martedì 12 ottobre 2010

IL CROLLO DELLA SCUOLA

Pubblico volentieri l'articolo del fisico Roberto Renzetti, considerandolo, allo stato attuale, un importante e, temo, definitivo, contributo al dibattito sullo stato della scuola all'epoca della Gelmini e del Ministro del Bilancio (non dell'Economia) Giulio Tremonti. 

Il giorno 4 febbraio del 2010 verrà ricordato come il giorno del più grave crimine commesso dal governo Berlusconi.  Il Consiglio dei ministri ha varato quella che coloro che ignorano chiamano riforma della scuola. Ho detto "coloro che ignorano" perché vorrei essere chiaro: sto parlando del participio presente di ignorare che è appunto ignorante e la parola la userò in tutto ciò che dirò in questo senso.
        Non faccio più premesse lunghe ed articolate ma dico solo che da 12 anni ciò che accade oggi era scritto (con chiarezza, ma solo per chi sa leggere). Nel 1998, quando sciaguratamente entrò al Ministero della allora Pubblica Istruzione un tal  Luigi Berlinguer, si era aperta la strada a questo 4 febbraio. Basta rileggersi tutti gli articoli che da allora ho scritto, e che gli interessati possono trovare nella sezione SCUOLA, per capire il senso delle scelte di becero liberismo che furono fatte e che qui riassumo.
        La scuola era allora molto ben strutturata e, negli anni che ci separavano dal 1923 (inizio Riforma Gentile), erano stati fatti qua e là cambiamenti di enorme importanza: la Scuola Media Unica del 1962-63 e la Riforma della Scuola Elementare (con l'introduzione dei moduli) del 1990-91. Con governi ballerini e mancanza di continuità legislativa non si era proseguito sulla strada dei raccordi tra riforme fatte e da fare. In particolare erano rimasti dei buchi neri nella stessa Scuola Media che non si capiva bene cosa fosse tra una scuola elementare pregevole ed una degna scuola di secondo grado (le superiori). Vi erano altri buchi neri sia negli istituti tecnici, che riguardavano la mancanza di flessibilità ed aggiornamento dei loro programmi per stare al passo con le innovazioni tecniche e scientifiche che entravano nel mondo produttivo, sia e soprattutto nei professionali che erano diventati uno strumento di finanziamento indiretto per le scuole di tale natura a gestione confessionale (la maggioranza), poi sindacale, quindi regionale e che, salvo rarissime eccezioni, erano vere fabbriche di ignoranza. Questa scuola si doveva e poteva riformare nella linea della strutturazione forte che, a quei livelli scolari, non può mancare pena  l'inarrestabile decadenza.
        Cosa hanno fatto Berlinguer ed il suo staff di pedagogisti e psicologi ? L'operazione in uso in regimi liberisti: iniziare la fase della liberalizzazione della scuola preparandola per la privatizzazione. Quel governo di centrosinistra, che ha operato dal 1996 al 2001, ha fatto altri danni clamorosi sulla via delle privatizzazioni con un'aquila come D'Alema al comando. Ne ricordo solo quattro: la privatizzazione di Telecom (con il suo avvio al fallimento ed al suo uso per destabilizzare mediante intercettazioni illegali), quella dell'Enel con la bestialità della separazione tra linee di trasmissione e centrali di produzione, quella delle autostrade pagate a distanza con gli introiti che davano, quella dell'ENI. In tutti e quattro questi casi si sono fatti regali infiniti ai privati senza che i cittadini abbiano avuto un qualche beneficio. Anzi ! Sia aumento bestiale di tariffe che rende le bollette uno degli incubi degli italiani, sia disservizi da Paesi sottosviluppati. Sul fronte della scuola i nostri sinistri politici avevano letto da qualche parte che è una potenziale fonte di infiniti guadagni se solo si riuscisse a renderla privata. Chissenefrega di quell'idiozia di scuola pubblica come istruzione garantita almeno (almeno !) fino ai 16 anni ! E come si privatizza la scuola ? Così come era l'impresa sembrava impossibile. Nessun privato si accolla tanti insegnanti utili per un'istruzione di qualità ma non per i profitti. E chi si accolla i ragazzi con handicap  che richiedono insegnanti di sostegno (le scuole confessionali, ad esempio, già respingono l'handicap) ? Chi edifici, laboratori, trasporto, preparazione docenti (quest'ultima cosa è oggi altra fonte di guadagno per potentati collaterali al potere