giovedì 6 dicembre 2012

MONTECRISTO



Ancora una volta, l’ultima, probabilmente, il Cavaliere ha deciso d guidare l’Italia verso il suicidio politico ed economico. Dopo settimane di tentennamenti, sembra che oggi abbia sciolto la riserva: “Scendo di nuovo in campo”, sarebbe la sesta volta, si vede che vuole mettere insieme un ventennio esatto, come colui che lo precedette nel condurre l’Italia allo sfacelo. C’è qualcosa di misterioso in quest’uomo, qualcosa che sfuggirebbe anche al più esperto degli psicoanalisti: il mito della insostituibilità, dell’uomo della Provvidenza chiamato ad un compito arduo: la salvezza della patria. Ma c’è anche il delirio paranoide della persecuzione da parte della Magistratura, c’è qualche devianza dal punto di vista della vita sessuale, insomma il quadro è molto complesso. Il problema è che non possiamo affidare le sorti di un paese ad un uomo mentalmente disturbato. Non vincerà le prossime elezioni, certo, in qualunque tempo si tengano, ma oggi, con le sue dichiarazioni e gli ordini impartiti ai suoi colonnelli, lo spread si è impennato, la Borsa è crollata. La prospettiva di una crisi di governo e di elezioni anticipate con questo sistema elettorale non farà un’ottima impressione ai mercati, agli osservatori e agli investitori. La sua ridiscesa in campo, con lo zoccolo duro di una parte del paese che continuerebbe, nonostante tutto, a dargli fiducia, prospetterebbe un assetto politico estremamente confuso e frammentato. Il caos politico non piace né ai mercati né agli investitori. Berlusconi ha lasciato un paese con uno spread intorno ai 570 punti, sull’orlo della bancarotta. La sola possibilità di una sua partecipazione alla competizione elettorale farà tornare lo spread in zona 400 punti, e Piazza Affari collezionerebbe un crollo dopo l’altro, pioverebbero le vendite sui bancari, già in crisi di liquidità, insomma, si aprirebbe uno scenario del tutto simile a quello greco. Sul tempismo poi, c’è da osservare che il governo aveva in agenda il provvedimento ch avrebbe impedito la candidabilità per i condannati in via definitiva, e, guarda caso, dopo il processo Mondadori, Berlusconi ha sulla schiena una condanna definitiva. La crisi di governo che il cavaliere vuole provocare proprio adesso, evidentemente, è motivata dal precludere al  Parlamento la possibilità di votare questa legge “liberticida”, che gli impedirebbe  di candidarsi. Ma lui, alle leggi ad personam ci deve essere abituato. Ora, quello che ci domandiamo noi che abbiamo conservato un minimo di lucidità e quello che si chiedono tutti gli osservatori stranieri è: come è possibile che dopo 18 anni di Berlusconi non abbiate ancora capito che siete diventati lo zimbello del mondo, e continuate a non impedirgli di portare il vostro paese alla rovina? E’ una domanda cui non è facile rispondere. Non siamo mai stati grandi ammiratori di Monti, ma simpatie o antipatie a parte, appare ovvi a chiunque che se l’Italia ha una minima possibilità di tirare su il capo dal pantano della crisi può averla con Monti piuttosto che con Berlusconi, che vuole uscire dall’euro perché di finanza non capisce assolutamente nulla. Va bene, vuole ridiscendere in campo, faccia pure. Quando la produzione industriale si fermerà, il PIL arriverà ad un -10%, la deflazione ci flagellerà, allora capiremo che cosa significa in economia una depressione. Ma allora sarà tardi per qualsiasi tentativo di rianimazione. I consumi si bloccheranno, i disoccupati arriveranno a percentuali da capogiro, si comincerà a tagliare le pensioni e gli stipendi degli statali, anzi, non si manderà in pensione più nessuno, sperando in un sereno trapasso sul posto di lavoro. Che cosa deve accadere perché quest’uomo non condizioni più così pesantemente la vita del nostro paese? Possibilie che non sia percorribile la via di una congiura dei Pretoriani, come per i Cesari dell’antica Roma? Possibile che gli uomini e le donne del PDL siano così ancorati ai loro privilegi elle loro rendite di posizione da condurre il paese nel baratro greco? Berlusconi ha 75 anni e ha già dato prova di non essere una grande statista. Ora è venuto il momento di cambiare. Ma una destra normale, europeista, non guidata da una sola persona con dei trascorsi penali da far paura, non riesce ricomporsi, non riesce a trovare il collante giusto. Finchè Berlusconi è in vita, tiene in scacco una nazione intera. E’ triste, ma è così. Deve accadere qualcosa di enorme di tremendo, qualcosa di simile a quello che sta accadendo in Egitto, per far capire agli sgherri di Berlusconi che devono farsi da parte e affidare il governo del paese ad una persona sana di mente. Il Montecristo di cui parla il titolo non è il conte letterario, quello ch torna “ricco e spietato”, no, si tratta semplicemente dell’isolotto toscano di Montecristo, degno luogo d’esilio per un Napoleone piccolo piccolo che non merita certo l’isola d’Elba. E’ un isolotto, d’accordo, non ha molte comodità, ma sarebbe un luogo d’esilio perfetto per un uomo che continua ad incarnare la maledizione del default che questo paese porta cucita addosso.