giovedì 4 febbraio 2016

GIORNATA DEL CANCRO: L’AMARA VERITA’ DELL’AIRTUM: UN UOMO SU DUE RISCHIA DI AMMALARSI. UNO SU DUE.



Un uomo su 2 e una donna su 3 rischia nella vita di ammalarsi di cancro. I dati forniti in un report del 2015 dell'Associazione italiana registri tumori (Airtum) e dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), fotografano la diffusione di una malattia che non accenna ancora ad arginarsi: ogni giorno in Italia se ne scoprono mille nuovi casi.
“Sono numeri destinati a crescere”, spiega all’Huffington Post la dottoressa Roberta De Angelis, del centro nazionale di Epidemiologia dell’Istituto superiore della sanità, “In Italia le persone anziane sono in aumento e, dal momento che sono le principali vittime di tumori, si registra anche un aumento di casi”.
Solo il 10% del totale dei tumori viene diagnosticato nelle persone sotto i 50 anni. La percentuale invece aumenta tra gli anziani che hanno superato i 70 anni, riguarda loro infatti oltre la metà delle diagnosi.
Non è solo l’invecchiamento demografico, tuttavia, ad aver generato un aumento della diffusione: “Gli stili di vita sono cambiati in peggio. Sono aumentati i fumatori e le abitudini alimentari non sono quelle di una volta. Si sta perdendo l’effetto protettivo della dieta mediterranea, prevalentemente a base di verdure”.
Anche questo cambiamento nelle abitudini alimentari ha contribuito a generare un’inversione di marcia rispetto al passato per quando riguarda le differenze geografiche nell’incidenza dei tumori. Sino a vent’anni fa, spiega la dottoressa De Angelis, la mortalità era più alta al Nord, ma si sta andando verso un progressivo livellamento, a causa di un aumento delle diagnosi nel Mezzogiorno: “Il Sud sta abbandonando la sua salutare dieta mediterranea, si è omogeneizzato il modo di mangiare. Oltre a questo incidono i ritardi nell’implementazione degli screening oncologici, che stentano a partire”.
L’idea di dotare ogni regione di uno screening è, secondo la dottoressa, uno dei principali passi avanti compiuti nella lotta contro il cancro, insieme agli avanzamenti chirurgici e terapeutici, che hanno fatto sì che “in molti casi i tumori non siano più una condanna a morte”.
La sopravvivenza dopo 5 anni dalla diagnosi è infatti aumentata notevolmente rispetto al passato. Confrontando i dati delle ricerche del 2010 risulta che il 17 % dei casi in più si risolva con la guarigione, mentre la probabilità di morire è per gli uomini di 1 ogni 3 e per le donne di 1 ogni 6.
Nonostante la mortalità sia in riduzione e la sopravvivenza in aumento, le malattie oncologiche si confermano un fenomeno estremamente importante: un uomo ogni 8 ha la probabilità di ammalarsi di tumore della prostata e una donna ogni 9 della mammella, in assoluto il tumore più frequente, rilevante anche nelle fasce d’età giovanili.
Per ridurre ulteriormente il rischio di contrarre un tumore ciascuno di noi può far qualcosa. La salute passa innanzitutto dalla prevenzione e dalle buone abitudini, lo dimostra il fatto, ad esempio, che quasi il 90% dei tumori polmonari sono ascrivibili al consumo di sigarette.

“Abitudini di vita sane, consumo moderato di carne rossa, il giusto apporto quotidiano di frutta e verdure fresca, sono essenziali per prevenire il tumore”, dice la dottoressa De Angelis, “Anche solo una passeggiata di mezz’ora al giorno può fare la differenza”.