martedì 2 febbraio 2016

L’ANTI LEADER PER ECCELLENZA: KIM JONG UN, IL DITTATORE PIU’ STUPIDO DELLA STORIA UMANA



Gli animi sono ancora incandescenti nella penisola coreana dopo che due soldati sudcoreani sono rimasti gravemente feriti nell'esplosione di alcune mine poste nella zona demilitarizzata dalla Corea del Nord. Per rispondere alla provocazione, la Corea del Sud ha dichiarato di voler porre fine alla tregua durata dieci anni, annunciando la ripresa di azioni di propaganda attraverso messaggi lanciati con l'ausilio di altoparlanti al confine tra i due paese.
Si tratterà di messaggi di critica nei confronti della leadership dei Kim Jong Un e ho l'impressione che non verranno accolti con favore dal momento che Kim non vede di buon occhio le persone che mettono in dubbio la sua autorità. Quando si parla della leadership di Kim, ci sono tante critiche che si possono muovere, ma ci sono anche altrettante cose da poter imparare.
Normalmente le lezioni di leadership sono impartite da note icone culturali appartenenti al mondo dell'economia, della politica o dell'arte, ma questo non significa che solo coloro che consideriamo i nostri eroi hanno qualcosa da insegnarci. Tanto è vero che c'e da imparare anche da chi non gode della nostra stima e simpatia.
Analizzando con attenzione alcune delle caratteristiche dei leader mondiali, per quanto possano essere esse discutibili, possiamo acquisire una visione più ampia di come funzionino o meno determinati comportamenti, di come le nostre azioni influenzano gli altri e come possiamo aumentare il nostro potere al fine di promuovere la crescita anziché incentivare la distruzione. Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha tanto da insegnarci in termini di leadership, ma è essenziale capire dove andare a scovare questi insegnamenti. Di seguito sono riportati cinque concetti importanti che possiamo apprendere dalla Guida Suprema.
Lezione numero 1: Non annientare i tuoi nemici
I leader forti non temono il dissenso perché hanno alle spalle un duro lavoro che gli è servito per guadagnarsi fedeltà autentica. Al contrario, i leader deboli concepiscono la mancanza di accondiscendenza come un pericolo e fanno di tutto per contrastare questa minaccia.
Dopo che durante un meeting tenutosi a inizio anno, Hyon Yong-Chol, un uomo di 66 anni che ricopriva l'incarico di Ministro della Difesa al servizio di Kim, si lasciò andare a un colpo di sonno, Kim decise di farlo giustiziare con ZPU-4 da contraerea - un'arma pesante dotata di mitragliatrice a quattro canne capace di sparare seicento colpi al minuto. Naturalmente, Kim realizzò l'esecuzione di fronte a centinaia di spettatori. Si calcola che, da quando è al potere, Kim ha ordinato l'esecuzione di più di settanta "dissidenti".

Come tanti leader che hanno perso la bussola, Kim concepisce l'esibizione eccessiva della forza come un simbolo di potenza capace di servire da esempio per chi ne è testimone. In realtà, non è che un sinonimo di debolezza e paura. È certo che molti degli spettatori di tali esibizioni siano più propensi a rigare dritto, ma lo fanno solo perché non hanno scelta e sanno che il loro leader ha una personalità mediocre e manca di autocontrollo e di fiducia in se stesso. Ogni volta che un leader fa ricorso ad attacchi verbali, iperboli colleriche e punizioni dure e poco proporzionate alla colpa, coloro che lo circondano sono ben pronti a voltargli le spalle.
Lezione numero 2: I tuoi collaboratori non fanno parte del tuo Kippumjo
I grandi leader credono che la loro funzione sia servire il popolo, i leader incapaci sono convinti del contrario. Lo scorso aprile, Kim ha istituito nuovamente la Kippumjo (chiamata anche la Pleasure Squad, Brigata del Piacere, ndt), abolita sotto il governo di suo padre. Si tratta di donne "reclutate" e costrette a vivere con Kim per accontentarlo in ogni capriccio in cambio di quattromila dollari ed elettrodomestici. Nonostante ci siano leggi che vietano comportamenti simili sul posto di lavoro, un lavoratore è fortemente demotivato e demoralizzato quando sa di essere retribuito solo per sottostare alle volontà di un suo superiore. I grandi leader concepiscono la loro posizione come un'assunzione di ulteriori responsabilità per lavorare al servizio di coloro che li seguono, per motivarli e per aiutarli a raggiungere più risultati di quanto possano immaginare.
Lezione numero 3: Non abbiate paura di coloro che potrebbero avere qualcosa da insegnarvi
I grandi leader sanno che c'è sempre da imparare, quelli deboli cercano di eliminare tutto ciò che potrebbe confermare che esistono persone più sagge o con più esperienza. Kim Jong Un appartiene alla seconda categoria. Secondo quanto dichiarato da un funzionario sudcoreano, Kim starebbe"cancellando ogni traccia del governo di suo padre" e sta "ponendo ai vertici quegli ufficiali fedeli solo a lui." I tre uomini scelti dal padre per formare e preparare il giovane leader sono stati degradati oppure sono scomparsi. La stessa sorte è toccata a tre ministri della difesa e a quattro capi di stato maggiore dell'esercito. Come i leader deboli di tutto il mondo, Kim ha l'abitudine di mettere alla porta coloro potrebbero avere qualcosa da insegnargli. Si tratta di un comportamento che uccide la produzione di idee brillanti e che allontana le menti più acute.
Lezione numero 4: Non alienare i tuoi alleati
I grandi leader sanno di essere buoni almeno quanto i loro alleati. Coltivano queste relazioni come se si trattasse dei loro capitali più preziosi e prendono in considerazione le opinioni degli alleati quando si trovano di fronte a decisioni importanti. Nonostante la Cina sia uno degli alleati più fedeli della Corea del Nord dall'epoca della Guerra di Corea, il fatto che Kim Jong Un non la prenda in considerazione gli interessi cinesi sta creando tensioni diplomatiche. Uno degli obiettivi principali della Cina è mantenere la stabilità nella penisola coreana. L'atteggiamento provocatorio da prima donna adottato da Kim, che ha trovato concretizzazione nei test missilistici ampiamente pubblicizzati, infastidisce i cinesi e mette a repentaglio la suddetta stabilità. I leader disonesti che prendono decisioni importanti senza tenere presente il contributo degli alleati, sono persone per cui è difficile lavorare e di cui ancora più difficile avere fiducia. Questo comporta che si ritrovano senza alcun sostegno quando ne hanno più bisogno.
Lezione numero 5: Conoscere la differenza tra esercitare il potere e avere il potere
I grandi leader non esercitano il potere per il gusto di farlo. Il 15 agosto la Corea del Nord sposterà il fuso orario indietro di trenta minuti. Il motivo? Inizialmente quel fuso orario fu fissato dal Giappone e Kim Jong Un lo interpreta come un segno di "imperialismo giapponese". Non esistono ragioni pratiche dietro la decisione di mandare indietro le lancette ma questo gesto serve a Kim Jong Un per comunicare al Giappone "tu non sei il mio capo." I veri leader sono abbastanza sicuri nella loro autorità e non hanno il bisogno di dimostrarlo. Se senti l'esigenza di andare in giro a dimostrare di essere il capo e osteggiare il tuo potere, allora hai un bel problema.
I leader dotati di intelligenza emotiva riescono a imparare qualcosa da ogni situazione e per questo acquisiscono una maggiore consapevolezza di sé e delle loro relazioni sociali. Se crediamo che i nostri eroi abbiano tanto da insegnarci, altrettanto può fare chi non gode della nostra stima.