dire, una mancata diversificazione del portafoglio
turismo, se si vuole usare un tipico termine da investitori.
Il report Touring Club
In altre
parole, secondo un report di Touring Club, abbiamo puntato troppo su un’area
specifica di visitatori, mancando i quali il colpo sarebbe troppo forte, così
come abbiamo, nel tempo, organizzato male la presenza a livello internazionale
della Penisola, evitando di esaltare le piccole realtà nascoste, i tanti
gioiellini che il Bel Paese può vantare e che restano sconosciuti ai grandi
circuiti esaltando invece una voce in particolare, quella enogastronomica per
la quale restiamo famosi. Ma per il resto? Ci si affida ai tedeschi, la
maggioranza dei turisti che viene nel nostro paese, alle regioni del nord che,
paradossalmente sono le più visitate, a discapito di un meridione che supera in
bellezza naturalistica molte località più blasonate ma che, a differenza di
queste, è spesso trascurato, privo di adeguate strutture di ricezione e ancora
peggio sprovvisto, in alcune zone, persino di acqua potabile. Il tutto a
vantaggio della concorrenza di mete europee (Spagna) o internazionali
(Turchia). E come se non bastasse arriva il paradosso più grande: nel turismo
balneare, che a differenza di quello d’arte è penalizzato dalla stagionalità
limitata a 3-4 mesi, il Meridione è assente dalla classifica.
I difetti sempre più gravi
Le aziende e
le organizzazioni made in Italy non sono in grado, o lo sono pochissimo, di
farsi conoscere tramite Internet, di organizzare campagne promozionale
soprattutto per sbarcare nei paesi emergenti, perchè non possiamo più affidarci
alla presenza di quei turisti tedeschi che continuano a reggere (deo gratias)
le sorti del settore rappresentando un terzo delle nostre entrate, Meglio
puntare sui cinesi che nel mondo sono la nazione che spende di più per turismo
ma che in Italia è ancora poco presente spesso in Italia le società e gli enti
locali si ritrovano incapaci si partecipare ad eventi internazionali oppure,
peggio ancora, di organizzare anche solo una campagna pubblicitaria o un
progetto a livello europeo. (source)