mercoledì 17 febbraio 2016

GIULIO REGENI E GLI ALTRI ITALIANI MORTI ALL’ESTERO SENZA VERITA’



Morire in un Paese straniero.
Senza verità.
Sono diversi gli italiani che hanno perso la vita all’estero in circostanze misteriose, come è accaduto a Giulio Regeni, il ricercatore universitario trovato morto al Cairo, in Egitto.
Non sono militari caduti in guerra o turisti rimasti vittime di incidenti.
Spesso conoscevano bene il Paese che li ospitava.
MISTERI E STRANEZZE. Come nel caso di Raffaella Becagli, figlia del ‘re del pile’ di Prato, il cui cadavere è stato trovato su una spiaggia a Bali.
E come è accaduto al cameraman dei reality Mario Biondo, sposato con una famosa conduttrice spagnola.
I genitori del ragazzo ritengono che lei sappia qualcosa sulla sua morte, che in Spagna si è cercato di far passare per suicidio.
Incredibile, invece, la storia di Sebastiano Magnanimi, ucciso, legato a un carrello per la spesa riempito di pesi e gettato in un canale, a Londra.
LACUNE NELLE INDAGINI. Per sollevare tutte lacune delle indagini eseguite dalle autorità spagnole ha dovuto faticare non poco la mamma di Massimiliano Rossi, il 42enne trovato carbonizzato nel suo furgone, a Palma di Maiorca, ad agosto 2015.
Lui stava indagando su un caso di omicidio e sul giro di sette sataniche a Ibiza.
Anche qui si è cercato di chiudere il fascicolo in tutta fretta.
1. Raffaella Becagli: trovata senza vita in spiaggia a Bali, nel 2005
Fu trovata morta la notte del 26 ottobre 2005 la 31enne Raffaella Becagli, figlia dell’imprenditore tessile di Prato Mario, noto come “il re del pile”.
Aveva da poco aperto un negozio di arredamento etnico a Sesto Fiorentino e si recava spesso nell’isola indonesiana di Bali.
COLPITA CON UN SASSO. Fu trovata senza vita in una spiaggia: colpita probabilmente con un sasso.
Sono state seguite diverse piste, anche quelle che conducevano alla malavita locale, ma la verità non è stata mai accertata.
2. Elena Vecoli: uccisa (per errore?) in luna di miele in Venezuela, nel 2006
L’arcipelago venezuelano Los Roques era invece il paradiso scelto per la luna di miele da Riccardo Prescendi ed Elena Vecoli, nel 2006.
Un gruppo di malviventi fece irruzione nella loro camera d’albergo.
LEGATA AL LETTO E STRANGOLATA. La donna venne legata al letto e strangolata, il marito si salvò solo perché lo credettero morto.
Si scoprì solo dopo che lei era incinta di due mesi.
E Prescendi alla pista della rapina non ha mai creduto, anche perché non fu preso nulla dalla stanza.
È convinto, invece, che si sia trattato di un delitto su commissione e che i killer avessero sbagliato obiettivo.
Per l’omicidio della donna nel 2012 un 31enne venezuelano, reo confesso, è stato condannato a 15 anni di reclusione.
3. Mario Biondo: quello strano suicidio a Madrid, nel 2013
La morte del cameraman Mario Biondo, avvenuta a Madrid il 30 maggio 2013, è stata archiviata in tutta fretta dalle autorità spagnole come suicidio.
Lavorando a Supervivientes, la versione spagnola dell’Isola dei Famosi, il palermitano conobbe la conduttrice Raquel Sanchez Ilva e la sposò.
IMPICCATO IN CASA. La moglie era fuori Madrid per visitare un parente malato, quando la colf trovò il cameraman impiccato con un foulard alla libreria del salone di casa.
Aveva graffi su un braccio e lividi sulle gambe.
La famiglia si è sempre opposta alla chiusura del caso e, dopo una lunga battaglia, ha ottenuto che il fascicolo fosse riaperto.
