E’ possibile che non ci sia un
modo per fermare Silvio Berlusconi? E’ possibile che nessuno dei suoi sgherri,
si renda conto che riuscirà forse a restare incollato alla sua poltrone, ma in
una Italia prossima alla rovina economica e finanziaria? Se Berlusconi dovesse
vincere le elezioni la possibilità di un fallimento da parte dello Stato e
delle sue banche non sarebbe una mera ipotesi ma una certezza assoluta. E’
bastata la sua incredibile, inaudita sciocchezza sulla restituzione dell’IMU a
fare crollare la borsa di Milano del 4%, a fare risalire lo spread di oltre 25
punti, a far piovere le vendite sui bancari, con Unicredit che ha lasciato sul
parterre l’ 8%. Milioni di euro bruciati in un solo giorno per la decisione di
tornare in campo e le affermazioni, una più insulsa dell’altra, dell’uomo più
pericoloso del nostro paese. Un uomo dalla mente contorta, con evidenti
problemi, con turbe della personalità, una mente stanca, provata dagli
stravizi, a 76 anni meriterebbe una sano collocamento a riposo. E invece,
complici una massa di elettori pecoroni pronti a ridare fiducia ad un uomo che
ha promesso tutto e il contrario di tutto senza mantenere nulla di quanto
vagheggiato, un uomo buono a nulla e capace di tutto, un matto capace di fondare un partito su di un
predellino di un’auto, un uomo scampato a mille procedimenti giudiziari è
ancora in condizione di stravolgere le sorti del suo paese. Ministro dell’Economia: sarebbe come fare
Ministro della cultura Nicole Minetti. Se
la statistica è una scienza, per quanto non esatta, deve per forza di cose
essere colpevole di qualche reato ascrittogli. E’ la legge del calcolo delle
probabilità, non si sfugge: può aver prodotto decine di leggi ad personam, ma
che sia colpevole di qualcosa è nella realtà dei calcoli probabilistici. Un
uomo che ha portato l’Italia sull’orlo del tracollo, con uno spread a 575 punti
base, e l’impossibilità, se si fosse esitato ancora un solo mese, di pagare
stipendi e pensioni da parte del Tesoro dello Stato. Non basta tutto il male
che ha fatto a questo paese? Cosa vuole ancora, di cosa ha bisogno ancora per
capire che se ne deve andare, deve sparire dalle scene politiche e mondane,
deve ritirarsi nell’isola caraibica che si è comprato e vivere sereno quello
che gli resta da campare? Un uomo solo, malato mentalmente, circondato da una
serie di servi e cortigiani che lo adulano e lo incoraggiano a proseguire solo
per non perdere le loro miserabili rendite di posizione. Fanno più ribrezzo
loro del cavaliere stesso, che almeno ha l’attenuante di non starci più con la
testa. Restituire l’IMU, magari in contanti ai pensionati senza conto corrente!
Mai sentita un idiozia più formidabile. Solo che i mercati, gli osservatori
esteri, gli investitori, considerano seriamente l’ipotesi di una ingovernabilità
del paese appena uscito dalle urne. Con un PDL in ascesa, ed un PD che non può
andare oltre un 32%, in Senato si rischia seriamente di arrivare ad un
pareggio. Ne uscirebbe una coalizione debole, troppo variegata, da Monti a
Vendola, pronta a cadere al primo provvedimento scomodo per entrambi. Questo lo
sanno bene i mercati, e il prezzo dell’instabilità politica lo sta pagando a
caro prezzo Piazza Affari e il nostro sistema bancario, che allo spread è
correlato, dal momento che possiede un numero certamente elevato di titoli di
stato. E queste elezioni, con il sistema autolesionista del porcellum, avranno
un esito incerto proprio per la ridiscesa in campo di Berlusconi. Se non fosse
stato per lui, il risultato sarebbe stato scontato.
Ma quest’uomo vuole a tutti i costi portare alla rovina, trascinare nella polvere
se stesso e la sua nazione, in un delirio allucinato di “cupio dissolvi”. E
dire che le cose si stavano mettendo meglio, uno spread che tendeva a scendere
addirittura sotto i 200 punti, le banche che cominciavano a tirare un sospiro
di sollievo e ad allentare la stretta creditizia, ed ora rieccoci da capo,
grazie a questo incredibile personaggio per tutte le stagioni. Se qualcuno non
lo ferma, ricordiamoci che il rischio di una ellenizzazione del nostro paese è
dietro l’angolo, magari non ci faranno fallire (formalmente), ma manderanno a
gambe all’aria il nostro sistema bancario, e ci lasceranno in quel terribile
limbo in cui versa, ormai stremato, il popolo greco.