politico) ? Nessuno, di modo che l'affare sfuma ed i tanti soldini che si tirano fuori ad esempio negli USA da noi niente ! Ma anche se ci fosse stato qualcuno che avesse voluto acquistare in blocco tale sommo bene non avrebbe rischiato di fare lui l'operazione finalizzata al profitto perché  sarebbe stato chiaro che si veniva meno in servizi e qualità con proteste popolari importanti. Berlinguer e i pedagogisti buoni per ogni stagione  hanno risolto il problema con le seguenti operazioni. Primo destrutturare cioè togliere ogni rigidità al sistema e renderlo liquido (un poco come D'Alema pensava il suo partito che tutti sappiamo la fine indegna che ha fatto). In tale situazione, poiché si aveva a che fare con giovani fanciulli e non con idrocarburi o caselli autostradali insensibili a scelte politiche, gli utenti giovani della scuola hanno iniziato a credere che si potesse giocare a scuola così come teorizzavano i pedagogisti di regime (Vertecchi, Maragliano, Tagliagambe, & Co) che volevano una scuola che non sapesse di scuola, che inventavano l'autonomia scolastica (ogni scuola fa per sé ed è in concorrenza con l'altra), che introducevano i percorsi educativi per gli studenti (ognuno si fa il suo curriculum e studia ciò che vuole). E gioca oggi e gioca domani, con i genitori di tali sfortunati fanciulli (formatisi negli anni del rampantismo craxiano) che hanno creduto di partecipare al gioco facendo i sindacalisti dei figli, la scuola si è completamente dequalificata tanto da dare risultati completamente insoddisfacenti (e non mi riferisco solo alle indagini internazionali ma a quello, ad esempio, che lamentavano sempre con maggior forza gli insegnanti del primo anno di università, quella indegna del 3 + 2: i ragazzi non sanno leggere, scrivere e far di conto; e neppure capire concetti elementari). Poi è arrivata Moratti altra ignorante che ha spinto con maggiore decisione verso la dequalificazione (tagli di risorse continui e pedagogista cattolico che tagliava pezzi culturali fondamentali come l'evoluzionismo) e che partiva dal volere una scuola libera (insieme a vari intellettuali come Adornato ed Antiseri, ... che fine hanno fatto, oggi ?) per arrivare alle scuole confessionali, sempre e comunque da foraggiare alla faccia di chi paga le tasse, che notoriamente non vanno alle scuole di lusso dei preti (Nazzareno, Massimo, San Giuseppe di Merode, ...). Quindi tal Fioroni che è emerso alle cronache solo per i finanziamenti tolti alle scuole pubbliche e dati (con lettera di accompagnamento ammiccante) alle scuole dei preti (ancora ed ancora !). Un vero disastro  la scuola dopo anni come questi. L'istituzione non riesce a preparare gli studenti ed in più costa un mare di soldi per tutto il personale che impiega. E' qui che arriva Gelmini che più ignorante non si può (ma ha dietro le spalle una tal Aprea che ignorante non è pur rappresentando i mal protesi nervi e la clientela meridionale al servizio dei padroni del dané del Nord)).  Gelmini non ha riformato la scuola, ha semplicemente tirato una linea in fondo al bilancio fallimentare degli ultimi anni ed ha detto, con l'avvocato Tremonti aleggiante come un vampiro, che la scuola va ridotta drasticamente al nulla. Ed è ovvio che il degrado può resistere fino ad un certo punto, dal quale poi le famiglie iniziano a pensare alla scuola seria che Berlinguer ha cancellato (con il sostegno di tanti ignavi furbacchioni e profittatori di corsi d'aggiornamento come CGIL Scuola, CIDI, Legambiente Scuola, Proteo, ...). Nel frattempo, tagliando e riformando a modo loro, mai si sono occupati di salari diventati un contributo per non morire di fame (a parte di quelli degli insegnanti di religione che, dopo il miracolo dell'immissione in ruolo senza concorso, godono di aumenti incredibili, mai sognati da altri insegnanti), così sempre più la scuola è diventata appetibile ai cercatori del secondo lavoro. Al suo interno ormai andiamo ad una popolazione docente che all'85 per cento è femminile e ciò vuol dire che gran parte degli insegnanti è (al di là della preparazione che può ed anzi è certamente eccellente) soprattutto fatto di madri e mogli di professionisti che non hanno la scuola medesima come primo lavoro perché la famiglia è la famiglia, altrimenti Ruini che ci sta a fare ?
