lunedì 12 maggio 2014

L'ITALIA TRA CORRUZIONE E PREDOMINIO DELLA DESTRA



Oltre ogni immaginazione.
E’ la risposta alla domanda: fin dove può arrivare la stupidità umana?
Ammetto infatti che una delle cose più difficili al mondo sia immaginare fin dove si possa spingere la stupidità umana, ed infatti puntualmente rimango stupito dal fatto di non essere stato in grado di prevederlo.
In questo momento, ovviamente, mi sto riferendo alla proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi di istituire una Task Force anticorruzione. Unicamente una persona non nel pieno possesso delle proprie facoltà potrebbe soltanto pensare ad una cosa simile.
Cerco di aprire il più possibile la mia mente, ma per quanti sforzi faccia rimango una persona razionale ed allora mi risulta impossibile capire se è solo la boutade di una persona “mentalmente disturbata” oppure dietro ci sia una strampalata strategia che non riesco a comprendere.
Mi verrebbe da pensare al secondo caso visto che dopo l’uscita di Renzi, anziché mandarlo a quel paese per la sciocchezza detta, Angelino Alfano, il Ministro dell’Interno, abbia commentato: “La Task Force potrebbe essere una buona soluzione”.
Forse è bene evidenziare che non stiamo parlando di due avventori un po’ alticci incontratisi casualmente in un bar, bensì del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Interno, è veramente difficile credere che entrambi possano essere seri mentre propongono la Task Force anticorruzione. Sarebbe come pensare che una persona azzecchi il 6 al Superenalotto per due volte consecutivamente.
Ma da chi sarebbe formata questa Task Force? Da Carabinieri? Personale della Guardia di Finanza? O detective privati? E cosa dovrebbero materialmente fare? Seguire e filmare 24 ore su 24 i manager pubblici? E poi, come potremmo escludere che imprenditori e manager non riescano a corrompere qualcuno della Task Force? Ed allora, per evitare questa eventualità, si arriverà ad istituire un Super Task Force che abbia il compito di controllare la Task Force nata con l’intento di combattere il fenomeno della corruzione negli appalti pubblici? (source)




Se a tutto questo aggiungiamo che la destra storica sta franando: Forza Italia è in caduta libera, con un Berlusconi ormai alle corde, Il Nuovo Centro Destra con un segretario dalla statura politica di Alfano è destinato ad un ben magro bottino, Fratelli d’Italia è poco più che un fenomeno goliardico, arriviamo al risultato finale che la competizione vera alle prossime elezioni europee sarà tra due personaggi diversamente di destra. La nuova destra che sta affiorando in Italia. Matteo Renzi nasce dalle ceneri della Democrazia Cristiana (partito del quale è riuscito a far parte prima della cancellazione di mani pulite), è stato educato da bravo boy scout all’ombra del campanile dell’oratorio, entra nel PD senza una sola idea di sinistra, è un populista peroniano che si ispira alla grande tradizione dei Partiti Popolari Cristiano Sociali. La mossa degli ottanta euro distribuiti a pioggia è tipica dei regimi totalitari della destra più classica: un provvedimento puramente propagandistico (con 80 euro si fa un pieno di benzina, si mangia una pizza e si beve una birra), tipico dei paesi sotto la tirannide di un partito unico. Dall’altra parte abbiamo un personaggio come Grillo, un comico fallito che si ricicla in politica non potendovi materialmente entrare (essendo un pregiudicato), ma facendo il burattinaio a sua volta manovrato dall’eminenza grigia del movimento, quel Casaleggio che assomiglia più ad un santone tibetano che ad un esponente politico. Crea una setta con la mistica del capo, fondata sul culto della personalità: chi non è d’accordo con il o i capi viene epurato. L’ideologia,  che ancora una volta affonda le sue radici nella destra, è quella di tipo neo fascista: si ispira al primo fascismo sansepolcrista, quello con diverse istanze sociali, o a quello terminale della Carta di Verona. Grillo aspira, e lo dice apertamente, a governare da solo, come un dittatore monocratico che intende fare a meno di pachidermiche istituzioni come la Camera ed il Senato: le considera superate, lui vuole la maggioranza assoluta e la possibilità di governare in perfetta solitudine, come l’uomo della Provvidenza chiamato a salvare la patria portandola alla bancarotta (uscendo dal’euro) e allo sfacelo più totale. Non ha una sola idea chiara in testa: in quella mente stravolta si mescola tutto ed il contrario di tutto, in un coacervo di buone e cattive intenzioni, il tutto cementato dall’odio per le Istituzioni, soprattutto quelle democratiche. Il suo modello è la dittatura greca dei colonnelli, il regime cui aspira è molto simile a quello militare che privò per molti anni la Grecia delle più elementari libertà. La sinistra, quella vera, è relegata in un angolo e rappresentata del tutto indegnamente da un Nicky Vendola bollito e confuso, che non riesce a produrre nulla di nuovo o di concreto, nulla di innovativo e originale, un perdente nato destinato a sbiadire dal panorama politico o a finire inquisito a sua volta per gli stessi reati contro i quali si scaglia quotidianamente. In un simile panorama non sorprende affatto se l’astensione raggiungerà, potete scommetterci, il 50% degli aventi diritto. La nausea per la corruzione endemica nel nostro paese, per l’inettitudine e l’insipienza dei nostri politicanti, la tenzone tra due esponenti che, nonostante le apparenze, non hanno estrazioni molto diverse, faranno il resto. Le urne saranno in gran parte disertate.