giovedì 28 giugno 2012

NIENTE PAURA, VA IN SCENA IL SOLITO COPIONE


Le cose stanno andando esattamente come ci si aspettava. La richiesta di Monti di utilizzare i fondi Efsf ed Esm direttamente per calmierare gli spread è stata gentilmente declinata dai tedeschi, i quali affermano che “è eccessivo il panico di Roma e Madrid sull'aumento degli spread, e che, comunque, ove ve ne fosse la necessità, i due paesi possono richiedere l'aiuto dei due fondi che abbiamo citato”. Intanto ci piacerebbe vedere la faccia dei tedeschi e sopratutto la tenuta dei loro nervi se dovessero pagare interessi vicini al 7% sui loro titoli di stato. Quando una cosa capita ad un altro, chissà perchè, è più facile minimizzare. Ma la verità è un'altra. I tedeschi si sono preparati per il Consiglio d'Europa del 28 e 29 giugno con il preciso intento di non modificare un bel nulla, le solite vaghe dichiarazioni d’ intenti. Obbligare prima la Spagna e poi l'Italia a ricorrere ai fondi Efsf ed Esm equivale ad obbligarli a cedere una buona quota di sovranità, non solo sulla moneta, ma sulla politica tout court. Ecco il vero intento dei tedeschi. Riunire sotto la loro sovranità tutti gli altri paesi europei, che diventerebbero satelliti della Germania, dei semplici vassalli. Dopo la Spagna toccherà a noi, e dopo di noi alla Francia. Poi verranno Belgio ed Austria e via dicendo. Nessuna unione bancaria, tantomeno politica. Bene, così non si va avanti. Se Monti non batterà entro domani i pugni sul tavolo, dopo aver fatto approvare una riforma del mondo del lavoro che è una autentica “boiata” secondo il giudizio unanime degli osservatori, deve minacciare le proprie dimissioni. Alla Merkel non farebbero tanto piacere, perchè la sostituzione di Monti significherebbe l'accelerazione del processo di deflagrazione dell'euro. Tanto, comunque, una volta tornato in patria a mani vuote, sarebbe, in pratica, costretto ugualmente ad un passo indietro, venendogli a mancare i voti del PDL. Bisogna far capire alla Germania che o accetta le ragionevoli condizioni poste da Spagna, Italia e Francia, oppure si imbocca la strada del break up dell'euro. E questo la Germani non lo vuole, dal momento che non le conviene. Deve essere chiaro per tutti che non intendiamo far la fine della Grecia, e che piuttosto siamo disposti a liberarci della moneta unica. Per la speculazione internazionale è diventato un videogioco: una specie di tiro all'orso. Prima hanno massacrato la Grecia, poi il Portogallo, poi l'Irlanda, adesso tirano sulla Spagna, il prossimo bersaglio siamo noi, e poi si va avanti, fino all'ultimo paese dell'eurozona. Sai che divertimento fare la fine dell'orso. L'Euro è stato un fallimento pieno, soprattutto per noi che ci siamo entrati con le condizioni più sfavorevoli possibili, ma non fa piacere a nessuno tornare alla lira. Sappiamo bene quali insidie si annidano dietro la valuta nazionale. Ma non siamo neppure disposti a continuare a prendere ordini da una cricca di politicanti, burocrati e banchieri tedeschi, con un patetico Mario Draghi, burattino nelle loro mani. Francia, Spagna e Italia sono sulla stessa linea: non piace ai signori tedeschi? Bene, se ne vadano pure loro dall'euro, le porte sono aperte. Dopo la seconda guerra mondiale, solo adesso ci rendiamo conto di quale tragico errore sia stato consentire ai tedeschi di riunificarsi e di abbattere il muro di Berlino. Sembrava una data fatidica, da ricordare per sempre. E' stato, viceversa, un tragico errore. Non possiamo attenderci nulla di buono da questo popolo predestinato a fare vittime,  a provocare conflitti, pur perdendoli regolarmente. Dopo il nazismo e la incancellabile vergogna dello sterminio degli ebrei, dovevano essere condannati a vita a rimanere divisi, per scontare, almeno in parte, l'orrore senza fine da loro provocato. Solo Primo Levi è riuscito in pieno, con una scrittura minimalista, che non cede mai alla retorica, tagliente come una lama, a descrivere compiutamente quello che un popolo intero è stato capace di perpetrare nei confronti di un altro popolo. Non ci sono e non ci possono essere attenuanti di sorta. I tedeschi sono sempre tedeschi, il loro DNA non è cambiato, la storia non insegna nulla. La volontà di potenza, di predominio, di sopraffazione li ha sempre contraddistinti, basta leggere Nietsche o Wagner.