        Gelmini non sa nulla di scuola. Ma proprio niente e fa pena vederla pontificare in una situazione  oggi felice per lei ma domani orrenda perché sarà indicata nella storia d'Italia come quella che ha fatto il maggior danno al paese compatibilmente con le sue (scarse) capacità. La scuola non si riforma per decreti legge decisi in fretta dentro il Ministro dell'Economia che è retto da un avvocato che neppure è in grado di capire un economista che gli parla di derivata seconda e che quindi non è in grado di leggere curve e concavità di esse. E costui dovrebbe interpretare il comune sentire degli italiani ammazzando il primo  bene  di un Paese ? Costui dovrebbe dare l'indirizzo al declino completo del Paese portandolo ad essere un Paese non industriale ma di servizi da offrire a padroni localizzati altrove ed alla cui corte va rubizzo l'avvocato con il cappello socialista in mano.
        Qualche dettaglio lo posso dare in attesa di avere uno scritto in cui le bestialità siano raccontate nel consueto disordine, approssimazione, incomprensibilità, incongruenze ed idiozie varie (ma credo che ormai parlare di questo sia operazione del tutto inutile perché costoro neppure sono in grado di capire. Come il parlare di politica con un berluscone. Maddeché ahò ! Si passerebbe meglio il tempo parlando con un tifoso di curva, qualche barlume di accettazione di tesi altrui potrebbe trovarsi. Ormai il dibattito è virtualmente a cazzotti in faccia ... e basta. Con una massa sterminata di ignoranti, provenienti anche dalla scuola tragica di Berlinguer, che decide, attivamente e passivamente, la politica del Paese).
        Si dice che la Scuola e la Costituzione sono vecchie. E chi lo dice ? Quali sono i titoli culturali e giuridici di costui ? Ad altezza d'occhio non vedo nessuno ... ma forse dirigendo lo sguardo molto in basso ... Quali sono i parametri epistemologici di tale tesi ? Niente, non c'è niente di questo. I giudizi sono oggi apodittici e definitivi con il risultato di rendere scemi coloro che cercano motivazioni. Provo  a dire. La Costituzione degli Stati Uniti ha circa 250 anni e gli americani se la tengono stretta, anzi, se qualcuno prova ad attaccarla viene azzannato da Repubblicani e da Democratici. La Scuola. Quella francese ha gli stessi anni della Rivoluzione. Le Scuole Politecniche di Monge, di Carnot e di tutti i prestigiosi scienziati francesi (Laplace, Lagrange, Berthollet, ...) che ha qualificato le classi dirigenti di quel Paese da allora è per fortuna viva e vegeta. La nostra Scuola risaliva al 1923, la nostra Costituzione al 1948. Qualche stupido (tra cui personaggi di primo piano degli ex comunisti, molto ex) ha provato a dire che chi difende la Costituzione è un conservatore. Io lo sono due volte perché, oltre alla Costituzione, difendo anche la Scuola come era rispetto allo schifo che apprendisti stregoni, degradati ad ignorantoni, hanno fatto. La Costituzione, a parte i fascisti che sono un male endemico del Paese sempre pronti a schierarsi con ogni caudillo anche se idiota, fu scritta con il contributo di tutte