lunedì 28 luglio 2014

E' IN ARRIVO UN'ALTRA LETTERINA...



Che il terzo presidente del Consiglio (nominato da Napolitano) Matteo Renzi, ami giocarsi tutto e subito, è cosa nota a quanti lo conoscono, quel volto sorridente che buca lo schermo, elargendo positività, in quantità industriale, entra nelle nostre case, nelle radio, nel nostro quotidiano. Uno si gusta, un’incontro della ns Nazionale di pallavolo, ed ecco che spunta lui, con moglie, figli e scorta al seguito. Viene inaugurata la A-35, ed eccolo sorridente in primo piano, vediamo l’arrivo della Concordia, in quel di Genova (Non era proprio possibile, vincere il braccio di ferro, col ministro Pinotti, e farla smontare a Piombino?) ed ecco che su una lancia, con l’inconfondibile giacchetto, spunta di nuovo lui, ‘prezzemolo’ Renzi. E’ sempre stato cosi’ per lui, presenziare, ad ogni costo, a tutte quelle ‘iniziative positive’, che inevitabilmente finiscono con l’abbinare la sua presenza, a cose costruttive. Da sindaco, non si è perso nemmeno l’inaugurazione di un semplice fontanello, lasciando ad altri, il compito di eventi, meno appariscenti e piu’ dolorosi. Renzi di promesse ne ha fatte tante, probabilmente era convinto che il suo vedere, una pronta risposta e relativa soluzione, ad ogni problema, unito al suo carisma, avrebbero potuto essere, la metà dell’opera. Cosi’,ovviamente non è, e ci troviamo a dover fare i conti, con una situazione economica pazzesca. Non tarderà ad arrivare, la famosa ‘letterina’ che la Bce, inviò a Berlusconi il 5 agosto del 2011, lettera che generò un’immediata ( 13 agosto) manovra da 64 miliardi. Il pil, allora, aveva il segno positivo e la disoccupazione era all’8,8%, il debito pubblico era al 120,7%, i poveri erano poco piu’ di 8.000.000, la pressione fiscale al 42,5%. Indicatori pessimi, che non lasciavano presagire nulla di buono, infatti grazie a politiche socioeconomiche scellerate, il duo degli altri due nominati (sempre da Napolitano) uniti a quel poco che è riuscito a fare Renzi, hanno fatto salire la disoccupazione al 12,8%, il debito pubblico è lievitato al 135,2%, la pressione fiscale al 44%, mentre i poveri sono oltre 10.000.000.debito pubblico a ritmi vertiginosi. Quando Berlusconi lasciò il debito pubblico viaggiava intorno agli otto miliardi mensili, con l’arrivo di Monti le quotazioni salirono subito a dodici miliardi per arrivare all’ultima stima del governo Renzi che nel solo mese di maggio ha fatto venti miliardi di euro di debiti. La povertà continua a crescere, dall’inizio dell’anno il debito e’ aumentato di 96 miliardi, con una crescita del 4,7 per cento. Nonostante ciò crescono ancora le tasse: nei primi cinque mesi dell’anno, infatti, le entrate tributarie sono cresciute dell’1,6 per cento (pari a un gettito di 2,2 mld di euro). A maggio si conta un’entrata di 31 mld (+2,9%). E’ un disastro, quello dei ns conti, da marzo a maggio, del 2011 il debito pubblico aumentò di 29 miliardi, pazzesco vero? Vabbè col mago  Monti, nello stesso arco del 2012, arrivò a 39, ok per 39? Nemmeno per sogno, Letta, negli stessi tre mesi del 2013, arrivò a 57 miliardi di debiti.E’ servito il miglior Renzi per riuscire a passare quota 59 miliardi. Una bella letterina, a questo punto, non possiamo che aspettarcela, posti di lavoro zero, consumi in picchiata, tasse da capogiro, che aspettano a scriverla?  (source)