Come spesso accade, la discussione partita dall'America arriva anche in Italia trovando subito fautori ed oppositori: i blog devono dotarsi di un codice deontologico? A lanciare il sasso nello stagno dei blog è stato l'editore americano Tim O'Relly, che ancora una volta è riuscito a muovere le acque. Partendo dagli insulti e dalle minacce arrivati alla collega esperta di tecnologie e amica Kathy Sierra, O'Reilly ha avanzato la proposta di un codice di autoregolamentazione per i blogger.
Sette
regole per i blog
Nel suo blog Radar, O'Relly ha
scritto un post su quelle che ritiene le regole indispensabili
di autodisciplina.
Riassumendo un po' l'esposizione di O'Reilly, molto articolata (e già ripresa anche da altri blog italiani come Blogosfere), ecco le sette regole rivolte direttamente ai blogger:
Le
reazioni in Italia
Come
prevedibile, la blogosfera non ha atteso molto a recepire quanto proposto da
O'Reilly, anche in Italia. Si va su fronti contrapposti. C'è chi ne dubita ritenendo che i
blog abbiano al proprio interno anticorpi sufficienti a combattere le cattive
pratiche. C'è chi rilancia, con una sorta di regole personali da
sottoporre ai propri utenti. Per alcuni ancora, che una parte della
blogosfera abbia comportamenti inadeguati, è intrinseco alla natura stessa dello strumento.
Le opinioni in merito sono le più diverse, e per averne un quadro completo
non si può far altro che seguire la discussione in divenire da post a post,
da blog a blog. Qualcuno cerca di organizzare un dibattito, ma alla fine
il senso compiuto delle conversazioni dei blog non riescono a essere chiuse
in un recinto.
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Il presente blog si propone di occuparsi di politica, costume, cronaca, attualità, da un punto di vista di un osservatore critico, soprattutto nei confronti della stampa e TV mainstream, cercando di mantenersi il più possibile equilibrato ed obiettivo. In un momento storico come quello attuale, caratterizzato da una deriva totalitaria, le voci veramente libere non sono solo scarse, ma emarginate entro i confini dei social media.
mercoledì 22 maggio 2013
CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE PER BLOGGER
Si sente sempre di più il bisogno di regolamentare un mondo che sempre di più assomiglia al Far West. Chiunque può scrivere qualsiasi cosa su chichessia. Può mentire, diffamare, ingiuriare. Senza essere, di fatto, perseguibile in quanto non titolare di una testata giornalistica, e per questo non soggetto alla disciplina dell'art. 8 della legge n. 47 del 1948. Si sente la necessità di istituire un albo dei blogger, o, quantomeno, di redigere un codice di autoregolamentazione del settore. Personalmente aderisco al codice utilizzato negli USA.