Tutti vogliono il “cambiamento”, ma
non tutti i cambiamenti sono positivi. Gran parte delle riforme di Renzi sono
false quando non disastrose. Se gli italiani le conoscessero nel dettaglio,
non sarebbero certo così entusiasti come sembrano. La fredda cronaca.
1) Abolizione delle Province.
Falso. Il ddl Delrio ingarbuglia ulteriormente le cose, crea 25mila nuovi
consiglieri e 5mila assessori in più. Non abolisce le Province, ma crea casomai
nuove Città Metropolitane. Delrio parla di 2 miliardi di risparmio.
Falso: la Corte dei Conti ha stimato il risparmio al massimo in 35 milioni di
euro.
2) Lotta alla mafia.
Renzi si è laureato in Giurisprudenza per tributo a Falcone e Borsellino, ma
non sembra. Come ulteriore favore ad Alfano e dunque a Berlusconi, sta operando
per annacquare il 416ter del codice penale, quello sul voto di scambio
politico/mafia. Renzi intende eliminare la sanzione per il politico che si
mette a disposizione delle cosche e lasciando unicamente la sanzione per lo
scambio voto/denaro o voto/altra utilità. Renzi si sta così limitando a
riproporre una norma che è risultata sinora del tutto inutile al contrasto
degli accordi politica/mafia.
3) 80 euro in busta paga a
chi prende meno di 25mila euro annui. Falso. Renzi lo aveva promesso nel corso
della conferenza stampa con le slide dell’Esselunga, ma quell’aumento mensile
da maggio sembra già diventato un bonus per tutto il 2014. Per il 2015 non
esistono coperture.
4) Abolizione del reato di
clandestinità. Falso. La Svuota Carceri è una legge delega che depenalizza
molti reati indistintamente, anche contro la pubblica amministrazione (peculato
e abuso d’ufficio). Sel aveva proposto un emendamento singolo che aboliva (e
non si limitava a depenalizzare) il reato di clandestinità. Chi lo ha votato?
Solo Sel e M5S. Il Pd ha votato contro. La Svuota Carceri è stata votata da
tutti tranne che Fratelli d’Italia, Lega e M5S (che l’aveva votata al Senato
turandosi il naso o così dicono, sperando che alla Camera potesse migliorare:
una tattica che non convince). M5S non ha votato “contro l’abolizione del reato
di clandestinità”, come vi raccontano, anzi è stata l’unica con Sel a votarla.
La Svuota Carceri si limita a depenalizzare il reato, tramutandolo in illecito
amministrativo. Non solo: è una legge delega, l’ennesima. Tramite questo
emendamento-macedonia, che contiene tutto e il suo contrario come quelli su
femminicidio o Imu-Bankitalia, il Parlamento rinuncia al suo ruolo un’altra
volta e delega il Governo. Quindi? Quindi il governo ha otto mesi di tempo per
depenalizzare quei reati. Al momento non ha depenalizzato un bel nulla
(qualcuno lo dica a Salvini). E’ solo una promessa. Un’altra delle
tante.
5) Le auto blu su Ebay.
Per 100 vendute, Renzi ne riacquista 1300 o giù di lì.
6) Questione morale:
inesistente. Barracciu è ancora sottosegretaria, Del Basso De Caro è ancora
sottosegretario, l’autorizzazione a procedere per la Brambilla è stata negata
anche dal Pd. E per decenza non parlo di Genovese. I renzini fanno a gara per
andare a vedere il film su Berlinguer di Veltroni, ma dimostrano di non averci
capito nulla.
7) Legge elettorale: è una
schifezza, persino peggiore del Porcellum. Infatti l’ha scritta Verdini. Ci
sono tre soglie di sbarramento (4.5, 8, 12%). Ci sono ancora i listini
bloccati. Non ci sono le preferenze. Ci sono ancora le multicandidature (in 8
collegi). C’è uno spaventoso premio di maggioranza, che regala una maggioranza
bulgara alla Camera se al primo turno prendi il 37% ma che non garantisce la governabilità
se vinci al ballottaggio col 50% più uno. E’ una legge elettorale folle e
scriteriata, praticamente incostituzionale, e infatti Renzi ne sta rallentando
l’approvazione per poter usarla subito dopo la promulgazione definitiva con un
voto anticipato (a metà 2016) che non dia il tempo alla Consulta di reputarla
incostituzionale.
8) Titolo V della
Costituzione: è vero che va cambiato, ancor più dopo la Bassanini del 2001,
ma la riforma renzina ne ripete drammaticamente le storture. Il malfunzionamento
riguarda il riparto di competenze tra Stato e regioni, ma la riforma ne reitera
le patologie. Così il costituzionalista Gianluigi Pellegrino: “E loro (i
renzini, NdR) cosa fanno? Prendono questo sistema fallimentare (del Titolo V,
Ndr) e lo usano per decidere quali di questi complicati iter legislativi vada
eseguito e se scatta o no il vincolo determinato dall’intervento del Senato“.
9) Snellimento del sistema
di approvazione leggi. Falso. La nuova riforma prevede addirittura 12 modi
diversi per approvare una legge e non snellisce nulla. Casomai incasina.
