venerdì 19 aprile 2013

GIUSTIZIA INDIANA



Una bambina di cinque anni è in fin di vita dopo essere stata brutalmente violentata e mutilata a New Delhi. Lo riferiscono oggi le televisioni indiane. Ieri nello stato dell'Uttar Pradesh, un'altra bimba di sei anni era stata trovata morta in una discarica con segni di strangolamento e di sospetto stupro.
La piccola era stata rapita dalla sua casa di Gandhi Nagar, nel sud est della capitale alcuni giorni fa. E' stata trovata solo oggi con i genitali mutilati e diverse ferite sul corpo. Si trova in sala di rianimazione in gravissime condizioni. I medici hanno riferito che ha riportato profonde lesioni interne per essere stata violentata con una spranga e che l'asportazione delle parti intime ha causato una grave infezione.
I genitori, che provengono da una famiglia molto povera, hanno accusato la polizia di inerzia per non aver agito prontamente quando la bambina è scomparsa di casa. Dopo aver interrogato i residenti della zona, gli investigatori sono alla ricerca di un sospetto che è un vicino di casa della famiglia e che è sparito dopo l'accaduto.
Sempre ieri, a New Delhi, un maestro d'asilo ha abusato di un bambino di 5 anni che si trova in serie condizioni all'ospedale. (ANSA)

Questa è l’India. Un paese che applica tuttora la pena di morte ma che lascia tranquillamente impuniti i delitti a sfondo sessuale perché da sempre ampiamente tollerati. La polizia indiana effettuerà certamente le indagini per scoprire i colpevoli dei reati sopra descritti, ma potete scommetterci che non verranno a capo di nulla. La vita di un uomo, in quella terra, vale meno di una rupia. Il sistema legislativo indiano è quanto di più farraginoso e confuso si possa immaginare. Il sistema delle caste non è ancora scomparso, è duro a morire. Gli “intoccabili” rimangono persone che appartengono ad un rango inferiore, non sono pienamente “esseri umani”. Ora, la vita dei due pescatori uccisi dai colpi partiti dalla nave dove si trovavano i marò Latorre e Girone, ha un valore così grande da scatenare un incidente internazionale? E i bambini che muoiono come le mosche per denutrizione, e quelli stuprati e uccisi, le donne continuamente violentate e mutilate, di tutto questo la giustizia indiana si occupa con lo stesso zelo applicato al caso dei due pescatori? Bene ha fatto il Ministro Terzi a dimettersi, tanto di cappello. I nostri soldati non dovevano tornare in un luogo dove la giustizia è una chimera, e la violenza, lo stupro, la mutilazione, e l’omicidio sono una cosa normale.