sabato 23 maggio 2015

CETTO LA QUALUNQUE ESISTE PER DAVVERO: E' CANDIDATO IN PUGLIA



Niente sito, niente ufficio stampa. Via Twitter e Facebook non risponde. A filtrare le comunicazioni con la stampa di Gerardo Bevilacqua è un tale Virgilio: «Sono io che decido con chi parla», spiega, «sono il suo amministratore delegato».
Ormai Bevilacqua è una star. Della Rete, almeno per ora. Candidato sindaco di Cerignola con la lista Voci nuove, la società di cantanti neomelodici che gestisce, è stato paragonato a Cetto La Qualunque. I suoi video sono diventati virali, a partire dal primo dove prendeva a sberle l'organizzatore di una sua cena elettorale reo di non aver nutrito sufficientemente i convenuti per i 15 euro spesi.
AI COMIZI IN LIMOUSINE. I comizi, ad alcuni dei quali arriva a bordo di una limousine bianca, si tengono esclusivamente in dialetto stretto e sono un cult di Youtube. Come lo slogan che campeggia sulle T-shirt sotto il suo faccione: «Io sono Ribbellione».
Tutto molto pittoresco, quasi al limite di una sceneggiatura. A metà tra il personaggio di Albanese, Checco Zalone e un Masaniello del Tavoliere. A partire dall'unica condizione posta all'intervista: «Io parlo solo in dialetto, però...». O dalla storia della sua infanzia, con «le radici nella povertà», «un ruba galline per necessità».
Così il dubbio che alla fine Bevilacqua più che esserci ci faccia, e pure bene, viene.
GUERRA A EMILIANO E VENDOLA. A sentirlo parlare, però, una volta superata la barriera della lingua, propone un programma che con le sparate di Cetto non ha molto a che vedere.
Pochi punti: dalla distruzione dell'inceneritore, «il mostro che ammazza un sacco di creature» alla lotta alla povertà. Fino alla guerra, molto grillina, dichiarata ai politici locali: «Emiliano e Vendola? Non hanno fatto niente per Cerignola e la provincia di Foggia», alza i toni. «E lo stesso vale per i nostri rappresentanti in Regione. A Bari la ricchezza, a Foggia la monnezza».