giovedì 23 agosto 2012

APPUNTI DI VIAGGIO


Reduce da un recente viaggio che mi ha condotto per mezza Europa, non posso fare a ameno di appuntarmi qualche rilievo. Ho attraversato, soffermandomi, nella Svizzera tedesca, in Francia, in Lussemburgo, in Belgio, in Olanda, in Germania. Indovinate un po’ in quale di questi paesi ho trovato il maggior grado di inciviltà, maleducazione, arroganza e ottusità mentale? Sì, proprio nella Svizzera tedesca e in Germania. Mentre non posso che tessere le lodi di un paese ad altissimo livello di qualità della vita, tenore dei servizi, capacità di accoglienza, cosmopolitismo, e lungimiranza come l’Olanda (Amsterdam ne è il più lampante degli esempi), i tedeschi continuano  a dimostrarsi ostili verso gli stranieri, soprattutto italiani, ciechi, sordi, protervi. In Olanda l’eutanasia, anche attiva, è consentita, nel senso che sebbene non sia specificamente legiferata è largamente tollerata, la prostituzione è regolamentata, non solo nel quartiere a luci rosse di Amsterdam, ma ovunque: le prostitute sono  controllate sotto il profilo sanitario e pagano le tasse come qualsiasi altro professionista. I matrimoni tra coppie dello stesso sesso è possibile, i diritti delle coppie di fatto sono identici a quelli delle coppie sposate. L’uso della marihuana è legalizzato (5 grammi per uso personale), è legale la vendita di piantine , la cannabis è largamente praticata e riconosciuta dalla farmacopea del paese. Particolare di non scarsa importanza: l’utilizzo del casco per la moto non è obbligatorio: per un paese nel quale la libertà individuale è il maggiore dei principi vigenti, una persona può essere lasciata libera, se lo crede necessario, di potersi rompere la testa andando in moto. In Italia il casco è diventato obbligatorio non per motivi umani o di prevenzione, ma solo per i costi sociali che rappresenterebbe un eventuale recupero di un sopravissuto ad un incidente. Il motivo è dunque puramente economico, non di principio. Lo stesso dicasi per la chiusura degli ospedali psichiatrici: con tutto il rispetto per il prof. Basaglia, la legge che porta il suo nome non è stata varata per i nobili contenuti che gli aveva attribuito il noto clinico, ma per il semplice fatto che, al pari di un carcerato, un degente psichiatrico cronico costava troppo. Una legge contrabbandata per civile e umanitaria aveva ancora una volta esclusive motivazioni finanziarie. Questa è l’Italia, e questa è l’Olanda. Un paese che ha raddoppiato il territorio strappandone la metà alle acque, e che con pochi milioni di abitanti ha edificato un impero (la compagnia olandese delle Indie spaziava dallo Suriname all’Indonesia). Una volta transitato in Germania, la musica cambiava totalmente. Nei locali se capiscono che sei italiano fanno di tutto per metterti in difficoltà e anche se comprendono quello che dici, in inglese o nella loro lingua, non abbandonano mai il loro atteggiamento canzonatorio. Gli alberghi, per quanto adeguati (4 stelle), cercano per gli italiani la sistemazione peggiore, e la sgarberia e la maleducazione regnano sovrane nei rapporti umani. Credono di mantenere il nostro paese. Monti, circa due settimane fa ha spiegato loro che è l’Italia, con gli altri paesi periferici, a mantenere la Germania. Con gli alti tassi di interesse applicati ai nostri titoli di stato (il famoso spread) noi paghiamo il debito tedesco, consentendo a questo popolo di finanziarsi praticamente a costo zero. Ma questo piccolo particolare sembra non essere avvertito dalla maggioranza della popolazione. Il nostro sentimento antitedesco non solo ha ragion d’essere, deve anzi accrescersi: sono i primi nemici dell’euro pur avendone tratto i maggiori profitti (ci si sono pagati ampiamente la riunificazione), sono spocchiosi, boriosi e strafottenti. Peggio di loro sono solo i finlandesi, un popolo di pochi milioni di anime, che abitano un territorio di laghi e betulle, che con un PIL insignificante fanno la voce grossa contro i “viziosi” popoli del sud Europa. Speriamo che se ne vadano dall’Euro, una loro uscita non sposterebbe di un millimetro gli asset europei. Sono talmente stupidi  da non meritare neppure il nostro disprezzo. In conclusone: il viaggio appena compiuto è stato utile: mi ha confermato in alcune convinzioni, e ne ha generato altre: in ogni caso non è stato tempo sprecato. Vivere in mezzo alla gente, conversare con loro, osservare  i loro comportamenti vale più di qualsiasi summit del Parlamento europeo. A proposito, la visita del Belgio, altro paese civilissimo, mi ha lasciato l’amaro in bocca. L’aver veduto e visitato le istituzioni europee, con un Euro messo repentaglio dall’immobilismo tedesco, mi ha dato una stretta al cuore. Che peccato sarebbe perdere tutto quello che abbiamo sin qui faticosamente prodotto e rappresentato! Ma si farà come vogliono i tedeschi, e la fine dell’euro rischia di non essere lontana.


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