giovedì 7 giugno 2012

L'AFFAIRE MOODY'S: MARIO MONTI CHIARISCA O SI DIMETTA


“La penosa tesi difensiva formulata dalle solite anonime “fonti di Palazzo Chigi” in merito alle pesanti insinuazioni veicolate da amplissimi lanci di agenzia che riprendono una pagina internet della New York University circa “Monti possibile indagato per manipolazione di mercato pluriaggravata e continuata” non inficia per niente l’assoluta veridicità di alcuni elementi di fatto incontrovertibili:
1) il ruolo del Prof. Mario Monti quale “Senior European Advisory Council of Moody’s”;
2) questo ruolo non risulta essere citato nella di lui biografia ufficiale così come appare sul sito della Presidenza del Consiglio;
3) i giudizi formulati da Moody’s e da altre agenzie di rating – attualmente oggetto di indagine da parte della procura di Trani – hanno contribuito indiscutibilmente al degradarsi della situazione economica del Paese etichettato come “Paese a rischio”;
4) la stessa commissione d’inchiesta del Parlamento europeo ha ben evidenziato il ruolo di tali agenzie di rating nello sviluppo dilagante della speculazione finanziaria, anche attraverso la disincentivazione all’acquisto di titoli del debito pubblico come nel caso di quelli del debito pubblico italiano;
5) anche volendo accettare per buona la traballante tesi secondo cui il Prof. Monti non abbia mai partecipato, quale membro del Senior European Advisory Council of Moody’s, alle valutazioni di Stati o imprese sotto il profilo di rating, è indubbio che, dallo stesso Monti, in tale periodo non sia stata formulata alcuna presa di distanza da tali valutazioni pesantemente negative e dannose nei confronti del rischio-Italia;
6) questa situazione personale del Prof. Monti, finora incredibilmente sottaciuta dagli organi di informazione italiani, costituiva e costituisce un oggettivo conflitto di interessi non solo per il ruolo che lo stesso ricopre quale principale responsabile della politica economico-finanziaria dell’Italia, ma ancor più per quello che svolge nel Consiglio Europeo di Bruxelles.
Carlo Scalzotto - finanzanostop
In buona sostanza, Monti ricopriva un importante incarico nell'agenzia di rating Moody's anche durante i primi declassamenti del nostro stato da parte di questi delinquenti finanziari. Era normale la presenza di una figura come quella di Mario Monti in una agenzia di rating internazionale che stava dando il proprio volenteroso contributo ad affondare lo stato italiano? Non si prospetta per caso un conflitto di interessi al contrario? Le agenzie di rating possono al massimo emettere giudizi sugli istituti di credito non oltre. Nello stesso momento in cui Moody's tagliava il rating dello stato sovrano Italia, il minimo che ci si poteva attendere erano le immediate ed irrevocabili dimissioni di Monti, maestro nel tenere il piede in due staffe. E' innamorato dell'Europa? Si trova a suo agio solo a Bruxelles? I suoi compagni di merende preferiti sono Barroso e Van Rompuy? Bene, faccia un passo indietro e se ne vada in Europa a far danno. Noi abbiamo bisogno di leader che facciano gli interessi dell'Italia, di gentlemen in doppiopetto che menino gran vanto della loro equidistanza non sappiamo che farcene. Per questo abbiamo già Mario Draghi. Al voto a ottobre, al voto.
Ricordiamo, se ancora ce ne fosse bisogno, che Moody’s e Standard & Poor’s sono indagate dalla Procura di Trani per manipolazione e turbativa dei mercati, che in parole povere significa aggiotaggio e insider trading, reati finanziari gravissimi. E’ notizia dell’ultima ora che l’agenzia Fitch ha declassato la Spagna di ben tre notchs a “BBB”, un gradino sopra “junk”. Le agenzie di rating, società per azioni con azionisti che investono e speculano sui mercati non devono nel modo più assoluto emettere giudizi su stati sovrani. Continuano a farlo indisturbati perché non esiste un governo mondiale della finanza, che continua ad essere lasciata a se stessa, libera di compiere operazioni che possono modificare la sorte di popolazioni intere. E’ una mostruosità giuridica. L’Europa non è stata neppure capace di costituire una agenzia propria: siamo alla frutta, non meritiamo neppure di essere salvati, parlare di Stati Uniti di Europa non è una barzelletta, è una tragica farsa.