giovedì 26 aprile 2012

CATASTO: ECCO LE NOVITA' DELLA RIFORMA


La revisione del Catasto, stante a quanto ritenuto opportuno dal governo Monti, si è resa necessaria al fine di allineare gli attuali valori catastali degli immobili ai reali valori di mercato.

 FINO AD OGGI si è tenuto conto delle varie caratteristiche che fanno parte di un immobile inquadrandolo in una determinata classe catastale, che a sua volta corrispondeva ad una determinata tariffa. Quindi per determinare il valore dell’immobile si moltiplicava tale tariffa per il numero di vani, gli ambienti abitabili da cui l’immobile è costituito.

MA OLTRE AL NON aggiornamento delle tariffe di base, il limite è determinato dal fatto che il numero di vani non è un indicatore attendibile per confrontare tra loro i valori di diversi immobili.

D’ORA IN POI saranno individuate all’interno del territorio comunale, delle microzone, cioè delle piccole parti di territorio che hanno tra loro caratteristiche omogenee. Per ogni microzona, e per ogni tipologia immobiliare, che siano abitazioni, negozi, ecc., sarà individuato il valore medio di mercato.

QUESTO VALORE non si applicherà allo stesso modo a tutti gli immobili, in quanto verranno utilizzati anche dei coefficienti correttivi, relativi all’ ubicazione, all’epoca di costruzione, alla tipologia del fabbricato, alla densità abitativa,alla destinazione d’uso, al grado di finitura.

SI OTTERRÀ COSÌ un valore il più vicino possibile a quello reale di mercato. I valori di mercato che verranno presi come riferimento saranno quelli definiti dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia del Territorio. Per stabilire la grandezza degli immobili l’indicatore di riferimento non sarà più il vano, ma il metro quadro.

DOPO AVER DEFINITO il valore locativo annuo al metro quadro, si moltiplicherà per la superficie dell’immobile, dopo aver sottratto le spese, quali manutenzione, adeguamenti, ecc., così da arrivare a stabilire un reddito di locazione che corrisponderà alla vecchia rendita catastale.

 NATURALMENTE questo porterà a valori più alti, rispetto agli attuali, comportando quindi imposte più alte. Per l’attuazione di tale nuovo sistema serviranno almeno cinque anni.

CON LA RIFORMA si vuole ridefinire i fabbricati in base non solo a valori ma anche a criteri più aggiornati: localizzazione, qualità dell’immobile e superficie in metri quadri”. La riforma del catasto prevede che il valore dei fabbricati sarà determinato dai metri quadri, dalla posizione e dalla qualità dell’immobile, con meccanismi di adeguamento periodico dei valori e delle rendite delle case.

IL GOVERNO con la riforma, si pone l’obiettivo di ridefinire i fabbricati non solo in base al valore ma anche in base a criteri più aggiornati, quali la localizzazione, la qualità dell’immobile e la superficie in metri quadri.

PER GLI IMMOBILI urbani si terrà conto dei rispettivi valori medi ordinari espressi dal mercato in un periodo di tempo triennale antecedente alla nuova determinazione. È prevista la definizione degli ambiti territoriali del mercato immobiliare, la rideterminazione delle destinazioni d’uso catastali ordinarie e speciali, la determinazione del valore patrimoniale medio ordinario. Per tutti gli immobili la rendita media ordinaria verrà valutata mediante l’analisi  statistica sui valori di mercato.

 Carlo Vallotto per professionefinanza.com