domenica 20 aprile 2014

HANNO RAGIONE I GUFI: 80 EURO IN BUSTA PAGA, MA SOLO PER IL 2014.



Il premier Matteo Renzi lo ripete da giorni: i “gufi” saranno smentiti, riferendosi a quel fronte molto trasversale, che crede poco nelle promesse del suo governo di tagliare le tasse sui redditi da lavoro dipendente. Eppure, sugli 80 euro in più in busta paga per chi guadagna 28 mila euro lordi l’anno (1.500 euro netti al mese), Renzi si è giocato la faccia, non può fallire.
Il problema, come si era ben compreso sin dalla conferenza stampa con tanto di cartellone pubblicitario delle misure, sta nelle coperture. Perché fino a ieri sera, nonostante l’impegno profuso, i tagli alle tasse risultano coperti solo fino alla fine di quest’anno. A partire dal 2015, quindi, in assenza di misure strutturali, tornerebbe in vigore la precedente legislazione fiscale e le detrazioni Irpef scenderebbero ai livelli attuali.
Un esempio? Il governo ha aumentato la tassazione delle plusvalenze delle banche, ottenute con la rivalutazione delle quote di Bankitalia. L’aliquota prevista passerà dal 12% al 20% (ma potrebbe essere innalzata per tutti al 26%), così come viene abrogata la previsione della rateizzazione del pagamento dell’imposta in tre esercizi, per cui le banche dovrebbero pagare l’intera somma entro quest’anno. Ma il maggiore gettito previsto dalla misura sarà, quindi, una tantum. Nel 2015, il suo effetto non sarà più visibile per i conti dello stato. E parliamo di un miliardo di euro sui 6,6 miliardi necessari a coprire il taglio Irpef.
Ma clamorosamente, anche il tanto sbandierato taglio agli stipendi dei manager pubblici sarebbe valido solo per quest’anno.
In realtà, il governo si starebbe impegnando con una cosiddetta “clausola di salvaguardia”, similmente a com’è avvenuto nel 2012 e nel 2013, quando in assenza di misure di risparmio, il governo si è visto costretto automaticamente ad innalzare l’IVA dal 20% al 21% e poi al 22% nell’ottobre scorso.
Ma nemmeno tutte le coperture per il 2014 sarebbero in sé certe: si pensi ai 300 milioni di euro dalla lotta all’evasione fiscale. E’ presumibile che l’incasso sarà effettivo, ma generalmente, quando si ricorre a questa misura è per raschiare il fondo del barile. Per non parlare dei risparmi sui rendimenti dei titoli emessi dal Tesoro: dovrebbero essere conteggiati a consuntivo, qui compaiono a preventivo.
Una cosa sembra certa: il taglio Irpef per i lavoratori dipendenti ci sarà. Dal 2015 in poi, si vedrà. source