le forze politiche. Io non amo l'articolo 7 ma tant'è, con la speranza che non trasbordi come accade mi tengo anche quello. La Scuola di Gentile non è vero che è stata una scuola del solo Gentile (che pure, insieme a Croce, gli impresse la sua visione del primato della filosofia sulle scienze), ma di tutti i migliori e più preparati pensatori e pedagogisti dell'epoca sia socialisti, che cattolici, che liberali (Croce, Salvemini, Mondolfo, Lombardo Radice, Codignola, ...). Gentile, non a caso mai iscrittosi al Partito Fascista, era tanto avanzato che poté operare solo quando ancora vi era lo spirito rivoluzionario della prima ora del fascismo e fu poi allontanato a maggio del 1924, appena sei mesi dopo il varo della Riforma, per cedere il passo a fascisti ignorantoni come oggi. Fu subito messo da parte perché le persone pensanti non sono gradite ai fascismi ed ai berluscones. Insomma leggetevi qualcosa di Gentile e qualcosa di Gelmini  (ohibò,  ma  ha scritto qualcosa ? e, se si, dove ? Forse nel suo tema per diventare avvocato e svolto in quel di Reggio Calabria perché quello di Brescia troppo difficile e meritocratico ? ...). Ebbene, dopo avere letto, tutti avranno capito cosa vuol dire degrado. Da Gentile a Gelmini è proprio scendere agli inferi e trovare, nel girone, prima di Lucifero-Tremonti, una bambinetta che balbetta frasi sconnesse perché ogni tanto i colpi di coda del capo non le fanno cogliere i suggerimenti.
        Quello che sta accadendo è che Berlusconi, insieme a fascisti e socialisti craxisti, quelli che rimpiangono lo spirito socialista dell'ex direttore dell'Avanti, Benito Mussolini, porta avanti come un carro armato il Piano di Rinascita Democratica del golpista Licio Gelli. Ha con sé, piduista della prima ora, altri adepti, tra cui spiccano Cicchitto, Martino, D'Alì, Costanzo, Gervaso, Elia Valori, Gustavo Selva, dopo aver avuto il grande banchiere di Dio, il mafioso Sindona, e quel bancarottiere intrallazzatore con la Banca Vaticana di nome Calvi. E tra i progetti piduisti, oltre all'impadronirsi dell'informazione pubblica, a sterilizzare la magistratura ed a dividere i sindacati, come il neocatecumenale Bonanni ed Angeletti sanno bene, vi è quello di togliere vigore alla scuola pubblica eliminando il valore legale al titolo di studio. Una scuola che fosse come il 4 febbraio ha annunciato il consiglio dei ministri è una scuola che va esattamente in tale direzione perché se la scuola si dequalifica che senso ha pretendere che siano i suoi frutti ad assumere cariche pubbliche ed a partecipare ai concorsi ? Ma c'è di più, come è risultato chiaro dal convegno di Genova dell'anno scorso tra Confindustria e Ministero dell'Istruzione. La gestione delle scuola professionali e tecniche deve diventare della Confindustria che vuole preparare a suo modo i ragazzi perché possano entrare da studenti-apprendisti nel sistema produttivo a costo zero per almeno un anno. Ciancia la bimbetta di cose che sono solo la cornice del quadro che rappresenta scene di macelleria sociale che ha per vittime tutti i giovani non abbienti.
