martedì 3 marzo 2015

TFR IN BUSTA PAGA? VEDIAMO PERCHE' NO



Siete il Governo italiano, come sempre avete bisogno di soldi, dove li andate a prendere? Ovviamente, tassate, ritassate e tartassate.
Magari cominciando ad aumentare le imposte indirette, ed in questa maniera deprimete i consumi, visto che non basta aumentate anche le imposte dirette divorando gran parte del reddito dei vostri sudditi, ma non basta ancora, ed allora aumentate le tasse, cioè i corrispettivi dovuti in cambio di un servizio (normalmente scadente), ma non basta, ed allora aumentate i contributi e le accise e i bolli e aumentate tutte le sanzioni ed insomma ogni genere di tributo in un vortice tale che per i vostri cittadini la vita diventa un inferno senza vie d’uscita …
E allora l’idea è quella di tassare una entrata futura.
Voi (sempre inteso voi Governo italiano) sapete infatti che i vostri sudditi con il diritto alla quiescenza percepiranno il cosiddetto Tfr, certo, in quel momento voi lo tosate per bene (andate a chiedere a coloro che recentemente hanno incassato il Tfr quanto hanno preso “netto” e quanto hanno lasciato in “imposte”), ma voi avete bisogno dei soldi SUBITO, e dato che avete posticipato l’età pensionabile sono sempre meno coloro che in questi anni hanno acquisito tale diritto ed allora cosa fate?
Fate una bella legge che permette ai vostri sudditi di percepire il Tfr in busta paga e non più accantonarlo come accadeva finora, così lo potete tassare subito e per bene. Ed ecco così che voi anticipate ad oggi una entrata futura, ovviamente tartassandola, perché la inserite nella tassazione ordinaria e non, come accade ora con il Tfr, in quella separata (meno onerosa).
E voilà, lo scippo è fatto!
Naturalmente i media italiani, tendono a non sottolineare questo aspetto rilevante, qualcuno (vedi che coraggio), arriva a parlare di “furto con destrezza” una particolare forma di reato previsto dal nostro codice, ma personalmente non ci vedo alcuna “destrezza”, qui stiamo parlando di uno scippo e basta!
Un’ultima cosa, certo lo so, avere il Tfr in busta paga rimane al momento una scelta volontaria del lavoratore, ed infatti, gli italiani, che hanno fiutato l’inganno, al momento hanno aderito in una minima percentuale (il 6%). Quindi per il 94% non sarebbe cambiato nulla!
Non proprio, intanto sono state aumentate le imposte sui rendimenti finanziari avuti dal Tfr, ma cari italiani, voi pensate davvero che al momento in cui andrete in pensione non ci sarà una nuova “tassa” alla quale verrà naturalmente dato un nome nobile come “contributo a favore delle nuove generazioni” con la quale vi scipperanno ancora parte del vostro Tfr? (source)