martedì 13 agosto 2013

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL



Ecco i dati, nudi e crudi, che nessun telegiornale o organo di stampa vi dirà mai chiaramente: leggeteli con la dovuta attenzione, sono la riprova, se ancora ce ne fosse bisogno, che non solo l’Italia non è fuori dalla recessione, ma che anzi, si trova tuttora in depressione economica. La luce in fondo al tunnel che vede Saccomanni, come detto più volte, è quella di un treno che ci viene incontro. Il decreto del “dire, fare, baciare, lettera e testamento” non è che un pannicello caldo, non contiene nulla di sostanziale o strutturale, è solo fatto di tagli lineari e nuove imposizioni fiscali. Lo sanno bene gli statali che si sono visti bloccare gli stipendi da qui all’eternità. Letta non fa che obbedire alle letterine che gli pervengono da Berlino, e l’Italia non è che una colonia tedesca, con un grottesco Draghi ostaggio dei teutonici. Il governo Letta è solo una goffa continuazione o imitazione del governo Monti. Non c’è assolutamente nulla che differenzi Enrico Letta da Mario Monti. Letta non è che un parolaio incapace di varare una politica autonoma svincolata dai diktat della troika (BCE, Commissione europea, Fondo Monetario Internazionale). Finchè l’Italia rimarrà sotto il tallone asburgico e non si riapproprierà della sua politica monetaria, non potrà fare altro che impoverire sempre di più la sua popolazione, sino alla scomparsa del ceto medio, schiacciato verso la soglia della povertà.

- Debito pubblico: a giugno 2013 nuovo record a 2.075,71 miliardi di euro, dai 2.074,7 miliardi di maggio; oltre il 130% del Pil. Secondo le previsioni salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre 2012.

- Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;

- Pil: l'agenzia S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l'Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%;

- Rapporto deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;

- Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;

- Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi).

- Sofferenze bancarie: a maggio 2013, secondo il rapporto Abi, le sofferenze lorde sono risultate pari ad oltre 135,7 miliardi di euro, 2,5 in più rispetto ad aprile 2013 (+22,4% annuo);

- Base produttiva: eroso circa il 20% dall’inizio della crisi;

- Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi, 200 miliardi circa;

- Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;

- Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;

- Potere d’acquisto delle famiglie: -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;

- Disoccupazione: a giugno 2013 si attesta al 12,1%, dato peggiore dal 1977;

- Disoccupazione giovanile: il tasso nel segmento 15-24anni a giugno 2013 e' salito al 39,1%, in crescita di 0,8 punti percentuali su maggio e di 4,6 punti su base annua;

- Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;

- Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);

- Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione

- Crollo produzione industriale: -17,8% negli ultimi dieci anni

Aggiornato: 12/8/2013
Fonte: Wallstreetitalia