Devo tornare
su un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Nel senso che se c’è una
cosa che non riesco a sopportare è quando una evidente situazione di estremo
pericolo viene fatta passare dall’industria, dalla politica e dai media come
normale, semplicemente ignorando i fatti. E qui parliamo di una delle
principali cause di morte, se non forse la prima causa di morte e di enormi
spese sanitarie per l’intero mondo sviluppato. Ovvero lo zucchero raffinato e
gli alimenti ad altissimo indice glicemico.
L’idea che
lo Zucchero raffinato sia un normale alimento è talmente radicata che anche
solo descriverlo per quello che in effetti è, ovvero un integratore alimentare
da utilizzare solo in casi molto specifici, suscita reazioni che vanno
dall’ironia agli attacchi personali.
Eppure,
qualsiasi medico, e qualsiasi dietologo sa perfettamente quali siano gli
effetti devastanti su tutto l’organismo dell’eccesso di alimenti ad alto indice
glicemico. E in particolare di quello che è diventato di gran lunga la sostanza
che provoca più danni : lo zucchero appunto.
Cercate di
capire, lo zucchero non è velenoso di per se, nelle giuste quantità e quando
serve è utilissimo. Il problema sono le quantità. E lo zucchero, anche solo
quello presente in una merendina, o peggio in una lattina Coca Cola o ancora
peggio in un bicchierino Tè Freddo industriale è già superiore alla dose
massima consigliata e ampiamente sufficiente per fare danni. Ancora peggio
quando lo si fa assumere ai bambini.
Chiunuque
abbia provato ad eliminare dalla propria dieta per un paio di settimane
zuccheri “veloci” ovvero che si trasformano in glucosio velocemente
nell’organismo sa a cosa mi riferisco in termini di miglioramento della propria
condizione fisica e mentale. E tuttavia l’eccesso di zucchero quotidiano
purtroppo provoca danni permanenti a tutti gli organi esattamente come il fumo.
Personalmente
vorrei che su ciascun alimento venduto fosse presente in etichetta l’indice
glicemico complessivo e se questo alimento è stato addizionato da abbastanza
zucchero per superare la dose massima giornaliera. E neppure questo basta
perchè i danni provocati da un innalzamento repentino della glicemia dovuta
all’assunzione di zucchero sono istantanei e dunque la media giornaliera non ha
neppure molto senso.
Mi rendo
conto che farete fatica a credermi, tuttavia io penso che per l’utilizzo
assurdo e criminale che viene fatto dello zucchero nell’industria alimentare,
siamo di fronte al più grande avvelenamento o alla più grande epidemia della
storia dell’umanità.
E a
proposito, non è che queste cose non si sapevano:
da Repubblica
Usa, l’industria dello zucchero pagò scienziati per
mentire
Alcuni
documenti scoperti da un ricercatore della University of California di San
Francisco rivelano che per oltre 50 anni gli studi sui problemi cardiaci e il
ruolo dell’alimentazione vennero pilotati dalla Sugar research
foundation Per oltre 50 anni gli studi sui problemi cardiaci e il
ruolo dell’alimentazione vennero pilotati dalla Sugar research foundation
NEW YORK – Decine di scienziati, negli Anni
60, furono pagati dall’industria americana dello zucchero per sminuire il
collegamento tra consumo di zucchero e problemi cardiaci e spostare così
l’attenzione sui grassi saturi. A rivelarlo sono una serie di nuovi documenti
scoperti recentemente da un ricercatore della University of California
di San Francisco e pubblicati
sul magazine Jama Internal Medicine. La verità che emerge è
sconvolgente: la lobby dello zucchero avrebbe pilotato per più di cinquant’anni
studi sul ruolo dell’alimentazione sui problemi cardiaci. “Sono stati in grado
di sviare il dibattito sullo zucchero per decenni”, ha detto al New York
Times, Stanton Glantz, professore di medicina e autore del paper uscito su Jama.
I documenti
trovati dimostrano che l’associazione Sugar research foundation, oggi
diventata Sugar Association,
corruppe tre ricercatori di Harvard per pubblicare un’analisi sullo zucchero e
sui grassi in rapporto alla salute del cuore. Era il 1967 e ognuno dei tre
studiosi ricevette circa 50.000 dollari. Sia gli scienziati coinvolti nello
scandalo che i membri dell’associazione non sono più vivi. Uno dei tre esperti
è D.Mark Hegsted, che nella sua lunga carriera diventò capo della divisione che
si occupa di nutrizione al Dipartimento dell’Agricoltura statunitense. Il suo
gruppo pubblicò le linee guida sull’alimentazione nel 1977.
LEGGI “Non date zucchero ai vostri bambini”: vietati fino ai 2 anni dolci
e bibite gasate di ELENA DUSI
I documenti
fanno riferimento ad avvenimenti accaduti quasi 50 anni fa, ma sono importanti
anche oggi perché il dibattito sul ruolo degli zuccheri e del grasso è tuttora
al centro delle speculazioni della comunità scientifica. Per decenni i
ricercatori hanno spinto gli americani a consumare prodotti con basso contenuto
di grassi, ma ricchi di zuccheri, che hanno aumentato il numero di obesi.
Anche in
tempi più recenti, ricorda il New York Times, ci sono stati diversi tentativi
di sminuire il rischio dovuto agli zuccheri. Lo scorso anno proprio il
quotidiano scoprì che la Coca Cola aveva finanziato con milioni di dollari
ricerche su questo tema, mentre lo scorso giugno un’inchiesta dell’Associated
Press ha dimostrato che alcune industrie alimentari avevano finanziato uno
studio che dimostrasse che i bambini che mangiano caramelle pesano meno degli
altri.
Ora la
strada comunque è cambiata. L’American Heart Association, ad esempio, ha
vietato fino ai due anni di età dolci e bibite gassate. E anche dopo,fino a 18 anni, non
bisognerebbe superare i 25 grammi al giorno: 6 cucchiaini scarsi. Le nuove
linee guida puntano a combattere i chili di troppo, anche per i rischi correlati
di ammalarsi di diabete, veder proliferare i grassi nel sangue e, da grandi,
compromettere la salute di arterie e cuore.