lunedì 4 febbraio 2013

QUALCUNO FERMI QUELL'UOMO



E’ possibile che non ci sia un modo per fermare Silvio Berlusconi? E’ possibile che nessuno dei suoi sgherri, si renda conto che riuscirà forse a restare incollato alla sua poltrone, ma in una Italia prossima alla rovina economica e finanziaria? Se Berlusconi dovesse vincere le elezioni la possibilità di un fallimento da parte dello Stato e delle sue banche non sarebbe una mera ipotesi ma una certezza assoluta. E’ bastata la sua incredibile, inaudita sciocchezza sulla restituzione dell’IMU a fare crollare la borsa di Milano del 4%, a fare risalire lo spread di oltre 25 punti, a far piovere le vendite sui bancari, con Unicredit che ha lasciato sul parterre l’ 8%. Milioni di euro bruciati in un solo giorno per la decisione di tornare in campo e le affermazioni, una più insulsa dell’altra, dell’uomo più pericoloso del nostro paese. Un uomo dalla mente contorta, con evidenti problemi, con turbe della personalità, una mente stanca, provata dagli stravizi, a 76 anni meriterebbe una sano collocamento a riposo. E invece, complici una massa di elettori pecoroni pronti a ridare fiducia ad un uomo che ha promesso tutto e il contrario di tutto senza mantenere nulla di quanto vagheggiato, un uomo buono a nulla e capace di tutto, un matto  capace di fondare un partito su di un predellino di un’auto, un uomo scampato a mille procedimenti giudiziari è ancora in condizione di stravolgere le sorti del suo paese.  Ministro dell’Economia: sarebbe come fare Ministro della cultura Nicole Minetti.  Se la statistica è una scienza, per quanto non esatta, deve per forza di cose essere colpevole di qualche reato ascrittogli. E’ la legge del calcolo delle probabilità, non si sfugge: può aver prodotto decine di leggi ad personam, ma che sia colpevole di qualcosa è nella realtà dei calcoli probabilistici. Un uomo che ha portato l’Italia sull’orlo del tracollo, con uno spread a 575 punti base, e l’impossibilità, se si fosse esitato ancora un solo mese, di pagare stipendi e pensioni da parte del Tesoro dello Stato. Non basta tutto il male che ha fatto a questo paese? Cosa vuole ancora, di cosa ha bisogno ancora per capire che se ne deve andare, deve sparire dalle scene politiche e mondane, deve ritirarsi nell’isola caraibica che si è comprato e vivere sereno quello che gli resta da campare? Un uomo solo, malato mentalmente, circondato da una serie di servi e cortigiani che lo adulano e lo incoraggiano a proseguire solo per non perdere le loro miserabili rendite di posizione. Fanno più ribrezzo loro del cavaliere stesso, che almeno ha l’attenuante di non starci più con la testa. Restituire l’IMU, magari in contanti ai pensionati senza conto corrente! Mai sentita un idiozia più formidabile. Solo che i mercati, gli osservatori esteri, gli investitori, considerano seriamente l’ipotesi di una ingovernabilità del paese appena uscito dalle urne. Con un PDL in ascesa, ed un PD che non può andare oltre un 32%, in Senato si rischia seriamente di arrivare ad un pareggio. Ne uscirebbe una coalizione debole, troppo variegata, da Monti a Vendola, pronta a cadere al primo provvedimento scomodo per entrambi. Questo lo sanno bene i mercati, e il prezzo dell’instabilità politica lo sta pagando a caro prezzo Piazza Affari e il nostro sistema bancario, che allo spread è correlato, dal momento che possiede un numero certamente elevato di titoli di stato. E queste elezioni, con il sistema autolesionista del porcellum, avranno un esito incerto proprio per la ridiscesa in campo di Berlusconi. Se non fosse stato  per lui, il risultato sarebbe stato scontato. Ma quest’uomo vuole a tutti i costi portare alla rovina, trascinare nella polvere se stesso e la sua nazione, in un delirio allucinato di “cupio dissolvi”. E dire che le cose si stavano mettendo meglio, uno spread che tendeva a scendere addirittura sotto i 200 punti, le banche che cominciavano a tirare un sospiro di sollievo e ad allentare la stretta creditizia, ed ora rieccoci da capo, grazie a questo incredibile personaggio per tutte le stagioni. Se qualcuno non lo ferma, ricordiamoci che il rischio di una ellenizzazione del nostro paese è dietro l’angolo, magari non ci faranno fallire (formalmente), ma manderanno a gambe all’aria il nostro sistema bancario, e ci lasceranno in quel terribile limbo in cui versa, ormai stremato, il popolo greco.