        Altri tagli di insegnanti, altri tagli di ore d'insegnamento, ... per portare clienti da subito alle scuole private confessionali. Via gli ultimi 50 mila precari e 17 mila insegnanti di ruolo man mano che vanno in pensione ed operazioni selvagge in ambito della didattica che solo gli ignorantoni sono in grado di fare mettendosi davanti ad un programma excel con nota spese e non con un ragionamento ampio e finalizzato al Paese con la preparazione fondamentale dei suoi cittadini (che intanto pagano carta igienica, sapone e carta per far funzionare quella scuola). Ora dico un'altra cosa che non può essere capita da piccoli ragionieri ignoranti, anche se avvocati in quel di Reggio Calabria. La scuola non serve molto se non punta ad una preparazione ampia e non direttamente e strettamente finalizzata ad un qualche uso. Spiego meglio. Vi sono alcuni bipedi che credono sia possibile insegnare l'uso di una macchina e con questo di aver risolto il problema. Il giovane sa tutto su quella macchina ed è insostituibile  ... fino a che quella macchina non è sostituita dopodiché la rigida preparazione di quell'ex ragazzo non serve più ed è conveniente assumerne un altro lasciando il primo come un vecchio arnese. Gli avvocati non sanno che questa operazione di preparazione specialistica su tecniche precise è fallimentare soprattutto per lo studente che deve diventare un lavoratore. Una preparazione meno specialistica e più umanistica rende molto più flessibili ed in grado di riciclarsi continuamente. Una scuola insomma (ed ormai non so se ridere o piangere di fronte ad una reiterazione che da parte mia ha almeno 45 anni) che più che insegnare nozioni insegni come imparare, come essere educatori di se stessi per tutta la vita. Non è un caso che più la preparazione scolare è spinta in un settore tecnico e meno successi di studio superiore  si hanno (i dirigenti ministeriali dovrebbero studiare le esperienze avute nel mondo, come quelle disastrose delle scuole che dovevano preparare alla fabbrica di occhiali in Germania). Le sperimentazioni, ora buttate con fare negligente ed ottuso da Gelmini,  avrebbero dovuto servire a questo ed io che ho lavorato per molto tempo alla teoria ed alla pratica di sperimentazioni so che non vi è mai chi legge i risultati per trarne conseguenze E chi dovrebbe farlo ? Chi arriva al Ministerro grazie a prodigiosi calci in culo politici ? O chi entra in istituti come Invalsi o BPD ? Se il merito non c'è in tali assunzioni, e non c'è, si ingenera una catena di cattiva trasmissione dei processi che porta al disastro e noi siamo al disastro. Possibile che, ad esempio, non si sappia che per apprendere la matematica per diventarne non solo uno che conosce a memoria i teoremi ma uno che la pratica con divertimento e successo serve prima di tutto conoscere la lingua italiana ed essere stato educato a ragionare attraverso le più disparate discipline non matematiche ? Se non si capiscono concetti elementari, connessioni logiche semplici, è impossibile imparare la matematica. E Gelmini, con cavalcata di barbari a lato, sta lavorando per insegnare più matematica tagliando proprio ciò che permette il suo apprendimento. Non hanno  capito un tubo e, lor signori medesimi, sono l'esempio dei disastri che provocano culture abborracciate e finalizzate al successo e non alla formazione. Adesso, si rifletta un istante sul potere degli avvocati in Italia, dovunque ed in Parlamento soprattutto. Se avete fatto tale riflessione ora intersecatela con quest'altra: sono loro che fanno la gran parte delle leggi in Italia. Il risultato ? In Italia abbiamo 240 mila leggi (in Germania sono 5 mila !) con una confusione anche legislativa che poi ricade sulla giustizia, enorme. E le leggi sono scritte male, non si capiscono, si contraddicono. Tanto è vero che la razza degli avvocati, che per paradosso deve interpretare tali leggi davanti a Tribunali, si riproduce in modo esponenziale se solo a Roma abbiamo 24 mila avvocati ed 8 mila uditori (apprendisti) a fronte dei soli 24 mila avvocati che operano in tutta la Francia. Ora costoro, in Italia, dovrebbero anche intervenire sulla scuola ? E nell'economia ? Una delle peggiori calamità dopo gli avvocati di Berlusconi che paghiamo noi come presunti onorevoli.
