mercoledì 29 giugno 2011

IL COLLASSO DIFFERITO (un ragioniere a Montecitorio)

Giulio Tremonti, nuovo Ragioniere Generale dello Stato
Sperando di fare cosa utile, per comodità dei miei cari visitatori, riporto di seguito i punti essenziali della manovra finanziaria 2011-2014 e della riforma fiscale 2011. Considerate che si tratta, al momento, di una bozza attendibile ma passibile di qualche emendamento. Non va presa dunque alla lettera, non trattandosi del testo licenziato dalle Camere, ma è comunque un testo sul quale riflettere: ognuno tragga le considerazioni che meglio crede. Una cosa mi sento di sottolineare fin d’ora: la tassazione al 20% sulle rendite finanziarie appare, allo stato attuale, rinviata sine die. La ragione è molto semplice: potrebbe tradursi in un clamoroso boomerang per i nostri istituti di credito e per lo Stato, che potrebbero entrare, per il meccanismo descritto di seguito, in una grossa crisi di liquidità. In un periodo di crisi per il nostro sistema bancario, messo sotto osservazione da Moody’s per la stretta relazione con il debito sovrano dell’Italia, un simile provvedimento potrebbe tradursi in un colpo mortale. Mi rendo conto  che, apparentemente, si tratta di un meccanismo di equità sociale. Ma così non è. Applicando indiscriminatamente una sola aliquota a tutti i titoli che non siano di stato si colpiscono anche i piccoli risparmiatori che vengono pesantemente limitati nelle loro possibilità di scelta. Si tratta di un espediente miope e superficiale, paradossalmente sarebbe stata preferibile una patrimoniale: come proposto dal leader di Rifondazione Comunista Ferrero, applichiamo la tassazione del 20% ai patrimoni sopra il milione di euro. Sarà demagogia, ma è sempre meglio del pasticcio proposto da Tremonti. Ma vediamolo nel dettaglio:
LE RENDITE finanziarie sono tutti i proventi (attivi e passivi) che un prodotto finanziario può generare al momento della sottoscrizione, alla chiusura dell’anno di imposta o al momento del realizzo da parte delle persone fisiche, società di persone, ditte individuali, società di capitali ecc, per semplificare sia persone fisiche sia persone giuridiche, a diverso modo e che possono consistere a titolo di esempio, in azioni o  titoli di Stato, depositi di conto corrente, Bot, obbligazioni ecc e che vedremo in seguito. 

ATTUALMENTE abbiamo due tipologie o grandi insiemi di tassazione delle rendite finanziarie ossia dei proventi che possiamo percepire al momento della vendita o anche a titolo di interessi attività che ci vengono accreditati annualmente sul conto corrente per il solo fatto di mantenere della liquidità sul conto corrente bancario. Attualmente le rendite che prevedono  a titolo di esempio il pagamento del 12,50% a titolo di tasse sono sulle plusvalenze generate sulle cessioni di obbligazioni oppure sulle cessioni di BOT o titoli pronti contro termine. 

Stesso trattamento è previsto per le plusvalenze da cessione di azioni di società quotate su mercati regolamentati o le quote di fondi indicizzati quotati (armonizzati e non) o i fondi comuni di investimenti Italiano. Le più classiche sono le imposte che paghiamo sugli interessi attivi sui depositi di conto corrente di cui possiamo vedere l’evidenza della trattenuta sull’estratto di conto corrente bancario applicate nella misura del 27%. 

LA STESSA tassazione la subiamo anche sui certificati di depositi o anche sugli interessi maturati sulle obbligazioni con durata inferiore ai 18 mesi. La possibile introduzione di una Flat Tax o tassazione piatta o anche cedolare secca sulle rendite finanziarie prevederebbe una aliquota del 20% su tutte le rendite finanziarie che come primo effetto avrebbe una perdita di gettito per lo Stato derivante dalla ridotta tassazione su quelle attualmente tassate al 27% come appunto le somme depositate, mentre quelle sulle plusvalenze dei certificati azionari o proventi derivanti dai prodotto finanziari subirebbero una maggiore tassazione salendo dal 12,50% al 20%. 



