domenica 14 ottobre 2012

LA SCUOLA E ROBERTO VECCHIONI (con una lezione al Ministro Profumo)

ho assistito allo spot televisivo che passa in questo periodo con grande interesse: immagini accattivanti, parole che si tengono accuratamente lontane dalla retorica, la bella faccia finale del cantautore Vecchioni. Ora, la curiosità che mi è sorta è quella, in ossequio alla legge sulla trasperenza degli atti ammministrativi, di consultare la scheda assenze del Prof. Vecchioni, titolare di cattedra al Liceo Beccaria di Milano sino a pochi anni fa, fino al suo pensionamento. Deve trattarsi di una scheda piuttosto nutrita, perchè il suo mestiere di cantante lo ha portato molto spesso in tournèe, in sala prove, a partecipare a tramissioni televisive, a farsi intervistare, in sala di incisione ecc. In definitiva si può dire che il Prof. Vecchioni non ha passato la maggior parte del suo tempo in classe. Ma adesso, che la sua stella di cantautore, anche per un fatto anagrafico, sta tramontando, compare sempre più spesso in televisione a fare pistolotti moralistici ed edificanti, celebrando le magnifiche sorti e progressive della scuola italiana. Ora, se c'è una persona che di scuola non sa e non capisce nulla è proprio il Prof. Vecchioni, che ha più dimestichezza con il pentagramma che con le lavagne multimediali. A prescindere dallo spot, zeppo di melassa retorica e immagini seppiate completamente agée, vorrei capire perchè devo contribuire a versare la pensione di insegnante ad uno che insegnante non è mai stato e l'interesse diretto che ho nel consultare la sua scheda assenze è rappresentato dal fatto che, in quanto contribuente, concorro anch'io a pagare il vitalizio a questo signore, sempre in ossequio alla legge 241/90. Per usare le parole del Signor Ministro, ci vorrebbe, in questo caso, assai più bastone che carota.

Roberto Tacchino

(Inviata per e-mail al Ministero dell'Istruzione e alle agenzie di stampa ANSA e ADN Kronos)

Abbiamo più volte ribadito il concetto che questo governo tecnico ha da tempo esaurito il suo compito e deve andare a casa. Non dimentichiamo mai che il Presidente Napolitano ha affidato l' incarico a Mario Monti di formare un esecutivo con il preciso scopo di ridare fiducia ai mercati e fare un restyling dell'immagine dell'Italia arrivata al massimo degrado possibile grazie ai fasti e alle notti berlusconiane. Il suo scopo, di conseguenza è e deve essere essenzialment economico-finanziario. Il fatto che coesistano nel governo tecnico delle figure che occupano altri dicasteri, oltre a quello economico, è  puramente accidentale. Il Ministro Terzi non si è rivelato un fulmine di guerra nella gestione dei marò italiani prigionieri da parecchi mesi delle autorità indiane, in barba a qualsiasi convenzione internazionale e a qualsiasi principio di diritto. Continuano, con ridicoli pretesti, a rinviare il giudizio sui marò, e intanto i mesi passano, tra non molto arriveremo al primo anno di prigionia. E' semplicemente uno schiaffo all'Italia, che, nello scacchiere internazionale conta come il due di picche a burraco. Ci vorrebbe un personaggio autorevole che, battendo i pugni sul tavolo, ritiri la delegazione diplomatica italiana in India, e apra un incidente internazionale. La vicenda dei nostri soldati, sottovalutata da tutti i media, è di una gravità inaudita, e mette a nudo la povertà e la miseria del nostro esecutivo. Il Ministro dell'Istruzione, Profumo, una persona che non ha neppure capito bene dove si trova e quello che sta facendo, è l'esempio più eloquente del velleitarismo dilettantesco di questo consiglio dei ministri. Indice concorsi senza tenere in minimo conto l'esperienza e il bagaglio culturale accumulato dai precari storici, vuole digitalizzare la scuola non sapendo che con gli organici ridotti ai minimi termini delle segreterie scolastiche una rivoluzione informatica non è semplicemente possibile, parla di bastoni e carote come quel tristo figuro di Brunetta, l'antipolitico per eccellenza. Profumo deve semplicemente capire che se occupa quella posizione e quella poltrona lo deve esclusivamente al bunga bunga che stava per trasformarci nella Grecia, e che il suo compito è quello di gestire gli affari correnti , non quello di rivoluzionare la scuola. Abbiamo già troppi dilettanti allo sbaraglio, la parola deve tornare a politici regolarmente eletti, del governo del Presidente, capace solo di tagliare, aumentare la pressione fiscale, e mandare la gente in pensione a 70 anni ne abbiamo le tasche piene. Vogliamo parlare del Ministro Clini e della vicenda ILVA? Non si era mai vista prima d'ora una figura più sbiadita e incolore di questo sig. Clini. Si può affidare il futuro lavorativo e la salute di centinaia di persone ad un simile personaggio? Il risultato è che questo signor nessuno ha congelato l'intera questione, non assumendo alcuna posizione netta. Intanto la siderurgia italiana se ne sta andando in malora. Attendiamo con fede che lor signori tornino alle loro professioni e non si occupino più di cose che conoscono pressappoco o per nulla.