        In tutto questo crollo a catena, questo sciame sismico che rade al suolo, dove sono i pedagogisti ? Tutti quei tromboni rompiballe e rompiscuola che si sono succeduti (i gloriosi Bertagna e Ribolzi, distruttori cattolici, in allegra brigata con la Maragliano's company), alternati e poi associati (il buon senso per la scuola, ... banditi!) sono scomparsi nelle cattedre universitarie indegnamente, inventate, acquisite e proliferate per i servigi resi al potere nella distruzione della scuola. Che ne dicono della scuola di classe che riemerge (finché la classe non si renderà conto di essere tale e reagirà con forconi) ? E che dicono della scelta della vita da fare a 13 anni ? Ed ora cosa insegneranno nelle loro fallimentari pedagogie ? Ai loro studenti consiglio la lettura del principio pedagogico di Gramsci (lo studio è fatica e chi vuole spacciare il contrario è un truffatore ed impostore)(1) solo perché possano sputare in faccia a tanti piccoli opportunisti seduti in cattedra. Di quanti di tali pezzenti è lastricata la via della decadenza ? Quanti sono ! Sparsi in ogni settore. Prendete nota dei loro nomi (con malefatte a lato) e non dimenticateli quando i soliti pochi riusciranno a cambiare lo stato delle cose presente. Teneteli d'occhio perché vorranno riciclarsi dicendo che loro l'hanno sempre detto oltre ad averla sempre pensata così. Solo per disinfestare l'indegno costume italico del trasformismo che deve FINIRE !
        Cosa accadrà in futuro ? Nessuna speranza, la china ha una fine chiara e definita, il fondo di essa. Ci aiuta anche un principio base della fisica a disperare: il secondo principio della termodinamica. Per creare disordine, per destrutturare, per fare danni serve poco lavoro, la cosa è del tutto spontanea. E cosa è più spontaneo del governo in carica ? Chi ha competenze ? CHI ??? Lasciare andare e naturalmente tutto va al peggio. E' l'altra fase che è faticosa, che richiede ingegni, lavoro, impegno, quella della costruzione. Ma, ancora, CHI costruisce oggi ? Non ci sono menti, non ci sono volontà, non ci sono progetti. In tali condizioni andiamo in fondo alla china. E, lo si deve sapere, andarci è facilissimo ma risalire è difficilissimo ed a volte (insisto, a volte) impossibile. C'è qualcuno che sa quali sono le ricadute della ricerca scientifica avanzata ? Che sia al corrente dell'universo dello sviluppo di nuove tecnologie che rendono un'enormità al paese in cui si realizzano ? E che tutto ciò deriva da un'istruzione pubblica seria e da finanziamenti oculati alla ricerca ? Guardate in faccia Berlusconi, Tremonti, Schifani, Brunetta, Fitto, Giovanardi, Ronchi, Piagnona Craxi, Carfagna, Gelmini, Prestigiacomo, Vito, Meloni, Rotondi, Matteoli, Scajola, Sacconi, Fitto, Maroni, Bossi, Calderoli, Larussa, Zaia, Brambilla, Frattini, Scajola, Bondi, Castelli, Letta, Buonaiuti, Polverini, Mantovano, Castelli, Miccichè, ... e chiedetevi se tali individui potranno essere mai in grado di pensare a Ricerca & Sviluppo, magari alla sola ricerca, magari al solo sviluppo, magari al solo pensare ...
        Un'ultima cosa. Nessuna illusione sul PD che verrà e risolverà. Ho iniziato con il parlare delle nefandezze che i rappresentanti di tale partito hanno organizzato in passato e non hanno cambiato anche perché non sono intellettualmente attrezzati. O distratti o collusi. Si chiamano riformisti ma di che ? Ciò che hanno fatto li fa non credibili e conservatori, loro sì, perché non hanno capacità di intravedere altre strade, altri cammini. Chiacchieroni, boy scouts e perdenti ma con ganasce sempre più grandi ed affilate. Questo sì.

Roberto Renzetti 

(l'articolo è tratto dal sito www.fisicamente.net, curato dall'autore)