LA MANOVRA 2011-2014

- TICKET 10 EURO. Scatterà dal primo gennaio 2012 per le prestazioni specialistiche ambulatoriali. Pagheranno invece 25 euro i 'codici bianchi' del pronto soccorso. Al momento infatti é stato stanziato un finanziamento da 486,5 milioni di euro solo per il 2011.
- PENSIONI, PARTE IN 2014 AGGANCIO ETA' A SPERANZA VITA. Era previsto al 2015.
- PENSIONI D'ORO. Stop alla rivalutazione se sono cinque volte superiori al minimo. Per quelle pari atre volte il minimo la rivalutazione sarà al 45%.
- PENSIONI, DONNE A 65 ANNI. La bozza è stringente: dal 2012 servirebbero 61 anni per andare in pensione, e poi si aumenta di un anno fino a raggiungere i 65 anni. Ma l'ipotesi sarebbe già superata da una che prevede un adeguamento diluito: si parte dal 2015 con un mese l'anno, per accelerare dal 2020 di sei mesi l'anno, fino a raggiungere l'età pensionabile di 65 anni. Ma tutto sarebbe ancora aperto.
- P.A., STIPENDI CONGELATI. Stop agli aumenti di retribuzione, anche accessori, per il personale delle pubbliche amministrazioni, fino alla fine del 2014.
- P.A., BLOCCO TURN-OVER. Proroga del turn-over nel pubblico impiego ancora per un anno. Esclusi dalla stretta i Corpi di Polizia, i Vigili del Fuoco e le agenzie fiscali.
- MISSIONI INTERNAZIONALI. La dotazione del fondo è incrementata di 700 milioni di euro per il 2011.
- LIBERALIZZAZIONE PROFESSIONI. Più facile l'accesso; fuori dalle nuove norme notai, architetti, farmacisti e avvocati.
- SPENDING REVIEW. Addio tagli lineari: parte dal 2012 il processo di 'spending review' "mirata alla definizione dei fabbisogni standard propri dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato".
- CROCE ROSSA. Sarà privatizzata. Il personale non militare rischia di essere posto in mobilità.
- BADANTI E PENSIONI. Dal primo gennaio del prossimo anno, la pensione di reversibilità "é ridotta, nei casi in cui il matrimonio con il dante causa sia stato contratto ad età del medesimo superiori a 70 anni e la differenza di età tra i coniugi sia superiore a 20 anni, del 10% per ogni anno di matrimonio mancante rispetto al numero di 10".
- CATTEDRE BLOCCATE. A decorrere dall'anno scolastico 2012/2013 le dotazioni organiche del personale docente, educativo ed Ata della scuola non devono superare la consistenza delle relative dotazioni organiche dello stesso personale determinata nell'anno scolastico 2011/2012.
- INSEGNANTI DI SOSTEGNO. L'organico degli insegnati di sostegno, attribuito alle singole scuole o a 'reti di scuole', dovrà prevedere in media un docente ogni due alunni disabili.
- ALTA VELOCITA'. Arriva sovrapprezzo canone, servirà ad assicurare la copertura degli oneri del servizio universale.
- PROTEZIONE CIVILE. Arrivano 64 milioni di euro nel 2011 per la gestione dei mezzi della flotta aerea del Dipartimento della protezione civile. Al relativo onere si provvede con una riduzione della quota destinata allo Stato dell'8 per 1000.
- FONDI RESIDUI. Sono abrogate, a decorrere dal 2012, tutte le norme che dispongono la conservazione nel conto dei residui, cioé le somme stanziate ma non spese dalla Pubblica Amministrazione, per essere utilizzate nell'esercizio successivo, di somme iscritte negli stati di previsione dei Ministeri. La Corte dei Conti ha quantificato in 108 miliardi l'ammontare dei residui passivi dell'intera amministrazione pubblica.
- IMMOBILI PUBBLICI. Arrivano "fondi d'investimento immobiliari chiusi promossi da Regioni, Provincie, Comuni anche in forma consorziata ovvero da società interamente partecipate dai predetti enti, al fine di valorizzare o dismettere il proprio patrimonio immobiliare disponibile".
- CONTI DORMIENTI. Una piccola parte della manovra (100 milioni) sarà coperta dal fondo in favore delle vittime dei crack finanziari.
- ANAS. Sarà divisa in Holding e Spa e arriva anche un commissario.
RIFORMA FISCALE
La bozza della Riforma Fiscale 2011 è oramai pronta e, anche se potrebbe ancora subire delle importanti modifiche, sembra che la strada per giungere al documento finale non sia più così lunga: introduzione di un nuovo ticket da 25 euro (al posto di quello attuale da 10), sospensione dei turnover, allungamento dell’età pensionabile per le donne, tagli alla “casta” e tanto altro, in un provvedimento di cui cerchiamo ora di esaminare i tratti principali.L’obiettivo di Tremonti è quello di permettere all’Italia di raggiungere il pareggio di bilancio che è stato previsto dalla Comunità Europea entro il 2014. Un obiettivo sicuramente importante, sul quale la stessa Comunità ha tuttavia espresso dubbi circa le possibilità di raggiungimento da parte della Penisola, con l’attuale schema programmatico. Di conseguenza, si è reso necessario licenziare una manovra da oltre 40 miliardi di euro, che potrebbe subire ulteriori ritocchi al rialzo.La Riforma Fiscale 2011 dovrebbe sostituire le attuali cinque fasce di reddito e di aliquote Irpef (23%, 27%, 38%, 41% e 43%) con tre nuove aliquote, che secondo le intenzioni del Ministro Tremonti dovrebbero essere pari al 20%, al 30% e al 40%. Occorrerà tuttavia valutare quali saranno le fasce reddituali ricollegate alle nuove aliquote Irpef. Il timore è che possa risultare una modifica penalizzante per i ceti medi; la speranza, è che invece i lavoratori dipendenti possano finalmente trovare un pò di beneficio. Attualmente il quadro dell’Imposta sul Valore Aggiunto prevede tre aliquote al 4%, al 10% e al 20%. All’interno della bozza programmatica sulla Riforma Fiscale 2011 di Tremonti c’è tuttavia la possibilità che – mantenuta stabile l’Iva più bassa, al 4% – le due  aliquote più elevate possano ritoccare un rialzo di un punto percentuale: l’Iva dovrebbe pertanto passare dal 10% all’11%, mentre l’Iva al 20% dovrebbe passare a quota 21%. Una delle voci più controverse riguarda l’aumento dell’età pensionabile, che per le donne dovrebbe crescere proporzionalmente fino a 65 anni, dal 1 gennaio 2012. Tuttavia sulla questione c’è un aperto contrasto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che nega che vi possano essere ritocchi, specialmente per quanto concerne modifiche sulla pensione di vecchiaia.

