giovedì 4 agosto 2016

4 CONDIZIONI PEGGIORI DELLA MORTE



Fanno più paura della morte stessa. Alcune condizioni, necessarie in alcuni casi per poter sopravvivere, come essere attaccati ad un respiratore o alimentati con un sondino gastrico, possono essere temute dai malati terminali più della prospettiva della morte stessa. A dirlo è un nuovo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista JAMA Internal medicine.
Nel corso di nove mesi, trascorsi in un ospedale della Pennsylvania, un gruppo di ricercatori della University of Pennsylvania, ha seguito e intervistato 180 malati gravi, la maggior parte dei quali terminali, ponendo loro una domanda "scomoda" ma necessaria per capire le loro paure più grandi: a quali situazioni o sintomi avrebbero preferito la morte? Dal sondaggio è emerso che il 68,9% teme l'incontinenza, una condizione che getterebbe vergogna e disagio sul malato, il 67,2% teme di aver bisogno del macchinario per la respirazione artificiale. Se il 55,6% ha paura del sondino gastrico, il 53,9% teme di continuare a vivere in uno stato confusionale e di aver quindi bisogno di cure continue da parte di altre persone.
Nonostante il tema della morte sia spesso un tabù, lo studio vuole far luce su quali siano gli aspetti da migliorare e come poter accompagnare, più dolcemente, il malato nel suo percorso. È bene tenere a mente però che i risultati scaturiscono da un sondaggio portato avanti in un solo ospedale e che, quindi, altrove potrebbero essere diversi. Va detto anche che nessuno dei pazienti intervistati aveva mai sperimentato prima una di quelle condizioni, perciò è possibile che, sperimentandole, la loro idea cambi.
In ogni caso, gli autori sono convinti della validità della loro ricerca: "Gli studi che vengono fatti nell'ambito della terapia intensiva negli ospedali, spesso ignorano queste preferenze - scrivono - e danno per scontato, implicitamente o esplicitamente, che la morte debba essere evitata, senza contare quali siano le alternative a questa".