Peraltro, quando il Parlamento ha voluto, è stato velocissimo anche con il
bicameralismo. Il Lodo Alfano, una schifezza inaudita, è stato approvato in
venti giorni.
10) Dicono: “Non volete le riforme,
siete immobilisti”. Falso: le riforme servono, ma vanno fatte bene. E
dunque vanno fatte da gente competente, mica dalle Madia. Per esempio: conferma
di due camere elettive ma con due ruoli diversi tipo Stati Uniti. Dimezzamento
del numero di deputati e senatori. Dimezzamento degli stipendi. Dimezzamento
delle indennità. Miglioramento del riparto di competenze tra Stato e regioni.
Limitazione al ricorso smodato alla decretazione d’urgenza. Così vorrebbe
Civati, così vorrebbe Grasso (orrendamente “minacciato” dalla Serracchiani).
Così vorrebbe Chiti, così vorrebbero i 5 Stelle. Ma Renzi e i suoi vanno in
direzione opposta.
11) Renzi sta spingendo per un monocameralismo
spinto che si confà come una sorta di dittatura del premier. Il
monocameralismo in sé non è un male, ma lo diventa con una legge elettorale
vergognosa, la mancanza di una legge sul conflitto di interessi e la mancanza
di una seria legge anticorruzione. Renzi sta concretizzando il sogno piduista
di Gelli e Berlusconi.
12) Rodotà, uno dei
firmatari del sacrosanto appello di Libertà e Giustizia, nel 1985 era
d’accordo con il monocameralismo. 1) E chissenefrega? 2)
Era un’Italia diversa, c’era il proporzionale e quella proposta aveva comunque
dei seri contrappesi. 3) Anche Nicodemo ha cambiato idea: due anni fa diceva
che Renzi era finito. Anche la Picierno ha cambiato idea: neanche un anno fa
diceva che Bersani era Dio e Renzi un semi-bischero. Anche la Moretti ha
cambiato idea (idem come la Picierno). Anche la Serracchiani ha cambiato idea:
nell’ottobre del 2011 organizzava eventi con Civati a Bologna e il grido di
battaglia era “Rottamiamo anche Renzi”. Devo continuare?
13) Le riforme di Berlusconi
erano uguali o addirittura migliori di quelle di Renzi. Al tempo,
giustamente, la sinistra scese in piazza per difendere la Costituzione. Ora no
perché a mettere la firma sul progetto è uno che dice di essere quasi di
sinistra. E allora stampa e tivù ci stanno. E’ la disinformazione,
monnezza.
14) In quasi tutti i paesi
c’è il monocameralismo. Sì, ma i padri costituenti italiani sapevano che da
noi la democrazia è nata fragile. Abbiamo una pericolosissima propensione alla
dittatura, all’infatuazione per l’uomo (bischero) della Provvidenza, alla
fascinazione per il citrullo unto dal Signore. E allora hanno creato il
bicameralismo e l’articolo 138 che ne costituisce l’architrave
(quell’architrave che tutti, tranne M5S e qualche cane sciolto di Sel, volevano
cancellare d’estate). Si torna lì: il problema sono i contrappesi. Che la
riforma renzina elimina, aprendo la strada a una svolta palesemente
autoritaria.
15) Però almeno con Renzi si
risparmia. Falso. Perché il Senato rimane. Non viene cancellato ma reso
inutile. Una “Camera delle autonomie” che costerà comunque tanto. Renzi ha
parlato di 1 miliardo di risparmi, ma quello effettivo sarà inferiore ai 100
milioni.
16) La “Camera delle
autonomie” concepita da Renzi è un dopolavoro di inquisiti. 148 componenti.
42 membri di diritto (Presidenti di Regione e sindaci dei capoluoghi di
regione). 80 cooptati (due sindaci per regione e due sindaci di capoluoghi). 21
nominati dal Quirinale (si presume gente alla Amato o Violante, se li sceglierà
Re Giorgio). E 5 senatori a vita. Allo stato attuale, buona parte di questi
potenziali non-senatori è inquisita. Gente tipo Cota, Formigoni, Scopelliti o
Chiodi. Un bel gruppettino di anime candide, che andrebbero in Senato a
svernare e bivaccare, potendo votare solo per materie quasi sempre marginali e
dividendosi tra un impegno istituzionale e l’altro. Facendo male sia l’uno che
l’altro.
17) Renzi dice che “il paese
vuole riforme”. Sì, ma quali? Chi ha eletto Renzi? Chi gli ha dato
mandato di sventrare la Costituzione? Può un parlamento di nominati, eletto con
legge incostituzionale, modificare la Costituzione? Come può una Boschi
arginare un Calamandrei? Come può un premier eletto da nessuno cambiare
radicalmente le regole con un condannato in via definitiva, interdetto da
tutto, che non può neanche votare ma può decidere come voteranno tutti gli
italiani? Stiamo scherzando?
Non fatevi fregare da questa Brigata
Supercazzola, composta
da serial bugiardi e dilettanti allo sbaraglio, tanto arroganti quanto vuoti.
Non spegnete il cervello: è quello che vogliono. (source)