In conclusione, senza entrare nel merito dei singoli provvedimenti, ci sentiamo già, in questa sede, di affermare che la manovra fin qui descritta non solo è poco più che mediocre, ma, come ha fatto presente la stessa Corte dei Conti - peraltro nota per non essere regolarmente ascoltata - è "ai limiti della sostenibilità". I tagli lineari non sono scomparsi, sebbene si introduca timidamente, per le Pubbliche Amministrazioni, un meccanismo di "benchmarking", una schedulazione dei sistemi adottati e dei risultati conseguiti, che dovrebbe permettere di tagliare laddove è il caso di sottrarre risorse, ma soprattutto non viene introdotto alcunchè sia nella potenzialità di stimolare la crescita. Noi italiani siamo abituati a pensare ad una manovra finanziaria che abbia in ordine unicamente tagli di spesa e incrementi alla pressione fiscale. E' un concetto, per tutti gli altri paesi europei, addirittura paradossale. Una manovra economica si fa per incentivare e sostenere l'economia di un paese, amzitutto, e poi, in secondo piano, ci si pone il problema di individuare le risorse da eliminare. L'Italia è un triste paese anche per questo motivo. Da noi le sacche di privilegio non si possono toccare, sono ineludibili. Cambiano i governi, ma la realtà della permanenza di numerose cosche o consorterie che mantengono costosi privilegi è destinata a durare nel tempo. La lezione della P4 del Sig. Bisignani ha insegnato a tutti che i faccendieri disinvolti ed eclettici come lui hanno buon gioco nel Belpaese. Si tratta di realtà inestirpabili, così come è ineliminabile l'evasione fiscale. A conti fatti, dovendo confrontarsi con la realtà di una corruzione radicata e variegata come quella del nostro paese, la manovra che varerà il Parlamento sembra confezionata da un Ragioniere dello Stato, non da un Ministro dell'Economia. E' questa la differenza sostanziale tra un ragioniere come Tremonti ed un economista come il ministro delle finanze tedesco Schauble. La prova più eclatante è rappresentata dalla proposta (al momento congelata) della tassazione unica del 20% da applicarsi alle rendite finanziarie che non siano titoli di stato. E' un provvedimento tanto stupido quanto puerile (oltrechè autolesionista per lo Stato). Con una classe politica come questa, con ministri dell'economia come questi, la strada che conduce al collasso finanziario si accorcia notevolmente. Se una manovra finanziaria contempla solo sacrifici non porta da nessuna parte: o meglio, non fa altro che spostare in avanti una fine sicura, che rimandare un fallimento certo, l'asse Roma-Atene sta per diventare una amara realtà.
Dimenticavo: si è liberato un posto di Ministro dell'Economia: Giulio Tremonti è accreditato da più parti a ricoprire la carica di Ragioniere Generale dello Stato, carica nella quale appare particolarmente versato. C'è da qualche parte un economista ed esperto in Scienza delle Finanze che comprenda che una manovra finanziaria si fonda anzitutto sullo sviluppo e sulla crescita, e poi, solo in un secondo tempo, individua le voci di spesa da tagliare? Che capisca che una manovra di soli tagli potrebbe avere la consistenza non di 40, ma di 80 miliardi, non cambierebbe nulla? Abbiamo un gran bisogno di economisti, di ragionieri, in giro, ce ne sono anche troppi.
Fonti: Ansa.it, vostrisoldi.it, professionefinanza.it.