COSA SA LA MOGLIE? La notte in cui morì Biondo prelevò dal bancomat un’ingente somma di denaro (che non fu mai trovata nel suo appartamento).
I genitori del cameraman sono convinti che la moglie non si sia mai prodigata per conoscere la verità e che non abbia detto tutto ciò che sa.
4. Massimiliano Rossi: carbonizzato a Palma di Maiorca, nel 2015
Non crede all’ipotesi del suicidio neppure la famiglia del 42enne Massimiliano Rossi, ex patron della discoteca Insomnia di Ponsacco (Pisa) morto a Palma di Maiorca nell'agosto del 2015.
COLTELLO NEL PETTO. Caso subito archiviato come suicidio, solo che il corpo è stato trovato carbonizzato con un coltello conficcato nel petto.
Massimiliano aveva prenotato un traghetto per lasciare Palma il giorno successivo a quello in cui è morto.
E poi una pista: Rossi aveva confidato a un’amica di sapere qualcosa su un giro di sette sataniche, legate probabilmente alla scomparsa di una ragazzina a Ibiza.
5. Sebastiano Magnanini: il cadavere riaffiorò in un canale a Londra, nel 2015
Legato a un carrello riempito di pesi e gettato in un canale che attraversa Regent Park, a Londra.
La morte di Sebastiano Magnanini, 46enne di origini veneziane, sembra un copione in stile mafioso.
Il suo corpo è riaffiorato in avanzato stato di decomposizione il 24 settembre 2015.
Si era trasferito a Londra da poco.
FURTI E DROGA NEL PASSATO. Nel 1993 fu coinvolto, assieme ad altre due persone, nel maldestro furto del quadro del Tiepolo L’educazione della Vergine valutato all’epoca circa 2 miliardi di lire e sottratto dalla chiesa di Santa Maria della Fava, a Venezia.
L’opera venne recuperata tre mesi dopo.
In passato aveva avuto anche qualche precedente per droga.
Poi aveva iniziato a viaggiare: tecnico del suono per il cantante Prince, ma anche guida turistica e falegname, aveva vissuto in Colombia, Thailandia e Cambogia.
OMICIDIO DI STAMPO MAFIOSO. Secondo la polizia britannica dietro il suo omicidio c’è la criminalità organizzata locale, ma sono ancora molti i lati oscuri della vicenda.
Soprattutto sul movente. Dei tre clochard finiti sotto processo, due hanno confessato di avere gettato il cadavere nel fiume, il terzo di avere usato il suo bancomat, ma nessuno di loro risponde di omicidio.
6. Sergio Mazza: freddato senza essere derubato nelle Filippine, nel 2010
Resta un giallo l’omicidio del 38enne Sergio Mazza, avvenuto il 17 giugno 2010 nelle Filippine.
Era direttore del reparto alimentare all’Hotel Shangri-la, a Makati City.
NESSUN MOVENTE. Stava andando a lavorare quando è stato avvicinato da un uomo armato che ha aperto il fuoco, senza alcuna apparente ragione.
Mazza non fu derubato: accanto al cadavere c’erano il cellulare e i documenti personali.
7. Adriano Casiraghi: accoltellato nella Repubblica Dominicana, nel 2015
L’ultimo caso prima della tragedia di Giulio Regeni risale a dicembre 2015, quando il 43enne Adriano Casiraghi è stato trovato morto in una stanza dell’Hotel Rancho la Playa, a Las Terrenas, nella Repubblica Dominicana.
Qui Casiraghi viveva da alcuni anni, era sposato con una cittadina dominicana e aveva una figlia.
RAPINA O SUICIDIO? La polizia ha prima indagato sull’ipotesi di una rapina finita male e ora pare che si segua la pista del suicidio.
Solo che sul corpo sono state trovate otto ferite da coltello, sette all’addome e una al collo.
Difficile che se le sia inflitte da solo.