martedì 7 ottobre 2014

IL MINISTRO PINOTTI E LA SCORTA DI CAMERIERI



TORINO (WSI) - Sembrava di rivedere Alberto Sordi nei celebri panni del vigile: "Dispiacente, io in servizio non riconosco nessuno". Solo che al posto del vigile c'era uno scrupoloso addetto alla vigilanza che all'Ikea di Collegno, nei controlli a campione per stanare i taccheggiatori, si è imbattuto nel ministro della Difesa Roberta Pinotti e negli agenti della scorta. "Sono un carabiniere, abbiamo fretta", ha esordito uno dei guardaspalle rivolto al dipendente della Telecontrol, incaricato di controllare all'uscita delle casse automatiche se tutto era stato pagato.

La scena ha suscitato qualche curiosità tra i clienti, che hanno visto il vigilante allontanarsi indispettito. L'esponente del governo, pur presa tra scatole e scatoloni, si è accorta del piccolo battibecco che ne è nato, tanto da chiedere al capo scorta di avvicinarsi all'addetto per dare la propria disponibilità ad essere controllata.

Già l'anno scorso l'Ikea era stata galeotta per la senatrice Anna Finocchiaro, che era stata fotografata mentre gli agenti della scorta spingevano il carrello e gli scatti erano stati diffusi dal settimanale "Chi".
L'episodio che coinvolge il ministro della Difesa è avvenuto sabato pomeriggio. Roberta Pinotti, genovese, era in compagnia della figlia primogenita che si è trasferita a Torino per studiare all'università. Le due donne con il carrello pieno hanno usato le casse veloci, in cui si passa da soli il lettore ottico sui codici a barre dei prodotti acquistati. E, per evitare la furberia di chi potrebbe "dimenticarsi" di pagare qualche pezzo, all'uscita c'è un addetto alla sicurezza che sceglie a campione chi controllare. La scelta è caduta proprio sul gruppo del ministro: in tutto sei bodyguard, vestiti in modo sportivo, che fino a quel momento erano passati abbastanza inosservati, che seguivano passo passo mamma e figlia. E quando l'addetto alla vigilanza ha mostrato l'intenzione di controllare proprio il carrello del ministro, uno degli agenti si è qualificato.

È stata la Pinotti stessa - che qualche giorno fa aveva dovuto dare giustificazioni per aver usato un volo militare per tornare a casa, di ritorno da un vertice Nato - a voler poi ricomporre lo "strappo", anche per togliere dall'imbarazzo il vigilante che evidentemente non l'aveva riconosciuta. Poi ministro, figlia e scorta sono stati visti allontanarsi verso il parcheggio e andare via a bordo di due auto. (source)