martedì 10 aprile 2012

MONTI BOCCIATO DELL'EUROPA E DAI MERCATI. NUOVA MANOVRA ENTRO L'ANNO


Quanto mi dispiace dire: “l’avevo detto”, sa di grillo parlante. Non ci voleva, comunque, un indovino per comprendere che la seconda manovra di tagli e imposizioni fiscali era dietro l’angolo. Tutto lasciava pensare ad un simile esito. La riforma del mercato del lavoro non ha accontentato nessuno: è venuta fuori una ministra riscaldata, è una riforma troppo “politica” e poco tecnica, non ha convinto i mercati e tanto meno gli investitori internazionali. La crisi delle banche spagnole e la loro riforma del lavoro che sta andando troppo per le lunghe hanno fatto il resto. I dati americani non sono confortanti, l’occupazione non sale quanto si sperava, la crisi dei paesi periferici dell’UE, con stime continuamente smentite al ribasso, il “credit crunch” diffuso in tutta l’eurozona, insomma, un concorso di circostanze ci stanno riportando a livelli pre Monti. Lo spread deve assolutamente scendere a quota almeno 300 punti, ma non sarà facile. Monti ha perduto, con questa riforma del lavoro annacquata, di credibilità, nel tempo che ci separa dalle elezioni non sappiamo se sarà in grado di riguadagnare la fiducia perduta. E poi, per favore, speriamo che lasci perdere Cina e Medio Oriente: è Roma che sta bruciando, è il caso che se ne stia al suo posto. Quanto all’eurozona, i grandi investitori la stanno abbandonando, ma in compenso i grandi speculatori la stanno riscoprendo: i fondi hedge e le vendite allo scoperto stanno dominando di nuovo la scena borsistica europea. Ci siamo illusi, da Monti in poi, di essere usciti dalla parte peggiore della contrazione economica: sbagliavamo, soprattutto penchè  la differenza fondamentale tra una crisi economica ed una contrazione è proprio il fattore tempo: una crisi si risolve in un decennio, per una contrazione, soprattutto globale, occorrono parecchi decenni. Stiamo pagando soprattutto il fatto di avere come unico collante proprio il motivo centrale della crisi : l’euro. E’ l’unico elemento che ci accomuna, dal momento che una unione politica ce la possiamo sognare, ma, paradossalmente, è anche il motivo delle nostre più immediate preoccupazioni, perché, essendo una moneta irreversibile, se dovesse esplodere, tutta l’Europa, con sfumature diverse, ricadrebbe in un nuovo medioevo.

Monti Bocciato Dall’europa: Altra Manovra a Fine Anno

È una notizia che è trapelata grazie alle indiscrezioni del Financial Time, durante l’ultimo vertice. Il governo italiano smentisce ma il testo esiste

 PIÙ DI 100 MILIARDI di euro raccolti in meno di  due anni potrebbero non essere bastati. Il che significa che l’Italia potrebbe essere sottoposta ad un’ulteriore manovra. Secondo l’Unione europea, un’altra manovra finanziaria, potrebbe rendersi indispensabile per tenere in piedi le finanze pubbliche italiane e centrare il pareggio di bilancio nel 2013. La recessione, potrebbe annullare le misure già varate dal Governo Monti.

È STATO IL Financial Times a riportare i suggerimenti della Commissione Europea, facendo riferimento ad un documento riservato.  I suggerimenti della Commissione sono piuttosto netti, al contrario delle poco convincenti smentite del governo “non c’è bisogno di altre manovre correttive per far fronte alla crisi”. Del resto, il rapporto dell’Unione europea,  circolato nell’ultimo vertice di Copenhagen, esiste davvero, e la Commissione non ha smentito, parlando di un documento “a uso interno non dato ai ministri”.

IL PORTAVOCE DEL commissario Olli Rehn ha spiegato: “Non posso confermare la presunta fuga di notizie né lo status e l’autenticità del rapporto”. Ha sottolineato di non voler speculare su quanto potrebbe accadere in futuro in un clima caratterizzato da “incertezze che pesano su tutta l’Eurozona e, con gradi diversi, sui singoli Paesi”.

CHRISTINE LAGARDE, direttore generale del Fondo monetario internazionale ha affermato che una “corsa indifferenziata all’austerità si mostrerà controproducente”. In ogni caso le cose fatte dal governo Monti vengono messe in discussione dalle istituzioni comunitarie. A difendere  Monti ci hanno provato sia Passera che la Fornero. “Con l’austerità , ha detto il ministro, non si cresce, al contrario, dobbiamo mettere in moto tutte quelle operazioni per fare in modo che dopo aver messo in ordine i conti ci sia anche crescita”. E la Fornero: “Non parlerei di nuove misure di austerity, spero che ora il nostro Paese possa avere misure per la crescita”. Da una parte sembrerebbero le classiche dichiarazioni di circostanza.

SECONDO IL DOSSIER elaborato dalla Commissione, l’Italia da maggio 2010 ha varato misure “davvero notevoli” per consolidare il bilancio, pari a più di 100 miliardi ed equivalente al 7% del Pil. E questo le ha permesso “di riguadagnarsi la fiducia dei mercati ed ora è in rotta verso l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, dopo aver segnato un deficit pari al 3,9% del Pil nel 2011. 

MA GLI SFORZI DELL’ITALIA per raggiungere gli obiettivi di bilancio potrebbero essere messi a rischio da prospettive deprimenti per quanto riguarda la crescita e da tassi d’interesse relativamente alti. L’Esecutivo  dovrebbe essere pronto a evitare ogni ritardo nell’esecuzione delle misure e intraprendere ulteriori azioni se necessario”.  

TRA POCHI GIORNI, si tratterà d i riforma fiscale. Il Governo ha detto più volte che sarà,  quasi del tutto, una riforma a saldo zero sia per il nuovo catasto sia per le imposte sui redditi. Si vedrà in che direzione intenderà andare Monti.

Denise Tagnin – professionefinanza.com