lunedì 30 agosto 2010

L'IMPERO NANO DI BLOB

Nel più assoluto e perfetto squallore dei palinsesti televisivi della TV in chiaro, tra mancanza totale di originalità, di professionalità, di imparzialità, l’unico programma di informazione degno di questo nome è (non scopro nulla di nuovo) proprio “BLOB”. Enrico Ghezzi e i suoi, nonostante le traversie disciplinari interne all’azienda, continuano a fare, forse addirittura al di là delle loro aspettative e dei loro propositi dichiarati, informazione seria e indipendente. Arrivati a questo punto, infatti, rinuncio a discutere: non guardo più la TV; i notiziari, con la parziale eccezione del TG3 sono talmente filogovernativi e propagandistici da risultare talmente grotteschi, che, al confronto, BLOB diventa una fonte di informazione seria e ineccepibile. Sappiamo ormai da tempo che la TV non è in grado di fornire una informazione che non sia faziosa, ci è venuta in soccorso la rete con un consistente numero di siti e blog più o meno indipendenti dai quali trarre le notizie più attendibili. Non tutti saranno perfetti, certo, ma se non altro hai la possibilità di scegliere tra un discreto numero di siti. Per questo mi sento di consigliare, agli irriducibili della televisione, di non perdersi la giornaliera puntata di “Blob” per ottenere, in modo piacevolmente ironico, le informazioni del giorno. Da qualche tempo Blob ha inaugurato una serie, che è diventata una striscia quotidiana, intitolata “Impero nano”, che, grazie al formidabile, beffardo montaggio, strappa la risata, pur mettendo in scena la più triste, la più amara delle realtà. Qui, tra caste, consorterie e cricche, si respira un’aria da ultimi giorni dell’Impero di Oriente. Blob, in pochi secondi, grazie al suddetto montaggio, riesce a trasmettere un’idea molto vicina alla realtà di questo sciagurato paese e di coloro che lo stanno trascinando nella povertà, economica e culturale. L’offerta televisiva, non solo quella estiva, è ormai solo costituita da minestre riscaldate, stracotti riciclati, e format acquistati all’estero per quattro soldi. Per chi abbia avuto la possibilità di viaggiare, di visionare la TV di paesi anche non europei, sarà facile farsi un’idea di come sia misera la nostra offerta pseudo culturale e di intrattenimento. Sono stato recentemente, e per un periodo discretamente lungo, in Turchia, paese notoriamente non troppo liberale. Ebbene, posso assicurare che la televisione di quel paese, da me osservata nell’arco di un mese, mi è apparsa assai più progredita della nostra. Il berlusconismo, che non è una corrente di pensiero, è solo un recipiente senza contenuto, ha progressivamente depauperato i nostri palinsesti, costringendo la RAI ad un inseguimento al trash, nella assurda ricerca di un superamento nel cattivo gusto. Forse Berlusconi è in buona fede (ma allora ci sarebbe da dubitare delle sue facoltà mentali), forse ritiene davvero di essere un uomo provvidenziale per il paese, l’unico baluardo all’avanzata di inesistenti comunisti: certo, tra qualche anno, forse solo dopo la sua morte, ci renderemo pienamente conto della smisurata entità del danno che ha causato al nostro paese. Politicamente, con la costituzione di un assurdo partito-azienda, economicamente, con l’emanazione di leggi e decreti pro domo sua, culturalmente con lo smantellamento della televisione culturale fatta di notiziari che si sforzano di essere imparziali e di intrattenimento intelligente. Un grazie allora ad Enrico Ghezzi e ai suoi collaboratori di Blob, una specie di fort Apache accerchiato dai demolitori di cultura.

Agosto 2010 Roberto Tacchino