venerdì 15 maggio 2015

RIFORMA SCUOLA: IL BULLO NON ARRETRA. SI FA COME DICE LUI



Fare subito le assunzioni stralciandole dal ddl scuola «è impossibile», parola di Matteo Renzi.
Mentre l'aula della Camera ha dato il via all'articolo 1 del disegno di legge così come è stato riscritto dalla commissione cultura, il premier, intervistato a Radio Anch'io ha dichiarato che è arrivato il momento di «assumere con un modello di scuola diverso». «Non esiste che dal ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perché» diventerebbe «un grande ammortizzatore sociale» per i precari.
«Il meccanismo di fare le assunzioni e poi vediamo è impossibile. Se accettiamo l'idea di assumere lo facciamo perché abbiamo un modello di scuola diverso: non esiste che dal Ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola perchè questo trasformerebbe il provvedimento in un grande ammortizzatore per i precari».
VIA LIBERA DELLA CAMERA AL DDL: «243 SÌ, 107 NO E UN ASTENUTO». Nell'aula di Montecitorio l'articolo è passato con 243 sì, 107 no e 1 astenuto. «Vengono chiariti gli obiettivi del ddl e l'impianto pedagogico e posti al centro l'autonomia, così come definita dalla legge Berlinguer del 1997, l'apertura delle scuole al territorio, il coinvolgimento pieno della comunità scolastica nella definizione del piano dell'offerta formativa e l'apprendimento per competenze» ha commentato Maria Grazia Rocchi, deputata del pd componente della commissione cultura.
Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha espresso la sua soddisfazione su Twitter: «Approvato articolo 1 #labuonascuola finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia».
 «160 MILA ASSUNZIONI NEI PROSSIMI ANNI». Secondo Renzi,  «in passato si è giocato troppo sulla pelle dei precari della scuola. Quelli delle Gae noi li assumiamo. Quelli che hanno fatto i corsi abilità ti dicono che vogliono entrare. Per queste persone noi pensiamo a una forma congressuale. Saranno 160 mila persone nei prossimi anni ad essere assunti. 100 mila quest'anno e 60 mila con i concorsi dei prossimi anni. Prendo un impegno per il futuro: si entrerà solo per concorso».
«Non valutare e trattare tutti gli insegnanti allo stesso modo per me è un errore», ha aggiunto il presidente del Consiglio, «gli stipendi non si toccano, ma se ci sono soldi in più devono andare a chi lo merita».
Renzi ha parlato del rapporto con i docenti: «Ho ricevuto 7.417 lettere da professori, la mia impressione è che ascoltando ci sia un diverso atteggiamento da parte delle persone. Io dico per primo che dovevamo spiegarla meglio la riforma ma è un fatto positivo che stiamo discutendo sulla scuola».
«PRECETTAZIONI? PREMATURO PARLARNE». Sul tema delle possibili precettazioni in caso di blocco degli scrutini, il premier ha mostrato un atteggiamento cauto: La precettazione in caso di sciopero degli scrutini è «un tema abbastanza prematuro: è una questione tecnica, se ne parla più in là». «Credo - ha aggiunto - che la stragrande maggioranza degli insegnanti siano persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno con il blocco degli scrutini».
«SU QUESTA RIFORMA NON DICO PRENDERE O LASCIARE». Renzi ha parlato anche dei tempi di approvazione del Ddl scuola: «Siamo partiti con l'ascolto da settembre, vogliamo rinviare ancora, sprecare il tempo? Il parlamento è sovrano, questa non è la legge elettorale e io non dico prendere o lasciare, mi sta a cuore ragionare sul futuro dei figli».
COBAS AI SINDACATI: «BLOCCHIAMO GLI SCRUTINI». Intanto i Cobas hanno proposto agli altri sindacati di fare tutti insieme uno sciopero per bloccare gli scrutini. Il portavoce dei sindacati di base, Piero Bernocchi, ha dichiarato: «Dopo le declamazioni, lo convochiamo davvero insieme lo sciopero durante gli scrutini, del tutto legittimo almeno per i primi due giorni? E tutti in piazza domenica 7 giugno? Il 'maestro' Renzi bocciato senza appello: molto meglio dietro la lavagna (con le orecchie d'asino) che davanti. In suo soccorso corre Roberto Alesse, presidente della Commissione di garanzia. Da quando decide lui le precettazioni?». (source)