giovedì 15 gennaio 2015

CASO MARO'. FINALMENTE, DOPO TRE ANNI, SI PRONUNCIA L'UNIONE EUROPEA (Se fosse dipeso dall'Italia i due militari sarebbero rimasti in India in attesa di giudizio per altri trent'anni)



A larghissima maggioranza l'Aula di Strasburgo ha approvato una risoluzione sui marò in cui si chiede, tra i vari punti, il loro rimpatrio e un cambio di giurisdizione. Nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, si «auspica che, alla luce delle posizioni assunte dall'Italia, in quanto Stato membro, in relazione agli eventi collegati all'incidente, la competenza giurisdizionale sia attribuita alle autorità italiane e/o a un arbitraggio internazionale».

Preoccupazione per la detenzione dei fucilieri italiani senza capi d'imputazione
L'Assemblea di Strasburgo, inoltre, «esprime grande preoccupazione per la detenzione dei fucilieri italiani senza capi d'imputazione», «pone l'accento sul fatto che devono essere rimpatriati» e «sottolinea che i lunghi ritardi e le restrizioni alla libertà di movimento dei fucilieri sono inaccettabili e rappresentano una grave violazione dei loro diritti umani». Dopo aver espresso «profonda tristezza» e manifestato il proprio «cordoglio per la tragica fine dei due pescatori indiani», il Parlamento europeo «si duole del modo in cui la questione è stata gestita e sostiene gli sforzi esplicati da tutte le parti coinvolte per ricercare con urgenza una soluzione ragionevole e accettabile per tutti, nell'interesse delle famiglie coinvolte, indiane e italiane, e di entrambi i Paesi».
Mogherini: «Il caso può avere un impatto sui rapporti India-Ue»
L'Unione europea conta sul fatto che la decisione della Corte suprema indiana di prorogare il permesso di malattia per Massimiliano Latorre «possa segnare l'inizio di un percorso per trovare finalmente una soluzione rapida, definitiva, equa e condivisa al caso di entrambi i militari italiani», ha detto al Parlamento europeo di Strasburgo il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini introducendo ieri in tarda serata il dibattito, voluto da alcuni eurodeputati italiani, sui due fucilieri di marina, Latorre e Salvatore Girone. Girone è tuttora detenuto in India, mentre Latorre è in Italia, dove resterà per altri tre mesi, per i postumi di un intervento al cuore che si è reso necessario dopo l’ictus che lo ha colto in India. I due sono in attesa di essere giudicati in India sull'accusa di avere ucciso due pescatori nel corso di un'operazione antipirateria.

Una vicenda che si trascina da 3 anni
«Questo caso si trascina ormai da tre anni - ha ricordato Mogherini - un lasso di tempo inaccettabile, nel corso del quale i due militari italiani sono stati e sono a tutt'oggi ingiustamente sottoposti a misure restrittive della libertà personale, pur in assenza della formulazione di un capo d'accusa». Mogherini ha poi sottolineato come «casi come questo rischiano di avere importanti ripercussioni sulla lotta globale contro la pirateria, in cui l'Unione europea è da tempo seriamente impegnata. La marineria indiana è stata spesso obiettivo di azioni criminali al largo delle coste della Somalia e grazie all'operazione Atalanta sono stati liberati molti ostaggi». Mogherini ha assicurato di seguire «personalmente con particolare attenzione questo caso e intendo utilizzare ogni opportunità a per continuare a sollevarlo affinché si trovi una soluzione accettabile e definitiva per tutte le parti».
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